Passione

Aforismi

Proverbi Italiani

A asino duro bastone di sorbo.
A barca grande, vela grande.
A barca rotta ogni vento è contrario.
A ben s'appiglia chi ben si consiglia.
A bocca malata tutto pare amaro.
A buon cavalier non manca lancia.
A buon intenditor poche parole.
A calunnie nuove e vecchie non mancan mai le orecchie.
A can che lecca cenere non gli fidar farina.
A cane mansueto il lupo par feroce.
A cani e a cavalli magri vanno addosso le mosche.
A carne di lupo denti di cane.
A cattivi vicini non imprestar quattrini.
A cattivo scolaro cattivo maestro.
A caval che corre non serve frusta.
A chi brucia nel fuoco non dà noia il fumo.
A chi cammina non mancano osterie.
A chi desia ed aspetta sembra indugio anche la fretta.
A chi diventa povero muoiono i parenti.
A chi dà volentieri la mano prendono anche il braccio.
A chi fa il male non mancano le scuse.
A chi giova la lingua e a chi il dente.
A chi ha abbondanza di lardo tutti prestano la padella.
A chi ha da aver bene dormendo gli viene.
A chi ha figlie da maritare, non gli manca nè da dire nè da fare.
A chi ha la gabbia presto arriva l’uccello.
A chi ha voglia d’intendere basta mezza parola.
A chi maneggia il grasso si ungono le dita.
A chi non dorme dan fastidio i topi in cantina e le mosche in soffitta.
A chi non ha voglia di pagare non mancano le scuse.
A chi parla poco basta la metà del cervello.
A chi piaccion le belle, a chi le brutte: per questa strada si maritan tutte.
A chi piace la cipolla, resta indigesto il tartufo.
A chi piscia contro vento, si bagna la camicia.
A chi sa non manca nulla.
A chi si butta nel pozzo la Provvidenza non porge la scala.
A chi spesso giura poco si crede.
A chi sta bene è facile dar consigli.
A chi ti dà la mano non devi prendere il braccio.
A chi ti manda un barile di vino offrine almeno un bicchiere.
A chi ti può togliere quello che possiedi, dai subito quel che desidera.
A chi vuol dormire le pietre sembrano piume.
A chi vuol far male non manca occasione.
A chi vuol rubare il diavolo insegna il modo.
A chi vuole non manca il modo.
A chi è affamato, ogni cibo è grato.
A chi è felice basta un fiore, a chi è scontento non basta un giardino.
A chi è nato sfortunato gli piove nel forno.
A chiedere non si perde niente.
A ciascuno il suo mestiere.
A colpi di lingua scudo d’orecchi.
A contarli i soldi non aumentano.
A corte s'ascolta per compiacere e si parla per adulare.
A cose fatte tutti dicono.
A criticare sono tutti bravi.
A cuore vile la forza non giova.
A dire la verità basta una parola, a dire una bugia ce ne vogliono tante.
A discese e ponti, rispetto da conti.
A discorsi di stolto orecchi sordi.
A domandare non si perde nulla.
A donna che non ha figli, non chiedere consigli.
A due orgogliosi non basta un ponte.
A fame e a paura, non c’è metro né misura.
A far la carità non si va in fallimento.
A fare i conti nelle tasche degli altri si sbaglia sempre.
A fare il bene ci si rimette sempre.
A fare il ladro non si paga il dazio.
A faticar troppo si campa poco.
A folla che s'aduna non t'avvicinare: ci son sassate da prendere o pesi da portare.
A forza di spinte s’arriva in Paradiso.
A goccia a goccia si scava la pietra.
A gran salita, gran discesa.
A granello a granello, s’empie lo staio e il corbello.
A grossa padella, grosso manico.
A gusto guasto, non piace nessun pasto.
A levare e non mettere si conosce il fondo.
A lungo andare pesa anche il fieno.
A lupo morto non mettere le dita in bocca.
A mal villano non dar bacchetta in mano.
A mali estremi, estremi rimedi.
A muro cadente non s’appoggia chi è prudente.
A nave rotta ogni vento è contrario.
A nemico che fugge ponti d’oro.
A nessuna donna mancò mai parola.
A nessuno piace la giustizia in casa sua.
A nulla fare s'impara a mal fare.
A ogni altezza e potenza è dovuta ubbidienza.
A ogni scimmia paiono belli i suoi scimmiotti.
A ogni volpe piace la sua tana.
A ognuno piace il suo mestiere.
A orgoglio non mancò mai cordoglio.
A parlare tutti son buoni.
A parole lorde, orecchie sorde.
A parole matte orecchie sorde.
A passare vicino alla forca il ladro si segna.
A pensar bene c'è sempre tempo, a pensar male si fa prima.
A pensar male ci s'indovina.
A pentimento sincero non si nega perdono.
A popolo sicuro non abbisogna muro.
A porta chiusa il diavolo volge le spalle.
A quelli che ridono e non son contenti il riso non passa nemmeno i denti.
A questo mondo bisognerebbe nascere due volte.
A questo mondo siamo tutti utili e nessuno è necessario.
A rassegnarsi c’è sempre tempo.
A sangue caldo, nessun giudizio è saldo.
A sbagliare non occorre aiuto.
A sentire una sola campana si giudica male.
A serpe velenosa si schiaccia la testa.
A sperare e a disperare, non bisogna esagerare.
A stolta domanda nessuna risposta.
A stomaco affamato, ogni cibo è grato.
A strigliare l’asino si ricevono calci.
A tavola chi parla molto sparecchia poco.
A tavola e a letto si va per invito.
A tirar troppo si rompe la fune.
A tutti tocca la bellezza dell'asino.
A tutto c'è rimedio fuorché alla morte.
A un moscerino basta una goccia d’acqua per affogare.
A una vecchia lepre non occorre insegnare la strada dell'orto.
A uomo audace corta spada.
A vent'anni tutti hanno la bellezza dell’asino.
A veste logorata, poca fede vien prestata.
A villan che mai si sazia, non far mai torto né grazia.
A volpe vecchia non mancano le tane.
A volte anche gli orologi fermi segnano l’ora giusta.
A volte il silenzio dice più delle parole.
A volte una parola è poco e due son troppe.
Abate una volta, abate per sempre.
Abbaio abbaio, di vento empio lo staio.
Abbastanza è quasi ricchezza.
Abbi donna di te minore, se vuoi essere signore.
Abbi fiorini e troverai cugini.
Abbi molta fede e poca fiducia.
Abbi pur fiorini, che troverai cugini.
Abbondanza fa buon mercato.
Abilità e talento valgon più d'oro e d'argento.
Abito vecchio diventa natura.
Accade in un'ora quel che non avviene in cent'anni.
Accattare e non rendere è vivere senza spendere.
Accettare è cortesia.
Accidenti al meglio! Diceva quello che sceglieva i lupi.
Aceto rubato è più dolce del latte comprato.
Acqua che non ti bagna lasciala correre.
Acqua che va alla china e lingua che parla non hanno freno.
Acqua corrente non fa dolere il ventre.
Acqua di mattina buona medicina.
Acqua e chiacchiere non impastan frittelle.
Acqua e fuoco son buoni servitori, ma cattivi padroni.
Acqua in bocca!
Acqua minuta bagna e non è creduta.
Acqua morta fa la ruggine.
Acqua passata non macina più.
Acqua, consigli e sale se non son chiesti non bisogna dare.
Acqua, dieta e serviziale guariscono da ogni male.
Acqua, femmina e fuoco per tutto si fan loco.
Acquista reputazione e siedi in poltrona.
Acquisto risparmiato, denaro guadagnato.
Ad amico e parente, non si presta e non si vende niente.
Ad ascoltare non si sbaglia mai.
Agli amanti fiorai non credere mai.
Ago e pezzetta mantengono la poveretta.
Agosto empie la cucina e settembre la cantina.
Ai ciechi non si chiede la strada.
Ai funerali non sono tutti tristi.
Ai gatti piace il pesce, ma non pescare.
Ai grandi guadagni vacci adagio.
Ai peggiori porci vanno le migliori pere.
Ai soldati le ferite e ai capitani l'onore.
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.
Al batter del martello si scopre la magagna.
Al buio la villana, è bella quanto la dama.
Al cane non piace il bastone.
Al cieco non si mostra la strada.
Al contadino non far sapere, quanto è buono il formaggio con le pere.
Al contadino trascurato, i topi mangiano il seminato.
Al cuore non si comanda.
Al danno seguono le beffe.
Al destino non si comanda.
Al fortunato non si dà consiglio.
Al frutto segue il fiore e a buona vita onore.
Al fulmine tien dietro il tuono.
Al funerale del povero ci va chi ci deve andare.
Al gioco di carte si può ingannare il padre.
Al gufo piace il canto della cornacchia.
Al lume della fiammella, la capra par donzella.
Al lume di candela il canovaccio pare tela.
Al lupo non mancano scuse per mangiar l’agnello.
Al maestro fa onore la sua opera.
Al marito prudenza, alla moglie pazienza.
Al matto e al padrone, dai sempre ragione.
Al mondo non s'impara mai abbastanza.
Al peggio non c'è mai fine.
Al pollo ingordo schiantò il gozzo.
Al primo colpo non cade l'albero.
Al priore tocca sempre del migliore.
Al proprio vantaggio, pensa chi è saggio.
Al ranocchio serve più un salto che cento incoraggiamenti.
Al savio bastano poche parole.
Al savio con la ragione, al matto col bastone.
Al serrare gli occhi si saldano i conti.
Al servo pazienza, al padrone prudenza.
Al tavolo del gioco siede sempre il diavolo.
Al topo novello, il gatto pare bello.
Al toro vecchio s'allungano le corna.
All'Inferno non danno ventagli.
All'asino che porta oro anche il re fa tanto di cappello.
All'assente e a al morto, non si deve far torto.
All'avaro manca quello che non ha e tutto quello che ha.
All'entrar ci vuol disegno, all'uscir ci vuol ingegno.
All'intemperanza non manca il pentimento.
All'onesto mancò l'occasione.
All'onesto si dà un guanciale, al furbo due.
Alla barba dei pazzi il barbiere impara a radere.
Alla candela la capra par donzella.
Alla corte del re, ognuno fa per sè.
Alla fanciulla oziosa balla in grembo il diavolo.
Alla fine del gioco si vede chi guadagna.
Alla fine della discussione, ognun rimane della sua opinione.
Alla fine si paga il conto.
Alla fortuna bisogna sempre lasciare aperta una finestra.
Alla gatta, belli o brutti, i gattini piaccion tutti.
Alla prima pioggia d’agosto la tortora lascia il bosco e il beccafico gira arrosto.
Alla prima si perdona, alla seconda si bastona.
Alla prima, raro s'indovina.
Alla vipera schiaccia la testa.
Alle lacrime d'erede, vero matto è quei che ci crede.
Alle nozze e ai funerali si conoscono vecchi amici e parenti lontani.
Alle porte degli avvocati bisogna bussare con i piedi.
Allegria e rassegnazione: muore l’asino e resta il padrone.
Allegria fa campare, la passione fa crepare.
Allegria, ogni male caccia via.
Alleva la cornacchia e ti caverà gli occhi.
Ama chi t'ama e rispondi a chi ti chiama.
Ama il tuo vicino, ma non togliere il recinto.
Amato non sarai, se a te solo penserai.
Amici e compari, pochi discorsi e chiari.
Amici e meloni, su cento due son buoni.
Amicizia di giornata presto fatta e presto scordata.
Amicizia di potente e vin di fiasco la sera è buono e la mattina è guasto.
Amicizia e maccheroni se non son caldi non son buoni.
Amicizia fatta col vino dura dalla sera al mattino.
Amicizia riconciliata è una piaga mal sanata.
Amicizia rinnovata e minestra riscaldata non valgon niente.
Amico beneficato nemico dichiarato.
Amico di buon tempo va e viene come il vento.
Amico di ventura molto briga e poco dura.
Amico e amore li conosci nel dolore.
Ammazza ammazza, son tutti una razza.
Amor non ha ragione e ira non ha consiglio.
Amor, dispetto, rabbia e gelosia, sul core d’ogni donna han signoria.
Amore di mamma ogni giorno si rinnova.
Amore di parenti, fuoco di sarmenti.
Amore di soldato dura un’ora, ogni paese lascia una signora.
Amore e cetriolo stanno a paro: la testa l’hanno dolce e il culo amaro.
Amore e gelosia vanno sempre in compagnia.
Amore e raffreddore, non si nascondono.
Amore è una gran cosa, ma la fame passa ogni cosa.
Anche agli asini vecchi piace l’erba fresca.
Anche al calabrone sorride la sua mamma.
Anche al miglior pastore il lupo ruba una pecora.
Anche all'inferno i ricchi hanno i posti riservati.
Anche allo scarafaggio piacciono i suoi piccoli.
Anche i ciechi vedono il danaro.
Anche i denti mordono la lingua.
Anche i furfanti hanno le loro regole.
Anche i più furbi ci cascano una volta.
Anche il corvo riesce a divorare un’aquila morta.
Anche il diavolo dice la verità.
Anche il diavolo ha i suoi devoti.
Anche il diavolo in gioventù faceva l'angelo.
Anche il diavolo tratta volentieri con gli onesti.
Anche il fiore della pazienza sfiorisce.
Anche il gambero più saggio continua a camminare di traverso.
Anche il leone ebbe bisogno del topo.
Anche il mare chiede acqua.
Anche il più santo non sfugge alla maldicenza.
Anche il torrente sa qualcosa del mare.
Anche l'asino canta per amore.
Anche l'occhio vuole la sua parte.
Anche l'ortica fa il suo fiore.
Anche la formica ha la sua rabbia.
Anche la lingua non si trova coi denti.
Anche la più bella farfalla è stata un bruco.
Anche la regina ha bisogno della vicina.
Anche le belle mosche dànno noia.
Anche le mucche nere fanno il latte bianco.
Anche le pulci hanno la tosse.
Anche le stelle più belle tramontano.
Anche per la guerra ci vogliono i quattrini.
Anche per scappare ci vuol coraggio.
Anche se non ne avanza, lascia il boccone della creanza.
Anche un topo fa paura a un ladro di notte.
Andare scalzo e seminare fondo non arricchiron mai persona al mondo.
Andrò dentro quando il leone esce fuori.
Angelo in casa, diavolo in piazza.
Angelo nella gioventù, diavolo nella vecchiaia.
Anima irata, bocca serrata.
Anni e guai non mancan mai.
Anni e peccati sono sempre più di quelli che si dice.
Anno nuovo, vita nuova.
Aprile fa i fiori e maggio ne ha gli onori.
Ara nel mare e nell'arena semina chi sue speranze fonda in cuor di femina.
Arco sempre teso si sforza.
Arcobaleno porta il sereno.
Aria di corrente, peggiore d’un accidente.
Aria nella schiena a letto e in chiesa mena.
Aria pecorina se non piove la sera piove la mattina.
Arrivati in porto si loda il vento.
Ascoltare, vedere e tacere son tre cose da sapere.
Asini, donne e noci voglion le mani atroci.
Asino di montagna caccia il cavallo dalla stalla.
Asino e mulattiero non hanno ugual pensiero.
Aspettare e non venire, stare in letto e non dormire, aver cavallo che non vuol ire son tre doglie da morire.
Assai basta e il troppo guasta.
Assai guadagna chi perde vana speranza.
Assai ha chi si contenta.
Assai manca a chi assai desidera.
Assai predica chi ben vive.
Assai sa chi conosce l'arte di tacere.
Assai vince chi non gioca.
Astio ed invidia non moriron mai.
Astuzia di donna le vince tutte.
Aumentando la quantità non si cambia la qualità.
Avarizia, sempre avversa, a carte è perversa.
Avaro e maldicente peggio di loro non c’è gente.
Aver sentito dire è mezza bugia.
Avere e non essere è come filare e non tessere.
Avvocato non chiamato con un calcio nel culo fu pagato.
Bacchettoni e colli torti tutti il diavol se li porti; baciapile e leccasanti se li porti tutti quanti.
Bacio per forza non vale una scorza.
Balla bene quello al quale suona la fortuna.
Ballo senza suoni ballo di coglioni.
Bambino senza denti ha freddo in tutti i tempi.
Barba insaponata è mezza fatta.
Barca con due timoni barca da coglioni.
Barca grande, vela grande.
Barca senza timone non arriva mai.
Basta un matto per casa.
Basta un sorso per sapere com’è tutto il mare.
Basta una nuvola per guastare il sereno.
Bastano due righe per impiccare un galantuomo.
Batti il buono e lo farai migliore, batti il cattivo e lo farai peggiore.
Beata la famiglia, dove prima nasce una figlia.
Beata quell'annata che dal vento è governata.
Beato quell'uccello, che fa il nido al suo paesello.
Bel discorso accorcia la giornata.
Bella femmina che ride vuol dir borsa che piange.
Bella insegna, cattiva mercanzia.
Bella maschera non ha cervello.
Belle o brutte, si sposano tutte.
Bellezza e castità son sempre in guerra.
Bellezza è come un fiore che presto nasce e presto muore.
Bellezze fino alle porte e virtù fino alla morte.
Bello o brutto, il marito non deve sapere tutto.
Ben ascolta chi nota.
Ben faremo, ben diremo, ma non va la barca senza remo.
Ben pesca chi usa amo d’argento.
Ben ricordi e tenga a mente, il bugiardo quando mente.
Ben semina chi dona al povero.
Ben servir acquista amici e vero dir nemici.
Ben vedere fa ben credere.
Ben venga chi ben porta.
Bene fatto per paura nulla vale e poco dura.
Bene perduto meglio conosciuto.
Beneficio passato, beneficio dimenticato.
Beni di fortuna, passano come la luna.
Benvenuta disgrazia se sei sola!
Bisogna accomodarsi ai tempi.
Bisogna andare a letto senza farselo comandare e alzarsi senza farsi chiamare.
Bisogna andare dove va la corrente.
Bisogna aprire la bocca secondo i bocconi.
Bisogna ballare secondo la musica.
Bisogna contentarsi di quel che passa il convento.
Bisogna credere solo a quello che si vede.
Bisogna dare con una mano e prendere con due.
Bisogna dare tempo al tempo.
Bisogna essere prudenti come serpenti e innocenti come colombe.
Bisogna fare di necessità virtù.
Bisogna fare il boccone a misura della bocca.
Bisogna fare in modo che il lupo mangi e la pecora non muoia.
Bisogna giocare con le carte che si hanno in mano.
Bisogna guardare a quello che si fa e non a quello che si dice.
Bisogna imparare a lasciar la lingua a casa.
Bisogna levare il vin dai fiaschi.
Bisogna lisciare il gatto per il verso del pelo.
Bisogna navigare secondo il vento.
Bisogna parlare poco e agire bene.
Bisogna prendere il mondo come viene e far la festa quando cade.
Bisogna prendere la palla al balzo.
Bisogna prendere ogni cosa per il suo verso.
Bisogna segare il legno per il suo verso.
Bisogna sempre rischiare qualcosa per non perdere tutto.
Bisogna sentire le due campane.
Bisogna tenere quel che si può e lasciare quel che passa.
Bisogna usare il bastone e la carota.
Bisogna usare le parole come il danaro.
Bisognerebbe nascer vecchi e diventar giovani.
Bocca di donna non può star chiusa mezz'ora.
Bocca di miele, cuore di fiele.
Bocca grande e culo tondo, del tegame non trova il fondo.
Bocca umida e piede asciutto.
Bolli, scartoffie e fogli: il mondo è tutto imbrogli.
Bontà di vita e onestà di bocca assai vale e poco costa.
Botte di buon vino e cavallo saltatore, fan poca compagnia al lor signore.
Brache, tela e meloni di settembre non son più buoni.
Brutto inciampare nei fili di paglia.
Brutto è il cane che non abbaia.
Bugie e giuramenti se non sono fratelli son parenti.
Bugie, frittate e polpette, o grosse o niente.
Buon consiglio non ha prezzo.
Buon fatto fu da tutti consigliato.
Buon fuoco e buon vino, scaldano il cammino.
Buon mercante compra a debito e vende a contante.
Buon mercato e piover piano, imbrogliano il villano.
Buon nome è un secondo patrimonio.
Buon pane e buon vino, aiutano il cammino.
Buon principio fa buona fine.
Buon sangue non mente.
Buona compagnia accorcia la via.
Buona cucina, miseria vicina.
Buona incudine non teme martello.
Buona la forza, migliore l’ingegno.
Buona ubriacatura tre giorni dura.
Buone parole e tristi fatti, ingannano savi e matti.
Buone ragioni male intese, sono perle ai porci tese.
Buono l'amico e buono il parente, ma trista è la casa dove non si trova niente.
Buono per natura, vita tribolata e dura.
Burlando si dice sempre qualcosa di vero.
Burle e meraviglia rimangono in famiglia.
C'è anche chi vuole insegnare a nuotare ai pesci.
C'è sempre una prima volta.
Caccia via malinconia: quel che ha da esser convien che sia.
Cacciare e non prendere è come leggere e non intendere.
Cadendo s'impara a camminare.
Cadon le rose e restan le spine: non giudicate innanzi la fine.
Caldo di panni non fece mai danni.
Caldo e freddo non son bastardi: se non vengono presto, vengon tardi.
Calore di cucina, dura fino in cantina.
Cambiare per cambiare meglio lasciar stare.
Cammina più la verità che è zoppa, della bugia che ha sette cavalli.
Campa cavallo che l’erba cresce!
Campo sulla riva brutta prospettiva.
Campo vicino, dà pane e vino.
Can che morde non abbaia.
Can che vuol mordere non abbaia.
Cane affamato mangia il pan muffato.
Cane battuto ha paura dell’ombra del bastone.
Cane che caccia due lepri non ne prende nessuna.
Cane che ha molti padroni va a letto digiuno.
Cane fuggito trascina la corda.
Cane muto, guardati le gambe.
Cane pigro non mangia mai una zuppa calda.
Capelli e guai, non mancan mai.
Capo grosso cervello magro.
Capo senza lingua, non vale una stringa.
Capra zoppa non si stende all’ombra.
Carità rinfacciata diventa una sassata.
Caro costa quello che si compra pregando.
Caro è il miele che si compra dall’orso.
Carro che perde il timone va nel precipizio.
Carro di fieno, buona nuova avremo; carro di paglia cattiva e non si sbaglia.
Carte e donne fanno sempre come vogliono.
Casa che ha buon vicino val più qualche fiorino.
Casa da rondine abitata benedetta e fortunata.
Casa dove non batte il sole entra il medico a tutte l’ore.
Casa esposta e vigna nascosta.
Casa mia, casa mia, benchè piccola tu sia, tu mi sembri una badia.
Casa mia, letto mio ci fo quel che voglio io.
Casa mia, regole mie.
Casa non invidiata, o povera o malata.
Casa senza figlioli, giardino senza fiori.
Casa, dolce casa.
Cattiva moneta torna sempre indietro.
Cattiva sarta non trova mai le forbici.
Cattiva è l'arte che non campa il maestro.
Cattive parole guastano i buoni costumi.
Cattivi fatti non hanno padre.
Cattivo vicino lunga guerra.
Cavalli e cani, da paesi lontani: donne e buoi, dei paesi tuoi.
Cavallo da vettura fa profitto, ma non dura.
Cavallo e cavalla cavalcali sulla spalla; asino e mulo cavalcali sul culo.
Cavallo senza sprone barca senza timone.
Cento che hanno fame sono più pericolosi di mille che hanno appetito.
Cento oche ammazzano un lupo.
Cera, tela e fustagno bella bottega e poco guadagno.
Chi abusa poco usa.
Chi accatta e non rende campa e non spende.
Chi accetta deve pagare.
Chi acquista non fa per amicizia.
Chi acquista senza bisogno paga sempre caro.
Chi ad altri insegna se stesso ammaestra.
Chi affoga grida anche se non è sentito.
Chi affoga s'attaccherebbe alle funi del cielo.
Chi al buio compra il panno, non si lagni dell’inganno.
Chi all'inferno non crede il paradiso non lo vede.
Chi all'onestà crede presto si ravvede.
Chi ama il pericolo alla fine ci casca.
Chi ama tutti non ama nessuno.
Chi ammazza cani e gatti fa male i suoi fatti.
Chi ammazza il maiale o la gallina, non chiede consiglio alla vicina.
Chi apre il cuore all'ambizione lo chiude al riposo.
Chi ara la terra bagnata per tre anni l’ha rovinata.
Chi arricchisce in un anno è impiccato in un mese.
Chi ascolta all'uscio troverà disgusto.
Chi ascolta compra e chi parla vende.
Chi ascolta, vede e tace passa la vita in pace.
Chi aspetta il sole a letto, sarà sempre poveretto.
Chi assai pone e non custode assai tribola e poco gode.
Chi aumenta la sapienza aumenta la pena.
Chi azzarda passa il fiume.
Chi balla senza suono è un coglione bello e buono.
Chi ben comanda ben è obbedito.
Chi ben comincia è alla metà dell’opera.
Chi ben intende bene risponde.
Chi ben serra non vuol guerra.
Chi bene mi vuole in casa mi trova.
Chi beve al mattino, rompe il fiasco e salva il vino.
Chi beve senza misura a lungo poi non dura.
Chi beve tutto è sempre all'asciutto.
Chi caccia l'elefante deve pensare a come portarlo a casa.
Chi cambia paese non cambia cervello.
Chi cambia terra non cambia testa.
Chi canta a tavola e a letto è un matto perfetto.
Chi canta le sue lodi presto stona.
Chi castiga i malfattori fa che gli altri sian migliori.
Chi cento ne fa, una ne aspetti.
Chi cerca di dimenticare ricorda.
Chi cerca donne e caval senza difetto, va sempre a piedi e sta solo nel letto.
Chi cerca il male degli altri spesso trova il suo.
Chi cerca il mare segua un torrente.
Chi cerca la pipa spesso ce l’ha in bocca.
Chi cerca lode trova biasimo.
Chi cerca quel che non deve trova quel che non vuole.
Chi cerca, trova.
Chi chiede grazia difetta di ragione.
Chi chiede la corda non si va a impiccare.
Chi chiede la strada che sa, trova chi gliela fa sbagliare.
Chi chiede per altri dà metà del suo.
Chi chiede un prestito, arriva sempre tardi o troppo presto.
Chi chiude la volpe nel pollaio mangia la volpe, ma non le galline.
Chi coglie la rosa non si dolga delle spine.
Chi come canna si piega al vento non ha nemici e vive contento.
Chi comincia malamente conclude poco o niente.
Chi comincia male finisce peggio.
Chi commisera il lupo non ha pietà delle pecore.
Chi compra di notte una pecora nera, può trovarsela bianca.
Chi compra il lardo dalla gatta lo paga più di quello che vale.
Chi compra il superfluo vende il necessario.
Chi compra nel sacco va in cerca di guai.
Chi compra quando non puole vende quando non vuole.
Chi compra un elefante deve prima allargare la porta.
Chi concede un tantino gli vien preso un tantone.
Chi conosce se stesso non disprezza gli altri.
Chi conta sul futuro spesso conta male.
Chi conta sul gioco del lotto, non mangia né crudo né cotto.
Chi corre corre, ma chi fugge vola.
Chi corre da solo arriva sempre primo.
Chi corre in furia con calma si pente.
Chi crede di saper tutto non sa niente.
Chi crede di sapere, ha finito d’imparare.
Chi crede senza pegno, non ha ingegno.
Chi d'abete e chi di noce, tutti abbiam la nostra croce.
Chi d'abete e chi di noce, tutti abbiam la nostra croce.
Chi d'invidia campa disperato muore.
Chi da avaro acquista prende cattiva merce.
Chi da giovane gracchia come una cornacchia, da vecchio non canterà come un usignolo.
Chi da giovane ha un vizio, in vecchiaia fa sempre quell'uffizio.
Chi da solo si consiglia, da solo si pente.
Chi davanti ti lecca dietro ti graffia.
Chi del soldato s’innamora, suona la tromba e addio cara signora.
Chi del suo vuol esser signore, non entri mai mallevadore.
Chi del vino è amico, di se è nemico.
Chi dell'altrui prende, la sua libertà vende.
Chi denari non ha, non abbia voglie.
Chi dev'essere impiccato, non annega in nessuna tempesta.
Chi deve giudicare dimentichi le passioni.
Chi di greco si fida, nella sua sorte confida.
Chi di libertà è privo, ha in odio d’esser vivo.
Chi di lontano si va a maritare, sarà ingannato o vuole ingannare.
Chi di nascosto ascolta parlare di sè, spesso non sente le sue lodi.
Chi di paglia fuoco fa, trova fumo e altro non ha.
Chi di schiena, chi di petto tutti abbiam qualche difetto.
Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Chi di vergogna si nutre di fame crepa.
Chi dice d'amarti più di mamma, o ti burla o t’inganna.
Chi dice il vero non s’affatica.
Chi dice ma, contento il cuor non ha.
Chi dice male dei parenti, si sporca la faccia o si rompe i denti.
Chi dice male del frate, dice male del convento.
Chi dice male l'indovina quasi sempre.
Chi dice quel che non deve, sente quel che non vuole.
Chi dice tutto ciò che sa, perde tutto ciò che fa.
Chi dice tutto e niente serba, può andare con le bestie a pascer l'erba.
Chi difende il suo peccato pecca due volte.
Chi digiuna tutte le vigilie, vuol mangiare tutte le feste.
Chi dipinge il fiore, non gli può dar l'odore.
Chi disprezza compra.
Chi disprezza la sua è padrone della vita degli altri.
Chi disprezza vuol comprare e chi loda vuol lasciare.
Chi disse donna, disse danno.
Chi disse fidati disse bene, chi disse non ti fidare disse meglio.
Chi disse la verità morì impiccato.
Chi divide il letto, divide l'affetto.
Chi divide il miele coll'orso ha men che la sua parte.
Chi divide non sceglie.
Chi domanda impara.
Chi dona insegna a donare.
Chi dorme bene non sente le pulci.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi dorme quanto può, non dorme quando vuole.
Chi dubita resta al bivio.
Chi dà calci a ogni pietra la sera è senza scarpe.
Chi dà con cortesia, dà con allegria.
Chi dà l'impiego non dà il sapere.
Chi dà noia al can che giace ha qualcosa che non gli piace.
Chi dà per ricevere non dà nulla.
Chi entra in mare e non sa nuotare corre il rischio d'annegare.
Chi esce dalla miseria perde la memoria.
Chi evita il fango con le scarpe se lo ritrova sulla veste.
Chi fa bene all'ingrato, resta becco e bastonato.
Chi fa d'ogni erba un fascio ammazza la bestia.
Chi fa da sè è servito da re.
Chi fa da sè, fa per tre.
Chi fa debiti per pagare i debiti non paga mai.
Chi fa del male scrive sul marmo, chi fa del bene scrive sull'acqua.
Chi fa festa tutti i giorni non aspetta la domenica.
Chi fa garanzia all'amico, perde l’amico e il capitale.
Chi fa il mestiere che non conosce, i quattrini gli diventano mosche.
Chi fa il passo più lungo della gamba finisce per cadere.
Chi fa il possibile fa abbastanza.
Chi fa il suo dovere fa abbastanza.
Chi fa imbrogli, se li sbrogli.
Chi fa la spia è il più ladro che ci sia.
Chi fa male guadagna un carro di sale; chi fa bene guadagna un carro di fieno.
Chi fa prestito a un signore, perde i soldi e l'onore.
Chi fa presto e male, ha tempo di rifare.
Chi fa quello che può fa quello che deve.
Chi falla in fretta si pente con comodo.
Chi fece del seren troppo gran festa avrà doppio dolor nella tempesta.
Chi firma per piacere, paga per dovere.
Chi fu angelo in giovinezza sarà diavolo in vecchiezza.
Chi fu morso dalla vipera ha paura delle anguille.
Chi garantisce alla fine paga.
Chi gatto nasce prende i topi al buio.
Chi geloso vive, cornuto muore.
Chi getta la roba sua al popolazzo, si trova vecchio poi povero e pazzo.
Chi gioca per bisogno perde per necessità.
Chi giudica in fretta, a pentirsi s'affretta.
Chi giura facilmente non è da credere.
Chi giura è bugiardo.
Chi gli altri giudica se stesso condanna.
Chi gode il dolce si prenderà anche l'amaro.
Chi gode un giorno non stenta tutto l'anno.
Chi gode una volta non stenta sempre.
Chi governa troppo governa male.
Chi grida ha torto.
Chi guadagna cinque e spende sette, non ha bisogno di borsette.
Chi guadagna non lascia la fiera neanche se piove.
Chi guarda con gli occhi degli altri, spesso resta ingannato.
Chi guarda il tempo muore povero.
Chi guazza in gioventù, stenta in vecchiaia.
Chi ha assaggiato la sua disgrazia, conosce il gusto di quelle degli altri.
Chi ha attraversato il fuoco sa quanto brucia.
Chi ha buon tempo navighi, e chi ha danaro fabbrichi.
Chi ha buona cappa facilmente scappa.
Chi ha buona esca, ha buona pesca.
Chi ha buona fama ha ciò che brama.
Chi ha buona fama può pisciare a letto e dire che ha sudato.
Chi ha cammina e chi spera vola.
Chi ha carro e buoi fa bene i fatti suoi.
Chi ha coraggio ha vantaggio.
Chi ha coraggio ha vantaggio.
Chi ha da morire sulla forca trova la scala al buio.
Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto.
Chi ha denari è chiamato signore.
Chi ha denti non ha pane, e chi ha pane non ha denti.
Chi ha difetto e non tace, ode sovente quel che gli dispiace.
Chi ha ebrei per parenti, vive di stenti.
Chi ha fama d'alzarsi presto può dormire fino a tardi.
Chi ha fame fa mezzo ragionamento.
Chi ha fame vede buio.
Chi ha fame, pulisce il tegame.
Chi ha figli ha guai, e chi non ne ha, ne ha più che mai.
Chi ha fortuna in amor non giochi a carte.
Chi ha forza ha sempre ragione.
Chi ha gli occhi più grandi della gola alla fine strozza.
Chi ha gli stessi diritti ha gli stessi doveri.
Chi ha il collo torto continua a fare il male anche da morto.
Chi ha il fiele in bocca sente tutto amaro.
Chi ha il fiume vicino, ha l'acqua in casa.
Chi ha il lupo per compare porti il can sotto il mantello.
Chi ha il naso di cera non s'avvicini al fuoco.
Chi ha inciampato nella serpe ha paura delle lucertola.
Chi ha incontrato il diavolo crede d'averlo dimenticato.
Chi ha la camicia sporca dice male di chi l'ha pulita.
Chi ha la casa vuota lascia la porta aperta.
Chi ha la coda di paglia, non vada intorno al fuoco.
Chi ha la lingua lunga se la tagli.
Chi ha la scelta ha il dubbio.
Chi ha la testa di vetro, non faccia a sassate.
Chi ha lingua vuol parlare e chi ha bocca vuol mangiare.
Chi ha male al dito sempre lo mira; chi ha mal marito sempre sospira.
Chi ha mangiato non pensa a chi ha fame.
Chi ha meno ragione ha più lingua.
Chi ha molte pretese, lavora un giorno al mese.
Chi ha niente vuol poco, chi ha tanto vuol tutto.
Chi ha pagato è subito dimenticato.
Chi ha passato il guado sa quant'acqua tiene.
Chi ha paura d'ogni figura spesso inciampa nell'ombra.
Chi ha paura degli uccelli non semini miglio.
Chi ha paura dell'ape non lecca il miele.
Chi ha paura dell'onde non navighi in mare.
Chi ha paura delle spine non coglie rose.
Chi ha più santi arriva in Paradiso.
Chi ha più sentimento ha più patimento.
Chi ha quel che suona ha quello che canta.
Chi ha rubato se lo sente cantare dai tetti.
Chi ha sete non si specchia nel ruscello.
Chi ha tanti lacci, tende anche il suo.
Chi ha terre e buoi, tutti i corni sono suoi.
Chi ha torto grida più forte.
Chi ha un campo ne fa un orto e chi ha un figlio ne fa un porco.
Chi ha un debito ha un ladro per casa.
Chi ha un giorno di bene non vive male un anno.
Chi ha un seccatore, gli faccia un prestito.
Chi ha un socio ha un padrone.
Chi ha vissuto, chi ha letto e chi ha veduto può dir bugie ed è creduto.
Chi ha visto il lupo gli allunga la coda.
Chi ha voglia di lavorare, trova sempre qualcosa da fare.
Chi ha volontà, non teme povertà.
Chi ha vuota la testa, ci mette su la cresta.
Chi il suo presta, ha una mazzata nella testa.
Chi impara diventa maestro.
Chi impresta nulla gli resta.
Chi impresta si gratta la testa; chi dona si gratta le corna.
Chi impresta soldi a un signore, perde i soldi e l'onore.
Chi impresta, perde la testa.
Chi in casa sua non ha che una sardina, domanda in casa d'altri una gallina.
Chi in corte è destinato, se non muore santo muore disperato.
Chi in presenza ti teme, in assenza ti nuoce.
Chi inciampa nello stesso sasso non merita compassione.
Chi inganna altrui, trova chi inganna meglio di lui.
Chi inganna deve cambiar mercato.
Chi inganna l'ingannatore, non merita pena ma onore.
Chi ingiuria il suo paese, non è degno di difese.
Chi ingrassa l'animale prima o poi l'ammazza.
Chi insegue due lepri non acchiappa che vento.
Chi insulta ha torto.
Chi invidia crepa.
Chi invoca Dio non è contento, chi chiama il diavolo è disperato e chi sospira è innamorato.
Chi l'accetta e chi la fune e i coglioni reggono il lume.
Chi la dura la vince.
Chi la fa l'aspetti.
Chi la fa se la scorda, chi la riceve la ricorda.
Chi lancia una sasso in aria gli ritorna in testa.
Chi lascia il porto senz'ancora ci ritorna senza barca.
Chi lascia il vicino per un mancamento, cambia paese e ne ritrova cento.
Chi lava una scala deve cominciare dalla cima.
Chi lavora e non si stanca il pane non gli manca.
Chi lavora fa la gobba e chi ruba fa la robba.
Chi lavora in piazza ha molti maestri.
Chi liscia il mulo si piglia calci in culo.
Chi litiga col muro si rompe la testa.
Chi mal accetta peggio dà.
Chi mal acquista presto disperde.
Chi mal cammina peggio corre.
Chi mal fa mal pensa.
Chi mal naviga, male arriva.
Chi mal non fa, paura non ha.
Chi mal si marita, se ne pente per la vita.
Chi malamente la vita mena, quando men se l’aspetta paga la pena.
Chi male comprende peggio risponde.
Chi male paga un’opera non può chiederne un'altra.
Chi manda lettere a chi non risponde, o è matto o si confonde.
Chi maneggia il lardo si unge le mani.
Chi maneggia la zappa, non maneggia la lancia.
Chi mangia col padrone, non ha il miglior boccone.
Chi mangia diavoli sputa corna.
Chi mangia la gallina degli altri impegna il proprio pollaio.
Chi mangia la mucca si scordi il latte.
Chi mangia piano vive sano.
Chi mangia quanto un maiale, campa fino a Natale.
Chi mangia, beve, dorme e caca sta dieci volte meglio del papa.
Chi marita al vicino la sua figlia, non sa quel che le dà nè quel che gli piglia.
Chi mastica fiele, non sputa miele.
Chi meglio chiude meglio apre.
Chi meglio compra, meglio vende.
Chi meno, chi assai, ognuno ha i suoi guai.
Chi mente, tenga a mente.
Chi mette il carro innanzi ai buoi se non se n’accorge prima se n’accorge poi.
Chi mette il dito in tutti i buchi alla fine se lo taglia.
Chi mette le mani avanti non vuol battere i denti.
Chi mette prima il tetto e poi il fondo resta poco in questo mondo.
Chi mi vuol bene mi lascia piangendo e chi mi vuol male mi lascia ridendo.
Chi minaccia ha paura.
Chi misura il peso sulle spalle altrui, lo fa sempre più leggero.
Chi molte cose comincia poche ne finisce.
Chi molto ama tardi dimentica.
Chi molto condisce poco appetisce.
Chi molto discute poco crede.
Chi molto ha molto gli manca.
Chi molto pratica, molto impara.
Chi molto promette poco mantiene.
Chi molto ringrazia non vuole obblighi.
Chi mostra il dispetto ingrassa il rivale.
Chi mostra superbia mostra ignoranza.
Chi muta luogo non muta cervello.
Chi nasce avvoltoio non morirà colomba.
Chi nasce disgraziato anche le pecore lo mordono.
Chi nasce granchio non può camminare di fronte.
Chi nasce matto non guarisce mai.
Chi nasce mulo bisogna che tiri i calci.
Chi nasconde le proprie colpe ne vuol commettere ancora.
Chi ne fa una te ne fa cento.
Chi ne ha canta e chi non ne ha conta.
Chi nel fango si dimena, aumenta la sua pena.
Chi non accetta non merita.
Chi non beve in compagnia o fa il ladro o fa la spia.
Chi non castiga il delitto ne chiama uno nuovo.
Chi non ce la fa coi santi s’accomodi col diavolo.
Chi non coglie il frutto in tempo lo fa marcire sull'albero.
Chi non compra e non vende non sale e non scende.
Chi non dice niente, giammai non mente.
Chi non ebbe invidiosi non ebbe fortuna.
Chi non fa i conti spesso, dona agli altri e toglie a se stesso.
Chi non fa il nodo alla gugliata, perde il punto e la tirata.
Chi non fa le cose bene, cento volte va e viene.
Chi non fa pazzie in gioventù le fa in vecchiaia.
Chi non fabbrica e non marita, non sa quel che costa la vita.
Chi non fallisce, non s'arricchisce.
Chi non guarda avanti rimane indietro.
Chi non ha abbastanza può dirsi povero.
Chi non ha buona memoria abbia buone le gambe.
Chi non ha colpa non ha paura.
Chi non ha coraggio abbia gambe.
Chi non ha discrezione, di tutto il mondo è padrone.
Chi non ha fortuna in culla, non ha fortuna in nulla.
Chi non ha gatti, vive coi ratti.
Chi non ha guai se li cerca.
Chi non ha mai avuto mostra più del dovuto.
Chi non ha mai sbagliato, non è mai vissuto.
Chi non ha memoria non dica bugie.
Chi non ha naso risparmia i fazzoletti.
Chi non ha saggezza cerca l'astuzia.
Chi non ha sdegno, non ha ingegno.
Chi non ha servito non sa comandare.
Chi non ha vento vada a remi.
Chi non ha voglia di lavorare perde l’ago e il ditale.
Chi non ha voglia di lavorare, perde la zappa prima di cominciare.
Chi non impara da piccolo non impara neppure da grande.
Chi non inganna non guadagna.
Chi non intende di prima voce, segno che il discorso non gli piace.
Chi non mangia e non riposa, non fa bene alcuna cosa.
Chi non mente non vende.
Chi non mente pensa che tutti dicano il vero.
Chi non mette non guadagna.
Chi non muore si rivede.
Chi non pensa a quel che dice, fa la vita da infelice.
Chi non pensa per sè, non pensa per nessuno.
Chi non piscia in compagnia, o fa il ladro o fa la spia.
Chi non presta se ne duole, ma ha il suo quando lo vuole.
Chi non prova la disgrazia non apprezza la ventura.
Chi non punisce aumenta i malvagi.
Chi non punisce il malvagio nuoce al giusto.
Chi non può far come vuole, faccia come può.
Chi non rischia il suo non acchiappa quello degli altri.
Chi non risica non rosica.
Chi non rispetta non è rispettato.
Chi non sa cosa sian malanni e doglie, se non è ancor sposato, prenda moglie.
Chi non sa fare non sa comandare.
Chi non sa fare, si mette a criticare.
Chi non sa giocare, sta a guardare.
Chi non sa la questione, non entri in discussione.
Chi non sa nascondere non sa amare.
Chi non sa non dubita e chi non dubita non intende.
Chi non sa nulla non può tacere.
Chi non sa pensar male resta ingannato.
Chi non sa risparmiare non sa guadagnare.
Chi non sa sopportare non sa vivere.
Chi non sa suonare l’arpa suoni il tamburo.
Chi non sa tacere non sa parlare.
Chi non sa tacere, non sa godere.
Chi non sa tacere, pace non potrà avere.
Chi non sa trattare, vada ad imparare.
Chi non sa ubbidire non sa comandare.
Chi non sente mancanza, si contenta o n’ha abbastanza.
Chi non serra un piccol varco, dovrà serrarne uno grande.
Chi non si contenta dell’onesto, perde il manico e il cesto.
Chi non sospetta di forestieri e banditori, si prepara pene e dolori.
Chi non spegne la scintilla dovrà spegnere la villa.
Chi non sta in compagnia viene il Diavolo e se lo porta via.
Chi non teme il sermone non teme il bastone.
Chi non teme non si guarda, e chi non si guarda si perde.
Chi non tien conto d’un quattrino, non sarà mai padrone d’un mulino.
Chi non travaglia, muore sulla paglia.
Chi non ubbidisce alla mamma ubbidirà alla matrigna.
Chi non va a casa degli altri non vuol nessuno in casa sua.
Chi non va non vede e chi non prova non crede.
Chi non vede il fondo non passi l'acqua.
Chi non vede, non crede.
Chi non vuol che si dica mal di lui, si guardi di non dire mal d’altrui.
Chi non vuol rendere, fa male a prendere.
Chi non vuol sbagliare, al peggio deve pensare.
Chi non vuole lo sbaglio deve fare due volte.
Chi non vuole quando può, non può quando vuole.
Chi non è mai contento, resta col culo pieno di vento.
Chi nulla rischia nulla ottiene.
Chi odia è odiato.
Chi offende l'amico non risparmia il fratello.
Chi offende non perdona.
Chi offende ricordi.
Chi offende scrive sulla rena, chi è offeso nel marmo.
Chi offende se la scorda e chi è offeso la ricorda.
Chi offende uno molti ne minaccia.
Chi offre il pranzo aspetta la cena.
Chi osa ha il vento favorevole.
Chi osa vuole.
Chi paga innanzi che sia tratto, si trova il lavor mal fatto.
Chi paga presto paga due volte.
Chi parla davanti è sincero, ma non è amato.
Chi parla del lupo vede la sua coda.
Chi parla in faccia conta gli amici.
Chi parla sempre dello stesso fatto, sa d'ubriaco o sa di matto.
Chi parte per la guerra con la paura, torna a casa con la pelle.
Chi passa il tempo a dormire si desta con la fame.
Chi pecca in segreto si pente in pubblico.
Chi pecora si fa, lupo se lo mangia.
Chi pensa ai problemi degli altri non può risolvere i suoi.
Chi pensa sempre alla morte, muore tutti i giorni.
Chi per altrui promette, entra per le larghe ed esce per le strette.
Chi per bugiardo è conosciuto anche se dice il ver non è creduto.
Chi per lite s'incammina a miseria s'avvicina.
Chi per mangiar s'ammala, digiuni finchè risana.
Chi per mare, chi per monti, a lavorar van sempre i tonti.
Chi per moglie, o figlia, o nonna, ogni casa ha le sue corna.
Chi per pane e chi per legna, per mangiare ognun s'ingegna.
Chi per tempo sparagna, non sa quanto guadagna.
Chi perdona il vizio fa torto alla virtù.
Chi piace a se stesso non piace a nessuno.
Chi piglia l'anguilla per la coda e la donna per la parola può dire di non aver nulla.
Chi più capisce meglio tace.
Chi più di quanto deve prende, fila la corda che poi lo appende.
Chi più guarda meno vede.
Chi più rischia più guadagna.
Chi più si fida più è ingannato.
Chi pochi, chi assai, ognuno ha i propri guai.
Chi pone guardia pone ladro.
Chi porta fiore in petto, fa l'amore per dispetto.
Chi pratica lo zoppo, impara a zoppicare.
Chi predica ai sordi può dir quel che vuole.
Chi predica al deserto vi perde le parole.
Chi predica bene spesso razzola male.
Chi predica troppo si dimentica di cos'ha da dire.
Chi prega Dio è nel bisogno, chi si raccomanda al diavolo è disperato.
Chi prega il villano, s'affatica invano.
Chi prende la lancia per la punta fa male a sè o alla lancia.
Chi prende moglie, guardi ben che fiore coglie.
Chi presta a credenza, ha per poco piacer gran penitenza.
Chi presta senza pegno, la testa ha di legno.
Chi presta tempesta e chi accatta fa la festa.
Chi presto dà raddoppia il dono.
Chi presto incomincia presto guadagna.
Chi prima arriva meglio alloggia.
Chi prima arriva, più aspetta.
Chi promette in debito si mette.
Chi può va a cavallo e chi non può va a piedi.
Chi racconta fa la giunta.
Chi racconta il suo dolore, perde mezzo onore.
Chi racconta in piazza i fatti suoi, non se la prenda se la gente ride.
Chi raddoppia il concime raddoppia il campo.
Chi ride al mattino piange la sera.
Chi ride del male degli altri ha il suo dietro la porta.
Chi ride in gioventù piange in vecchiaia.
Chi ride mostra i denti.
Chi ride senza perché, o è matto o ride di te.
Chi ride senza ragione, o sa di matto o di coglione.
Chi risparmia guadagna.
Chi risparmia la faina odia le sue galline.
Chi ruba dice che tutti sono ladri.
Chi ruba per gli altri è impiccato per sé.
Chi ruba per scherzo è impiccato per davvero.
Chi ruba una gallina va alla ghigliottina; chi ruba un milione è fatto barone.
Chi ruba una volta è sempre ladro.
Chi s'abbandona all'ira prenota il rimorso.
Chi s'accontenta del giusto e dell'onesto, prima perde il manico e dopo il cesto.
Chi s'affida alla sorte resta col culo in mano.
Chi s'arrangia col suo non chiede nulla alla vicina.
Chi s'arrangia qualcosa sempre mangia.
Chi s'attacca alla paura abbandona la speranza.
Chi s'inchina davanti ai grandi, mostra il culo alla piazza.
Chi sa di non aver difetti ce n'ha uno nella testa.
Chi sa fingere sa campare.
Chi sa il gioco non lo insegni.
Chi sa sopportar le disgrazie sa godere le fortune.
Chi sale in alto diventa un bersaglio.
Chi sale più che non deve cade come non vuole.
Chi sale più in alto di quanto deve cade più in basso di quanto crede.
Chi salta per scherzo può rompersi il collo sul serio.
Chi saluta tutti non arriva a casa.
Chi salute ha è ricco e non lo sa.
Chi sbaglia paga.
Chi scalda la serpe in seno, muore d'odio e di veleno.
Chi scappa non è innocente.
Chi scava agli altri la fossa finisce per caderci.
Chi scherza col fuoco alla fine si brucia.
Chi scrive a chi non risponde o è matto o ha bisogno.
Chi sdegna la lana spesso giace sulla paglia.
Chi segue il filo trova il gomitolo.
Chi segue il prudente, di rado se ne pente.
Chi segue il rospo, cade nel fosso.
Chi semina argento vuol mietere oro.
Chi semina cardi raccoglie spine.
Chi semina maledizioni raccoglie disgrazie.
Chi semina nelle lacrime miete nella consolazione.
Chi semina raccoglie.
Chi semina spine non vada scalzo.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi sempre al figlio perdona è certo di non fare cosa buona.
Chi sempre giudica ha mille nemici.
Chi sempre mente, vergogna non sente.
Chi sempre piglia e niente dona, l'amor dell'amico l'abbandona.
Chi sempre tace, gode la vita in pace.
Chi serpe morse, lucertola teme.
Chi serve a corte muore nel pagliaio.
Chi serve a gente ingrata, il tempo perde ed ha vita dannata.
Chi serve al vizio, serve al suo supplizio.
Chi si alza coi polli va a letto con le galline.
Chi si alza presto al mattino guadagna pane e vino.
Chi si contenta di chiacchiere vive con poco.
Chi si contenta gode e si gratta se gli rode.
Chi si contenta gode.
Chi si crede troppo bella, passa il tempo ed è zitella.
Chi si dice ricco e si crede bello ha la segatura al posto del cervello.
Chi si dimentica il bastone, non è completamente zoppo.
Chi si fa dolce è succhiato, chi si fa amaro è sputato.
Chi si fa maestro di se stesso si fa apprendista d'un pazzo.
Chi si ferma è perduto.
Chi si fida di greco, non porta cervel seco.
Chi si gratta sa bene dove gli prude.
Chi si guarda dal calcio della mosca prende quello del cavallo.
Chi si lamenta delle brutte carte ha l'asso in mano.
Chi si lamenta oggi perchè non ha pane, si lamenta domani perchè non ha appetito.
Chi si lamenta, non si contenta.
Chi si marita coi parenti, corta vita e lunghi tormenti.
Chi si marita per amore: di notte il piacere e di giorno il dolore.
Chi si rallegra delle disgrazie del prossimo, prenota le sue.
Chi si ripara sotto la frasca piglia quella che piove e quella che casca.
Chi si scusa senz'essere accusato fa chiaro il suo peccato.
Chi si somiglia si piglia.
Chi si sposa fuori, compra la gatta nel sacco.
Chi si sposa per la dote, sta bene il giorno e male la notte.
Chi si sposa per lasciar guai, ne lascia pochi e ne trova assai.
Chi si sposa si mette l’anello al dito e la catena al piede.
Chi si vanta da solo, non vale un fagiolo.
Chi si vergogna a lavorare, si vergogni a mangiare.
Chi si vuol bene s'incontra.
Chi smette d'imparare smette di vivere.
Chi spende e non guadagna, viene il tempo che si lagna.
Chi spende male, ruba al proprio capitale.
Chi spera negli altri rimane digiuno.
Chi spera sa aspettare.
Chi spesso giura spesso mente.
Chi spesso si sdegna su se stesso non regna.
Chi sputa in alto gli ricasca addosso.
Chi sputa nella fonte poi ci torna a bere.
Chi sta coi gatti impara a rampicare.
Chi sta fermo in casi avversi buon amico può tenersi.
Chi sta in politica deve saper sedere su due sedie.
Chi sta per altri paga per sé.
Chi stima non compra.
Chi storto vuole andare, dritto lo fan diventare.
Chi stuzzica il vespaio si prepari a grattarsi.
Chi stuzzica l'ape si trova dietro lo sciame.
Chi suona la tromba non caccia la lepre.
Chi t'accarezza più di quel che suole o t’ha ingannato o ingannar ti vuole.
Chi t'inganna ha sempre la bocca dolce.
Chi tace acconsente.
Chi tace non può esser contraddetto.
Chi taglia l'albero perde i frutti e l'ombra.
Chi tarda a scegliere sceglie il peggio.
Chi tardi arriva male alloggia.
Chi teme acqua e vento non si metta in mare.
Chi teme mal si consiglia.
Chi teme minaccia.
Chi ti adula ti tradisce.
Chi ti dà un osso, non ti vuole morto.
Chi ti fa piangere ti vuol bene e chi t’elogia ti vuole comprare.
Chi ti fa più carezze del solito, o te l’ha fatta o te la vuol fare.
Chi ti loda in presenza ti biasima in assenza.
Chi ti vuol bene a casa tua viene.
Chi ti vuol fregare, ti comincia a lisciare.
Chi ti vuole ingannare ti loda oltre il dovuto.
Chi tiene il bimbo al petto non va mai sazia a letto.
Chi tiene la scala non è da men del ladro.
Chi tiene le api senza custode poco tribola e poco gode.
Chi tiene un occhio alla padella e uno al gatto si ritrova gli occhi biechi.
Chi timido chiede insegna a negare.
Chi tira l'amo troppo presto perde il pesce e l'esca.
Chi tira la coda ai cani e stuzzica gli sciami ha voglia di correre.
Chi tirò sassate non si può aspettare confetti.
Chi tollera un torto ne chiama cento.
Chi tosto crede, tardi si pente.
Chi tosto s'adira, tosto si placa.
Chi tratta schiettamente, è caro ad ogni gente.
Chi troppo abbaia empie il corpo di vento.
Chi troppo abbraccia nulla stringe.
Chi troppo domanda viene a noia.
Chi troppo dona vende un amico e compra un nemico.
Chi troppo la tira la rompe.
Chi troppo pensa perde la memoria; chi pensa poco perde la vittoria.
Chi troppo si consiglia, giunge alla morte e moglie non piglia.
Chi troppo si fida, spesso grida.
Chi troppo si stima cade sovente al fondo dalla cima.
Chi troppo tende spezza l'arco.
Chi troppo tira la corda la rompe.
Chi troppo vuole nulla stringe.
Chi trova fiorini trova cugini.
Chi trova un amico trova un tesoro.
Chi tutto desidera tutto perde.
Chi tutto dice niente sa.
Chi tutto vuole, di rabbia muore.
Chi uccide i gatti, fa male i suoi fatti.
Chi va a caval da giovane, va a piedi da vecchio.
Chi va a letto coi cani, si leva con le pulci.
Chi va a letto con l'ignoranza fa un buon sonno.
Chi va a pesca con la canna, perde più che non guadagna.
Chi va al pranzo senza invito è malvisto e mal servito.
Chi va alla festa e non è invitato torna a casa sconsolato.
Chi va alla fiera e non porta argento, va con un malanno e ritorna con cento.
Chi va alla guerra, mangia male e dorme per terra.
Chi va dall'avvocato quando gli va bene ci lascia le penne.
Chi va di fretta ribalta il carro.
Chi va dietro a tutti quanti non può mai essere avanti.
Chi va dove non è chiamato come un asino è trattato.
Chi va e chi viene e chi ha l'ernia se la tiene.
Chi va e non è invitato, torna a casa presto e scornato.
Chi va guadagna e chi sta si lagna.
Chi va in collera per poco si pente per molto.
Chi va in collera perde la ragione.
Chi va nelle man dell'avvocato vive in miseria e muore dannato.
Chi va piano va sano e va lontano.
Chi va sempre a diritto va fuori della strada.
Chi va via, perde il posto all'osteria.
Chi vede il diavolo davvero, sa che è meno cornuto e meno nero.
Chi vende a credenza spaccia assai: perde gli amici e i quattrin non ha mai.
Chi viene da lontano ne racconta quante vuole.
Chi vince ha sempre ragione.
Chi vince non offenda, e chi perde non s'adiri.
Chi visse sperando, mori cantando.
Chi vive di capricci è sempre nei pasticci.
Chi vive di speranza, male cena e peggio pranza.
Chi vive in pace dorme in riposo.
Chi vive nei capricci, sta sempre nei pasticci.
Chi vive ostinato, muore disperato.
Chi vive senza onore, muore senza vergogna.
Chi vola senz'ali arriva senza denti.
Chi volta il mantello secondo il vento presto arriva dove vuole.
Chi vuol ben comandare prima cominci a fare.
Chi vuol ben parlare, deve prima ben pensare.
Chi vuol campare in pace, tanto sente e tanto tace.
Chi vuol castigare un villano, lo faccia fare da un altro villano.
Chi vuol conoscere la madre guardi la figlia.
Chi vuol contentare tutti non contenta nessuno.
Chi vuol dir mal d'altrui, pensi prima che si può dir di lui.
Chi vuol dire degli altri si guardi prima nello specchio.
Chi vuol essere in due posti è sempre per la strada.
Chi vuol falciar l'erba non può guardare i fiori.
Chi vuol far bella famiglia, incominci dalla figlia.
Chi vuol far la frittata deve rompere le uova.
Chi vuol fare un briccone metta un brav'uomo in prigione.
Chi vuol fermare il fiume chiuda la fonte.
Chi vuol governare, deve fidarsi e non si deve fidare.
Chi vuol governare, deve punire e deve premiare.
Chi vuol ire alla guerra o vuole accasarsi, non ha da consigliarsi.
Chi vuol mettere troppa carne al fuoco fatica parecchio e conclude poco.
Chi vuol mostrare il dente della saggezza deve aprir bene la bocca.
Chi vuol pescare anguille intorbidi prima l'acqua.
Chi vuol piangere non ha bisogno di cipolle.
Chi vuol regnare, deve se stesso dominare.
Chi vuol risparmiare per forza, spende di più per necessità.
Chi vuol saper della figlia guardi la madre.
Chi vuol saper quello che il grande pensa, lo chieda alla vecchiaia o all'innocenza.
Chi vuol sapere quel che il suo sia, non faccia mai malleveria.
Chi vuol sapere quel che sarà, guardi quello che è stato.
Chi vuol sapere quel che si dice di lui, offenda il suo vicino.
Chi vuol star comodo non vada per mare.
Chi vuol tenere il piede in due staffe, spesso si ritrova in terra.
Chi vuol veder scortesia, metta il villano in signoria.
Chi vuol vedere un uomo da poco, lo metta ad accendere il fuoco.
Chi vuol verdura fresca vada all'orto e chi vuol pesce fresco vada al porto.
Chi vuol viver sano e lesto, ceni poco e a letto presto.
Chi vuol vivere e star bene, pigli il mondo come viene.
Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano.
Chi vuol vivere e star sano, dalle donne stia lontano.
Chi vuol vivere e star sano, s’alzi presto e mangi piano.
Chi vuol vivere in pace ascolta, vede e tace.
Chi vuole affogare il proprio cane una scusa la trova.
Chi vuole ammazzare il gallo dice che canta male.
Chi vuole da molti aiuto faccia di non averne bisogno.
Chi vuole dell'acqua chiara vada alla fonte.
Chi vuole il bene mio, quello lo chiamo zio.
Chi vuole il dolce del miele deve sopportare l'amaro dell'ape.
Chi vuole il dolce non rifiuti l'amaro.
Chi vuole il fuoco deve sopportare il fumo.
Chi vuole il matto castigare, gli dia tre pertiche da portare.
Chi vuole il pazzo domare, lo carichi di legna senza legare.
Chi vuole il pomo abbassa la rama, e chi vuol la figlia carezza la mamma.
Chi vuole l'eguaglianza vada al cimitero.
Chi vuole l'uovo deve soffrire la gallina.
Chi vuole la donna senza difetti, se la faccia fare dal vasaio.
Chi vuole non può, e chi può non vuole.
Chi vuole più tardi, non vuole.
Chi vuole udir novelle dal barbiere ne dicon belle.
Chi vuole un buon imbroglio vada a comprare dagli amici.
Chi è asino torna alla stalla.
Chi è bello è permaloso, chi è brutto è dispettoso.
Chi è buono crede che tutto sia buono.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Chi è compagno di tutti non è amico di nessuno.
Chi è corto di mente sia lungo di piede.
Chi è distratto torna a casa senza capo.
Chi è fortunato al gioco è sfortunato in amore.
Chi è grato è amato.
Chi è in difetto è in sospetto.
Chi è inutile a se stesso non fa comodo a nessuno.
Chi è misero o mendico provi tutti e poi l'amico.
Chi è nato pavone resta pavone anche senza le penne.
Chi è povero ognun lo fugge.
Chi è reo e buono è tenuto può fare il male e non è creduto.
Chi è sano, grosso e tondo, sta bene a questo mondo.
Chi è sfortunato si rompe la testa contro un sacco di lana.
Chi è stato asino non sarà mai cavallo.
Chi è stato derubato vede ladri dappertutto.
Chi è stato una volta in mare non può dirsi navigante.
Chi è stimato può pisciare a letto e dire che ha sudato.
Chi è stolto nella colpa è saggio nella pena.
Chi è svelto a mangiare è svelto anche a lavorare.
Chi è tondo ruzzola.
Chi è travolto dall'acqua s'attacca a ogni spino.
Chi è troppo buono con gli altri non lo è abbastanza con se stesso.
Chi è virtuoso per necessità non vi rimane che il necessario.
Chiaro d'inverno e torbido d'estate: fede di uomo e coscienza d'abate.
Chiedere non è peccato.
Chiodo scaccia chiodo.
Ci si sposa in un'ora per piangere tutta la vita.
Ci son più cani che lepri.
Ci son più teste che idee.
Ci vogliono nove ebrei per ingannare uno svizzero e nove svizzeri per ingannare un ginevrino.
Ciascuno è artefice della propria fortuna.
Ciascuno è figlio delle proprie azioni.
Cibo caldo e non bollente ma ben trito sotto il dente.
Cinghia lunga, vita corta.
Città affamata, mezza espugnata.
Ciò che il cuore pensa la bocca parla.
Ciò che non si guadagna con la mano, non si trova poi sotto i denti.
Ciò che pensa la donna nemmeno il diavolo l'indovina.
Ciò che presto matura, poco vale e poco dura.
Ciò che è gratis non vale.
Coi crediti non si pagan i debiti.
Coi discorsi si va a letto affamati.
Coi gatti e coi matti, scherzi non vanno fatti.
Coi libri i morti insegnano ai vivi.
Coi pensieri e con le donne, si va a letto e non si dorme.
Coi potenti non si fa compagnia.
Coi quattrini e l'amicizia, si va in culo alla giustizia.
Coi quattrini si fan ballare i burattini.
Coi quattrini si levan le brache anche al diavolo.
Col cannone e la prigione, anche il torto divien ragione.
Col danno anche il pazzo mette giudizio.
Col diamante si taglia il diamante.
Col fare s'insegna meglio che col dire.
Col fare si sbaglia e con lo sbagliare s'impara.
Col ferro si batte il ferro.
Col forse non si mente.
Col gelo s'impara a tremare e col dolore a piangere.
Col grazie non si va a cena.
Col lardo si pigliano i topi.
Col potente non mangiar frittelle.
Col prezzo si chiarisce l'affare.
Col se e col ma il mondo entra in un sacco.
Col sempre levare scema il mare.
Col silenzio si dicono molte cose.
Col tempo arriva anche la lumaca.
Col tempo c'è guadagno.
Col tempo la tartaruga arriva in cima al monte.
Col tempo tutto si dimentica.
Col torto o la ragione, il povero va in prigione.
Col troppo disputare si perde la verità.
Col vento e la piova, lascia il vino dove si trova.
Col volendo si va al facendo.
Colle buone maniere ci si trova sposati.
Colle buone maniere s'ottiene tutto.
Colpo partito non cambia indirizzo.
Colui è mio zio, che vuole il bene mio.
Come disse colui che s'impiccò: Ognuno ha la sua fantasia.
Come l'abate canta i frati rispondono.
Come succede ai caproni: saltano il recinto e ci lasciano i coglioni.
Come è il ruscello, si fa il ponticello.
Commercio senza cervello fa l'uomo poverello.
Compatendo gli altri si consola noi stessi.
Compra e vendi solo quando sei pregato.
Comprare a poco è il primo guadagno.
Comun servigio ingratitudine rende.
Con cento promesse non si paga un debito.
Con doni e presenti, si placano i potenti.
Con due capitani la nave finisce sugli scogli.
Con esca piccola si prendono pesci grossi.
Con gli occhi si comincia a far l'amore.
Con i potenti e i matti è inutile far patti.
Con il dono si trova il perdono.
Con il miele si prendon le vespe, con l’aceto neanche la peste.
Con l'ali d'oro si vola molto in alto.
Con l'arte e con l'inganno si vive mezzo l'anno; con l'inganno e con l'arte si vive l'altra parte.
Con l'arte e con l'ingegno s'acquista metà regno; con l'ingegno e con l'arte s'acquista l'altra parte.
Con l'arte e l'ingegno, si fanno le pentole di legno.
Con l'avarizia si fa vita da povero.
Con l'uomo in collera, acqua in bocca.
Con la compagnia non si sente la via.
Con la faccia tosta, si va a cavallo e in carrozza.
Con la fame s'addestra l'orso a ballare.
Con la fede ci si crede, e con la scienza ci si vede.
Con la fede si può volare in paradiso, ma non si può far bollire le pentole.
Con la fede si spostano le montagne.
Con la filosofia non si convince il gatto a prender topi.
Con la forza non si pigliano i pidocchi.
Con la gratitudine paga il povero.
Con la maschera è un altro ballare.
Con la prudenza, si rimane senza.
Con la rete d'oro la lepre prende il leone.
Con la ricchezza si comanda ai sovrani, con la miseria neanche ai cani.
Con la robba, si marita anche la gobba.
Con la volpe convien volpeggiare.
Con le buone maniere si entra anche in Paradiso.
Con le chiacchiere non si pagano i debiti.
Con le chiavi d'oro si aprono tutte le porte.
Con le donne cortesia, comunque sia.
Con le lacrime e col bruno, non si manda in ciel nessuno.
Con ognun fai patto, con l’amico fanne quattro.
Con pasti succulenti, si scava la fossa coi propri denti.
Con risparmio e economia, mi mantengo in signoria.
Con signori e matti, sono inutili i patti.
Con un diavolo solo non si fa un inferno.
Con un sacco d'impazienza non s’accorcia un palmo di strada.
Con un'accetta d’oro s’atterra ogni albero.
Con una bella rosa si prende anche qualche spina.
Con una buona parola si compra un cuore.
Con una piccola accetta s’atterra un grosso albero.
Con una piccola chiave d’oro s’apre una grande porta di ferro.
Condimento quanto basta: più ne metti e più si guasta.
Confidenza toglie reverenza.
Coniglio scappato coniglio trovato.
Conosce il perso di quando è già sera.
Conoscenti molti e amici pochi.
Conosci te stesso.
Conserva la menzogna, per quando ti bisogna.
Consigliati con tutti e decidi da solo.
Consiglio di vecchio e aiuto di giovane.
Consiglio di volpi, strage di galline.
Consiglio frettoloso, non è mai fruttuoso.
Consiglio non richiesto, inganno manifesto.
Contadino zappaterra, cova i rospi sottoterra.
Contenta la matta, contento il matto il matrimonio è fatto.
Conti spessi amicizia lunga.
Conto onesto, buon pagamento.
Conto strappato, debito pagato.
Contro destino non vale furbizia.
Contro la fortuna, non c’è forza alcuna.
Contro la forza la ragion non vale.
Coraggio, coraggio, la vita è un passaggio.
Corna e capelli bianchi, non aspettano gli anni.
Corredo finito, non trova marito.
Corri dove mangiano e fuggi dove picchiano.
Cortesia di bocca e mano al cappello, poco costa ed è bello.
Cortesia schietta, domanda non aspetta.
Corto intelletto, rapido consiglio.
Corvi con corvi non si cavano gli occhi.
Cosa che piace è mezza venduta.
Cosa detta all'orecchio arriva cento miglia lontano.
Cosa fatta di notte si giudica di giorno.
Cosa fatta in fretta, non viene mai perfetta.
Cosa fatta per forza, non vale una scorza.
Cosa forzata non fu mai grata.
Cosa indugiata piglia vizio.
Cosa lodata mezza venduta.
Cosa nuova sempre bella.
Cosa promessa, cosa dovuta.
Cosa rara, cosa cara.
Cosa troppo vista, perde col tempo quel che prima acquista.
Cosa trovata non è rubata.
Cosa veduta di rado è tenuta più cara.
Cosa vietata, cosa desiderata.
Coscienza e quattrini non si sa mai chi ce l'abbia.
Cose proibite, son le più saporite.
Cosi va il mondo, chi nuota e chi va a fondo.
Cosi è stato e cosi è: io parlo degli altri e gli altri di me.
Credesi il falso al verace, negasi il vero al mendace.
Credi metà di quello che vedi e niente di quello che senti.
Cuor contento non sente stento.
Cuor contento, gran talento.
Cuor forte, rompe cattiva sorte.
Cuor sulla bocca, la bocca sul cuore.
Cuore allegro, sangue sano.
Cuore caldo ha bisogno di testa fredda.
Cuore forte, rompe cattiva sorte.
Cuore lieto, mezza salute.
Cuore semplice non sospetta l'inganno.
Cura non cambia natura.
Curiosi e indiscreti, non tengono segreti.
D'aprile la prima intronata, sveglia il ghiro e la lumaca.
D'aria non si campa.
D'avvocati e di notai è pieno l’inferno.
D'imparare non si finisce mai.
D'inverno a letto o al fuoco. d’estate a spasso e al gioco.
D'invidia si muore.
D'ogni fuscello si può fare una trave.
D'ogni male e d’ogni bene, la fine presto viene.
Da cattivo albero non venne mai buon frutto.
Da che se ne dice qualcosa ci deve essere.
Da chi non ha figli, non andar nè per fuoco nè per consigli.
Da chi non ride mai, stai lontan come dai guai.
Da colpa nasce colpa.
Da cosa nasce cosa.
Da dove men si pensa salta fuori la lepre.
Da due volpi non nasce un agnello.
Da fiume muto passa lontano.
Da gente senza figli, nè danaro nè consigli.
Da giudice che prende, giustizia invan s’attende.
Da un avaro puoi avere, da un goloso no.
Da un'invenzione ne viene un’altra.
Da una donna vecchia si guarda anche il diavolo.
Da una rosa nascon le spine e dalle spine la rosa.
Da uomo che ha fame, guardati come dal cane.
Dadi e donne, di rado mantengono quel che promettono.
Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.
Dagli atti si riconoscono i matti.
Dagli occhi comincia il peccato.
Dai ladri di casa mal ci si guarda.
Dai tuoi, più lontano che puoi.
Dal detto al fatto, c'è un bel tratto.
Dal dolce vien l'amaro.
Dal mal fare ci si guarda, ma dal mal dire nessun si salva.
Dal mare sale e dalla donna male.
Dal migliore amico la peggior sassata.
Dal sapere vien l'avere
Dal talento vien l'avere.
Dal tempo e dall'esperienza nasce la prudenza.
Dal vitello si conosce che bue ha da venire.
Dal volo si conosce l'uccello.
Dall'amico e dal parente non comprar nè vender niente.
Dall'ascoltare viene sapienza e dal parlare pentimento.
Dall'asino non cercar lana.
Dall'esperienza nasce il sospetto.
Dall'insegna si conosce l’osteria.
Dall'invidioso guardati come dal tignoso.
Dall'occhio si vede l'innamorato.
Dall'odore si conosce il fiore.
Dall'opera si conosce il maestro.
Dalla bandiera si conosce il vento.
Dalla casa del gatto il topo esce di corsa.
Dalla cucina spenta fuggono anche le mosche.
Dalla grande abbondanza stai in lontananza.
Dalla panza vien la danza.
Dalla scuola dei pazzi tutti escono contenti.
Dalla solitudine vengono i buoni e i cattivi pensieri.
Dalla vecchiaia non si guarisce.
Dalle orecchie si conosce l’asino.
Danari senza stento, se ne vanno come il vento.
Danaro compra e miseria vende.
Danaro fa danaro e miseria fa pidocchi.
Danni, cure e malanni crescono tutti gli anni.
Dare a credito è un errore: si perde il credito e l’avventore.
Datemi un altro grosso, lo tingo anche di rosso.
Debiti e corna non mancano mai.
Debito e bugia, vanno in compagnia.
Dei fatti altrui non parlar mai, dei tuoi nè poco nè assai.
Dei giovani ne muore qualcuno, dei vecchi non ne campa nessuno.
Dei grandi e dei morti si parla bene o si tace.
Del gelso e del fico, tieniti nemico.
Del giudizio ognuno pensa d’averne più del bisogno.
Del mal d'altri tutti trovano presto la guarigione.
Dell'albero caduto tutti si fan legna.
Dell'arancia quel che vuoi, del limone quel che puoi.
Della pace ognun ne gode.
Della perdita si lagna assai, del guadagno non si parla mai.
Della roba d'altri si spende senza risparmio.
Delle altrui perdite ci si consola presto.
Delle cere la giornata ti dimostra la vernata, se vedrai pioggia minuta la vernata fia compiuta, ma se vedi sole chiaro marzo fia come gennaro.
Delle femmine il segreto è fragile come il vetro.
Denari senza stento se ne vanno al primo vento.
Denaro prestato, nemico acquistato.
Destino dato non può essere cambiato.
Detto per detto non s’impicca nessuno.
Detto senza fatto, ad ognun pare misfatto.
Di bugie si può vivere e di verità morire.
Di buoni propositi è pieno l’inferno.
Di cane che dorme non ti fidare.
Di ciò che non ti cale, non dir nè ben nè male.
Di cosa andata male, il pentirsi non vale.
Di curiosità campano le civette.
Di dolore non si muore.
Di donna e di vino, s’ubriaca il grande e il piccino.
Di due cose si può morire: di contentezza e di soffrire.
Di fuoco che arde in cima, non avere stima.
Di giorno tingi e di notte fingi.
Di giugno non c'è altra cura, che per i campi e per la mietitura.
Di mamma ce n'è una sola.
Di minaccia non temere, di promessa non godere.
Di notte ognuno vede quello che vuole.
Di novello tutto è bello.
Di pazienza sono armati i forti.
Di pochi fidati e da tutti guardati.
Di promesse non godere, di minacce non temere.
Di propositi e rimpianti, son pieni i camposanti.
Di quanto ti preme, non dir nè mal, nè bene.
Di quel che non ti cale non dir nè ben nè male.
Di ricchezza e gioventù non ti fidare perchè eterne non possono durare.
Di ringraziamenti si muore di fame.
Di risparmio arricchiscono gl'illusi.
Di serpe che dorme non ti fidare.
Di sicuro non c’è che la morte.
Di superbia muoiono i belli.
Di tutto quello che vuoi fare o dire, avanti pensa quel che può seguire.
Di vino e di fuoco, non ti fidare neppure un poco.
Diarrea d'inverno e tosse d’estate beato colui che l’ha passate.
Dice più un sospiro che un grido.
Dice più un'occhiata che una predica.
Dicembre nevoso, anno fruttuoso.
Dicembre vezzoso, anno capriccioso.
Diceria mezza bugia.
Diceva l'ubriaco: quell'ultimo bicchier m’ha rovinato.
Dieci ne pensa il topo e cento il gatto.
Dietro il peccato corre il pentimento.
Dietro un dito non ci si nasconde.
Difetto celato facilmente si perdona.
Diffidenza è madre di sicurezza.
Digiuno serale, non fece mai male.
Diligenza, passa scienza.
Dillo al pazzo e lo farà.
Dimentichi il lupo, ma ti pare di vedere sempre le orme.
Dinanzi al re si tace, o si dice quel che a lui piace.
Dio dice oggi e il diavolo consiglia domani.
Dio insegna agli uomini e il diavolo ai tedeschi.
Dio non manda se non quel che si può sopportare.
Dio non mangia e non beve, ma giudica ciò che vede.
Dio ti guardi dalla gatta che davanti ti lecca e di dietro ti graffia.
Dio ti salvi da un vicino principiante di violino.
Dio ti salvi dai lampi e dai tuoni e dai tristi che si veston da buoni.
Discorsi di briaco e consigli di pazzo, legali insieme e fanne un bel mazzo.
Disgraziato il topo che per fuggire il gatto entra nella trappola.
Disgrazie e spiate, son sempre apparecchiate.
Dispetto non paga debito.
Disse Agnese: secondo le entrate si fanno le spese.
Disse l'asino al mulo: "Siamo nati per dare il culo".
Disse la civetta agli uccelli: i miei figli sono i più belli.
Disse la volpe ai figli: Quando a tordi e quando a grilli.
Dodici galline e un gallo, mangiano quanto un cavallo.
Dodici sono i mesi e tredici le lune e le notti più lunghe, sono quelle digiune.
Doglia di fianco, pietra nel campo.
Doglia passata, doglia dimenticata.
Domandando si va a Roma.
Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Domandare è mezzo sapere.
Dona a occhi chiusi e prendi a occhi aperti.
Dona come vorresti ricevere e ricevi come vorresti donare.
Donato è morto e Cortesia è sempre in agonia.
Donna alla finestra, gatta alla minestra.
Donna baffuta sempre piaciuta.
Donna baffuta, coi sassi la saluta.
Donna che balla lume e farfalla.
Donna che non ha figli, non fa piaceri e non dà consigli.
Donna che origlia, disgraziato chi la piglia.
Donna che piange, caval che suda bugiardi come Giuda.
Donna che piange, malizia sopraffina con le frange.
Donna che prende, presto s’arrende.
Donna che resiste all'oro, vale più d'un gran tesoro.
Donna che ride dice di si.
Donna che s'adorna, tardi esce e tardi torna.
Donna che ti carezza oltre l’usato, o ti ci manda o ti ci ha già mandato.
Donna coi ricci, piena di capricci.
Donna e luna, oggi serena e domani bruna.
Donna gelosa, cavalla ombrosa.
Donna modesta, famiglia onesta.
Donna oziosa, non fu mai virtuosa.
Donna sdegnosa, donna dubbiosa.
Donne a capannello, esci con l’ombrello.
Donne e buoi, dei paesi tuoi.
Donne, orologi e fogli, son quasi tutti imbrogli.
Dono molto aspettato è mezzo pagato.
Dopo il contento viene il tormento.
Dopo il dolce vien l’amaro.
Dopo il fatto anche i pazzi sanno dare consigli.
Dopo il fatto il consiglio non vale.
Dopo il fatto tutti sapevano.
Dopo il fratello il tuo nemico è il servitore.
Dopo l'errore ogni asino è dottore.
Dopo la scesa viene la salita.
Dopo la tempesta torna il sereno.
Dopo morti tutti diventan galantuomini.
Dopo tanto andare, ogni acqua torna al mare.
Dorme chi ha dolore e non dorme chi è debitore.
Dote preparata, fortuna allontanata.
Dov'entra il bere, esce il sapere.
Dov'entra il sospetto fugge la pace.
Dov'entra il vino esce la vergogna.
Dov'è cupidità, non si trova carità.
Dov'è stato il fuoco puzza sempre di bruciato.
Dove abita l'orgoglio sta di casa l’ignoranza.
Dove ballano gli elefanti le talpe fanno largo.
Dove c'è diritto non c’è storto.
Dove c'è gusto c’è peccato.
Dove cade l'asino, cade il padrone.
Dove cantano i gufi gli asini battono la solfa.
Dove cantano molti galli non si fa mai giorno.
Dove comincia l'interesse finisce l’amicizia.
Dove dente duole la lingua inciampa.
Dove gallina canta e gallo tace, non vi sono nè ordine nè pace.
Dove il favore serve il torto regna.
Dove il lupo ha la tana non sbrana la pecora.
Dove il lupo trova l’agnello torna volentieri.
Dove il santo fa la sua chiesa, il diavolo fa la sua cappella.
Dove l'aquila non entra la mosca trova il buco.
Dove l'uomo non è conosciuto quando parla non è creduto.
Dove la voglia è pronta le gambe son leggere.
Dove manca il cuore c’è molta lingua.
Dove manca la forza manca il coraggio.
Dove manca la testa s’allunga la lingua.
Dove manca natura, arte procura.
Dove molti peccano nessuno si castiga.
Dove non basta la pelle del leone bisogna attaccare quella della volpe.
Dove non c'è malizia non c’è peccato.
Dove non c'è nulla dentro non esce nulla fuori.
Dove non c'è vergogna non c’è virtù.
Dove non corre acqua, ci vuole la zappa.
Dove non è colpa non occorre perdono.
Dove non è la roba anche i cani se ne vanno.
Dove parla l'oro la lingua tace.
Dove parlano gli occhi la lingua tace.
Dove s'arriva con le mani non ci vuol la scala.
Dove sei invitato vacci pregato, dove non lo sarai, meglio se non ci vai.
Dove si governa male si obbedisce poco.
Dove si mangia si litiga.
Dove si può comandare non occorre pregare.
Dove son donne innamorate è inutile tener porte serrate.
Dove son femmine e oche, parole non son poche.
Dove son necessari i fatti, non bastano le parole.
Dove toglie natura arte procura.
Dove tuonano i cannoni tacciono le leggi.
Dove tutti peccano nessuno si castiga.
Dove vive il lupo si trova mangiata la pecora.
Dove vola l'avvoltoio c’è la carogna.
Dove è amore è gelosia.
Dove è ricchezza è invidia.
Dovunque giri gli occhi, per un furbo cento sciocchi.
Due bastoni fanno una croce.
Due buone orecchie stancano cento lingue.
Due galli non possono stare in un pollaio.
Due mestieri non si posson fare: chi tesse non può filare.
Due piedi non stanno bene in una scarpa.
Due torti non fanno una ragione.
Dura il ben volere finché dura il ben servire.
Dura più un'incudine che un martello.
Dà chi non ha.
Dì a una ragazza che è bella e il diavolo glielo ripeterà dieci volte.
Dì all'amico il tuo segreto e ti terrà il piede sul collo.
Dì il vero a uno e te lo farai nemico.
Ebrei e contadini, mercanti fini.
Ebrei e rigattieri, spendono poco e gabban volentieri.
Ecco il rimedio per l’ipocondria: mangiare e bere in buona compagnia.
Eclisse di sole e di luna, non portano mai fortuna.
Errare in gioventù è minor vergogna.
Esci fuori a chiedere consiglio, torna a casa e fai come ti pare.
Esistono più guai che piaceri.
Esperienza è madre di scienza.
Estate che brucia, inverno che pela.
Fa male chi crede troppo e chi crede poco.
Fa male il dente quando nasce e quando muore.
Fa mercato chi guadagna come chi perde.
Fa più colui che vuole di colui che può.
Fa più miracoli una botte di vino che una chiesa di santi.
Fa più rumore una foglia che casca, che una foresta che cresce.
Fa più un vecchio in un canto, che un giovane in un campo.
Fa più una gallina a spargere che cento a radunare.
Fa prima una donna a trovare una scusa, che un topo a infilarsi in un buco.
Faccenda fatta, fatica dimenticata.
Faccia senza colore, falso o traditore.
Facendo male, sperando bene, la vita passa e la morte viene.
Facile è cavalcare la tigre, difficile è scendere.
Facile è maritare, più difficile durare.
Fagioli e pasta, per un pranzo è quanto basta.
Fai del bene e scordatelo; fai del male e pensaci.
Fai il dovere e non temere.
Fai l'arte che tu sai e, se non arricchisci, camperai.
Fai quel che devi e farai sempre bene.
Fai quel che devi, avvenga quel che vuole.
Fai quel che dico e non far quel che faccio.
Falco col gozzo pieno lascia volare i colombi.
Fammi indovino e ti farò ricco.
Fanciulli e cani, son buoni ruffiani.
Far elemosina non vuotò mai borsa.
Far male e far bene, di rado conviene.
Fare il bene tardi è meglio che mai.
Fare il male è peccato, fare il bene è sprecato.
Fare la carità non manda in rovina.
Farfalla sulla persona, mena fortuna buona.
Fatica per sapere e lavora per avere.
Fatica promette e costanza mantiene.
Fatta la festa non si trova chi spazzi la sala.
Fatta la legge, trovato l’inganno.
Fatta una cosa tutti la sapevano far meglio.
Fatti amici in tempo di pace che ti servano in tempo di guerra.
Fatti buon nome e fai quello che vuoi.
Fatti consigliare da chi è stato alla guerra e non da chi ne ha sentito parlare.
Fatti crescere le ali e dopo vola.
Fatti di miele e ti mangeranno le mosche.
Fatti i maccheroni rimane l’acqua torba.
Fatti leone e avrai la tua parte.
Fatti moglie e marito, il bene è già finito.
Fatti un buon nome e piscia a letto: diranno tutti che hai sudato.
Fatto bene, o fatto male, dopo il contratto si beve un boccale.
Fatto l'errore arrivano cento consigli.
Favore pregato è mezzo pagato.
Febbraio ferra, aprile apre, maggio sparge le foglie per le capre.
Febbraio fini la scorta e fece bruciare la tavola e la porta.
Febbre continua ammazza i cavalli.
Fede, occhio e onore non soffrono offesa.
Felice non è chi d'esserlo non sa.
Felice quella casa dove si bussa coi piedi.
Felicità e sciagura, sempre non dura.
Felicità quanto è più grande più presto se ne va.
Ferisce più un'occhiata che una fucilata.
Fidarsi di tutti, sicuri di nessuno.
Fidarsi troppo è male, ma non fidarsi mai è peggio.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Fidati di tutti, ma non credere a nessuno.
Fiducia delusa, non tollera scusa.
Fiera rimandata, minestra riscaldata.
Figlia e giardino, guardali dal vicino.
Figlie da maritare, ossi duri da rosicare.
Figlio di lupo pecore acchiappa.
Figlio senza dolore, madre senza amore.
Figlio troppo accarezzato, non fu mai ben allevato.
Figlio viziato non è mai sazio.
Figlioli e guai, non mancan mai.
Fin che i fiori son nei campi fan contenti tutti quanti.
Fin che si ha denti in bocca, non si sa quel che ci tocca.
Finchè c'è viva il re; quando non c’è più viva Gesù.
Finchè famiglia cresce casa trema, quando è cresciuta, casa perduta.
Finchè giugno non è all'otto, non ti togliere il cappotto.
Finchè l'acqua non tocca il culo non s’impara a nuotare.
Finchè la barca va lasciala andare.
Finchè mi fan credenza di nulla vò far senza.
Finchè si discute non si lavora.
Finchè uno ha fiato non deve dirsi morto, ma malato.
Finché c'è vita c’è speranza.
Finché ci saranno uomini ci saranno vizi.
Finché taci sarai temuto.
Finge chi vuol ingannare.
Finita la musica, finito il ballo.
Finita la tempesta, dimenticato il voto.
Finito il guadagno, finita l’amicizia.
Finito il pericolo, perduta la fede.
Finito il terremoto, gli zoppi riprendono il bastone.
Fino alla bara s’impara.
Fino che son donzellette, una lingua e braccia sette; se le annoda il santo laccio, sette lingue e un solo braccio.
Fiori e frutti, ingannano tutti.
Fiume che canta passa sicuro.
Forse no, disse quello quando gli domandavano se la moglie lo picchiava.
Forte dolore, porta malore.
Fortezza che tratta, mezza presa.
Fortuna e cristallo, si rompono a maneggiarlo.
Fortuna, fato e destino non valgono un quattrino.
Fortunato che annega torna su con le brache piene di pesci.
Fortunato, uomo invidiato.
Fragilità, il tuo nome è donna.
Francese per amico, ma non per vicino.
Frecce e parole non si chiamano indietro.
Freddo di mano caldo di cuore.
Freddo e fame fanno brutto pelame.
Freddo e umido d'aprile empie lo staio e il barile.
Freno dorato non migliora il cavallo.
Frutto con l'osso, dispiacere grosso.
Frutto fuori stagione, chiacchiere senza ragione.
Frutto proibito, più saporito.
Frutto uno, non guasta digiuno.
Fu il Diavolo a inventare i dadi.
Fucile da venti soldini e cane da venti zecchini.
Fucile scarico fa paura a due.
Fuga del nemico, faccenda sospetta.
Fuggi dal dolce che può farsi amaro.
Fuggi infamia tuttavia, vera o falsa ch'ella sia.
Funghi e guai vengono senza seminarli.
Funghi e inganni sono uguali, e i più belli son mortali.
Fuoco, acqua e pane, non si negano nemmeno al cane.
Fuoco, donna e mare, son tristi cose da governare.
Fuori del pericolo ognuno è bravo.
Fà bene ai tuoi e agli altri, se tu puoi.
Gabbia d'oro non fa cantare l’usignolo.
Galantuomo si nasce, non si diventa.
Gallina che tarda al pollaio, acqua sotto il grondaio.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Gallina vecchia senza tetto non fu mai senza difetto.
Gallo e garzone, si cambiano alla nuova stagione.
Gamba corta fa lunga via.
Gambe mie non è vergogna, di fuggir quando bisogna.
Gatta coi guanti non prese mai topo.
Gatti e matti lisciali per il verso del pelo.
Gatto che fa bene il suo mestiere è anche un pò ladro.
Gatto rinchiuso diventa leone.
Gatto scottato dall’acqua calda, ha paura di quella fredda.
Gelosia, la peggiore malattia.
Gemma d'aprile, poco vino nel barile.
Generoso in cortesia e avaro in amicizia.
Gennaio dei gatti, febbraio dei matti.
Genovese, falso cortese.
Gentilezza corre prima al perdono.
Giochi di delfino, fortunale vicino.
Gioco che troppo dura, diventa una seccatura.
Gioia e sciagura, sempre non dura.
Gioia troppo attesa perde il sapore.
Giovane ozioso, vecchio bisognoso.
Giovane senza esercizio, finisce a precipizio.
Gioventù disordinata, vecchiezza tribolata.
Gioventù in libertà, vecchiaia in povertà.
Gioventù non ha virtù.
Gioventù oziosa, vecchiezza bisognosa.
Gioventù sogna e vecchiaia ricorda.
Giovinezza non ha saggezza.
Giovinezza vale bellezza.
Giovinezza è mezza ricchezza.
Gira, gira, all'Avemaria ognun si ritira.
Giuda non dette un solo bacio.
Giuda una volta, Giuda sempre.
Giugno freddolino, povero contadino.
Giugno pungente, villano piangente.
Giuramento per forza, non vale una scorza.
Giurare costa meno che mantenere.
Gl'incomodi altrui si sopportano meglio dei propri.
Gl'interessi guastano i parentati.
Gli accidenti son come le foglie: chi li manda li raccoglie.
Gli affari sono affari.
Gli amici dell'infelice abitano lontano.
Gli amici fanno comodo anche a casa del Diavolo.
Gli amici non son mai troppi.
Gli amici si conoscono nei bisogni.
Gli amici son come i meloni: ne van provati cento per trovarne uno buono.
Gli amici sono come gli ombrelli: quando ne hai bisogno non li trovi mai.
Gli anni corrono come l’acqua.
Gli anni insegnano meglio dei libri.
Gli anni passano per tutti.
Gli anni si contano al porco.
Gli anni si fanno sentire anche ai sordi.
Gli asini camminano sempre sui bordi dei precipizi.
Gli assenti hanno sempre torto.
Gli errori degli altri sono i migliori maestri.
Gli errori dei medici li copre la terra.
Gli esempi e i benefici, fanno gli amici.
Gli occhi hanno più credenza delle orecchie.
Gli occhi piangono il presente e il cuore cerca l’avvenire.
Gli occhi sono la spia del cuore.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Gli orecchi sentono anche al buio.
Gli ospiti del povero fanno visita breve.
Gli spaventi sono peggiori dei mali.
Gli stivali del diavolo non fanno rumore.
Gli stolti e gli ostinati fanno ricchi gli avvocati.
Gli stupidi vengon su a pane e acqua.
Gli ultimi a sapere sono quelli di casa.
Gli uomini giusti son come i meloni, che di mille pochi son buoni.
Gli uomini hanno gli anni che si sentono e le donne quelli che dimostrano.
Gli uomini non si misurano a spanne.
Gli uomini si legano per la lingua e i buoi per le corna.
Goccia continua scava il masso.
Godi fin che puoi che il soffrir non manca mai.
Godiamo, che stentar non mancherà.
Gola affamata, vita disperata.
Governo nuovo non chiami nessuno: va via il sazio e arriva il digiuno.
Gran guadagno alleggerisce la fatica.
Gran mare, grandi onde.
Gran nemico, sa essere grande amico.
Gran parlatore, gran mentitore.
Gran pericolo, gran coraggio.
Gran pericolo, gran guadagno.
Gran sordo è quello che non vuole udire.
Grande città, grande solitudine.
Grande ira, grande danno.
Grande peccato, grande penitenza.
Grande pericolo, grande guadagno.
Grandi ricchezze, mille pensieri.
Grandi uomini, grandi difetti.
Grandinata può far la brutta annata.
Grassa cucina, povertà vicina.
Grave è la tristezza, che segue l’allegrezza.
Gravidanza ogni male scansa.
Gridare al fuoco non aiuta a spegnere l’incendio.
Grossa testa non fa sottil ingegno.
Grossi debiti lasciali stare, piccoli debiti falli aumentare.
Guadagno di gioco, o non dura o rende poco.
Guadagno sotto il tetto, guadagno benedetto.
Guai a quell'anno che gli uccelli non fan danno.
Guai e donne senza ragione, se ne trovano in ogni luogo e in ogni stagione.
Guai e figlioli arrivano senza chiamarli.
Guai e maccheroni si mangiano caldi.
Guai e pene, chi ce l'ha se li tiene.
Guaio fatto rimedio aspetta.
Guancia pulita, fronte ardita.
Guancia rossa fa bel viso.
Guanti e berretti, van bene larghi e stretti.
Guarda a quello che si fa, non a quello che si dice.
Guardalo bene, guardalo tutto, l'uomo senza quattrini quant'è brutto.
Guardare e non toccare è una cosa da imparare.
Guardati da biscia e da donna che fischia.
Guardati da cane rabbioso e da uomo sospettoso.
Guardati da chi giura spesso.
Guardati da chi ride e non ti guarda.
Guardati da chi ti fa troppe carezze.
Guardati da contadino ripulito, da povero arricchito e da ricco impoverito.
Guardati da fiume che non canta, da uomo che non parla e da cane che non abbaia.
Guardati da nemico riconciliato.
Guardati da ricchi impoveriti e da poveri arricchiti.
Guardati da uomini sospettosi e da cani rabbiosi.
Guardati dal tizzo che sta sotto la cenere.
Guardati dall'arietta che passa la giacchetta.
Guardati dalla lode dello stolto.
Guardati dalla peste e dalla guerra e dai musi che guardano per terra.
Guardati dalla prima furia.
Guardati dalle genti e soprattutto dai parenti.
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.
Gusto guasto è come vin di fiasco.
Ha ancora da nascere quello che piace a tutti.
Ha noie chi ha da dare e chi ha da avere.
Ha più il ricco quando impoverisce, che il povero quando arricchisce.
Ha una mano lunga per prendere e una mano corta per dare.
Ho fatto credito per esser garbato: ho perso il cliente e non son stato pagato.
I baci sono come le ciliegie: uno tira l’altro.
I baci sono i messaggeri d’amore.
I baffi non crescono a tirarli.
I benefici procurano gli amici.
I bocconi troppo grossi non si possono inghiottire.
I buoni giudici devono avere grandi orecchi e piccole mani.
I buoni nuotatori spesso affogano.
I buoni predicatori danno frutti e non fiori.
I buoni sentimenti, portano i pentimenti.
I buoni sono spesso soli.
I camini più alti fanno meno fumo.
I campanili si misurano dall’ombra e gli uomini dagl’invidiosi.
I capelli bianchi indicano la vecchiaia, non la saggezza.
I castagni non fecero mai aranci.
I coglioni vanno sempre a coppia.
I complimenti non creano obblighi.
I conti fatti in tasca agli altri tornano sempre.
I conti si fanno alla fine.
I curiosi sono i primi ad esser presi.
I danari cavano le voglie.
I danari se ne vanno come l’acqua benedetta: ognuno ne prende pochi, ma la pila si vuota.
I danari stanno sempre con il cappello in mano.
I danari vengono a passi e fuggono a balzi.
I debiti mordono notte e giorno.
I debiti non si pagano il giorno che si fanno.
I debiti si pagano e i peccati si piangono.
I debiti son come le corna: quelli che non si sanno son più di quelli che si sanno.
I debiti tolgono il sonno.
I denari di gioco van come il fuoco.
I denti insegnano a masticare.
I discorsi non fanno farina.
I doni entrano senza suonare il campanello.
I doni inaspettati, sono sempre i più grati.
I doni si dimenticano presto.
I fagioli sono la carne dei poveri.
I falsi amici ballano con le lepri e cacciano con i cani.
I fanciulli credono che quando piove a casa loro, piova dappertutto.
I fastidi dei padroni sono banchetti dei servi.
I fatti non vanno allo stesso passo delle promesse.
I figli sono come i capelli: meno sono e più si curano.
I figlioli dei gatti pigliano i topi.
I fiumi lenti son profondi.
I frutti migliori li beccano gli uccelli.
I frutti proibiti sono i più dolci.
I fucili li carica il Diavolo.
I furbi s'acchiappano coi furbi.
I furfanti sono come i gatti: cascano sempre in piedi.
I galantuomini sono rari come le mosche bianche.
I gamberi giovani imparano a camminare dai vecchi.
I gatti hanno sette vite.
I gatti prendono i topi anche al buio.
I giovani possono morire presto, ma i vecchi non possono campare molto.
I granchi voglion morder le balene.
I grandi dolori sono muti.
I grandi fanno la frittata e i piccoli la devono mangiare.
I grandi lo sono perché gli altri stanno in ginocchio.
I grandi si formano sulle ginocchia delle madri.
I grilli cantano male, ma s’ascoltano volentieri.
I guai chi ce l’ha se li tiene.
I guai col pane si sopportano meglio.
I guai degli altri consolano i tuoi.
I ladri grandi fanno impiccare i piccoli.
I ladri piccoli hanno catene di ferro e i ladri grandi le hanno d’oro.
I laghi sarebbero vuoti se i ruscelli non vi portassero acqua.
I libri devon essere come gli amici: pochi e buoni.
I libri sono maestri che non castigano e amici che non abbandonano.
I libri sono maestri muti.
I malanni trovano la strada anche al buio.
I mali degli uomini sono venti, ma il peggio di tutti sono i parenti.
I maritati vanno d'accordo quando una non vede e l’altro è sordo.
I matrimoni non son per tutti: chi fa belli e chi fa brutti.
I matti fan le nozze e i savi se le godono.
I matti se le insegnano.
I meriti sono i migliori antenati.
I migliori cugini, sono i quattrini.
I morti e gli andati, presto son dimenticati.
I nemici dei miei nemici sono miei amici.
I panni sporchi si lavano in casa.
I pappagalli parlano finché non li impagliano.
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti, più fanno male.
I pazzi crescono senza annaffiarli.
I pazzi dettero fuoco alla loro casa per cacciare le mosche.
I peggiori tradimenti, da compari e da parenti.
I pensieri sono ladri del sonno.
I pesci grossi stanno a fondo.
I piccoli pozzi s'asciugano presto.
I pidocchi mangiano i capelli e i debiti mangiano i cervelli.
I più buoni se li mangia il lupo.
I popoli si ammazzano e i re si abbracciano.
I poveri non hanno parenti nè conoscenti.
I poveri non son tutti onesti, ma tutti gli onesti sono poveri.
I poveri s'ammazzano e i ricchi s’abbracciano.
I poveri sono i primi alle forche e gli ultimi alle tavole.
I preti fan bollire la pentola con le fiamme del purgatorio.
I preti son mercanti: vendono Iddio con tutti i santi.
I primi amori sono i migliori.
I primi fiori non fanno la primavera.
I proverbi son figli dell’esperienza.
I proverbi sono la sapienza dei popoli.
I quattrini e l'amicizia, rompon le braccia alla giustizia.
I quattrini mandano l’acqua all’insù.
I quattrini ridanno la vista ai ciechi.
I quattrini sono come i dolori: chi ce l’ha se li tiene.
I quattrini vengono al passo e se ne vanno al galoppo.
I ranocchi imparano a cantare dalle rane.
I santi promettono, e il diavolo mantiene.
I savi hanno la bocca nel cuore e i matti hanno il cuore in bocca.
I savi mandano i matti a provare il ghiaccio.
I servitori hanno orecchi di lepri.
I sogni son desideri.
I soldi chiudono le bocche e sciolgono le lingue.
I soldi nella borsa fanno un’ottima compagnia.
I soldi non fanno la felicità.
I soldi non son mai troppi.
I soldi van contati due volte.
I soldi vanno coi soldi.
I tegoli si dan da bere uno coll’altro.
I tempi buoni fanno gli uomini cattivi.
I tiranni non muoion di vecchiaia.
I venti più forti colpiscono le torri più alte.
I vili cantano ai funerali degli eroi.
I vizi della gente, vanno con la corrente.
I vizi hanno un dolce principio e un fine amaro.
I vizi s'imparano anche senza maestri.
Ieri fa da maestro all'oggi.
Il Paradiso ha la porta stretta.
Il bastone è il sostegno della vecchiaia.
Il becchino loda il morto solo se è leggero e corto.
Il bello va e viene, il brutto si mantiene.
Il ben pensato è presto detto.
Il bene che tu sai non è sprecato mai.
Il bene d'un anno si perde in un giorno.
Il bene del marito è come il mese di marzo: un pò dolce, un pò amaro e un pò pazzo.
Il bene della salute si conosce quando si perde.
Il bene fatto val più del predicato.
Il bene non si crede mai, il male si crede subito.
Il bene non è conosciuto se non è perduto.
Il bene si cerca e il male s’aspetta.
Il bene trova il bene.
Il bene viene dal bene.
Il bisogno aguzza l’ingegno.
Il bisogno stimola l’ingegno.
Il bove dorme anche quando la mosca gli cade addosso.
Il buon consiglio non è quello lodato, ma quello seguito.
Il buon gatto va rubato.
Il buon giudice deve avere le orecchie uguali.
Il buon giudice fa lunga udienza e lunga sentenza.
Il buon intenditore, s’ammaestra con l’altrui errore.
Il buon maestro fa buoni scolari.
Il buon marinaio si conosce al cattivo tempo.
Il buon marito si vede dal viso della moglie e la buona moglie si vede dai panni del marito.
Il buon nome s'acquista con gli anni e si perde in un giorno.
Il buon nome è la migliore eredità.
Il buon nuotatore non chiede quanto l’acqua sia profonda.
Il buon senso è utile anche quando si presta.
Il buono non è mai troppo.
Il caldo del letto non fa bollir la pentola.
Il campo dei miracoli è fatto di mille fiorini.
Il campo della pigrizia è pieno d'ortica.
Il can di monte caccia quel di corte.
Il cane che ha tanti padroni muore di fame.
Il cane prima di mordere abbaia.
Il cane si lega più con le carezze che con la catena.
Il caso non richiede consiglio.
Il cavallo del Gonnella non voleva nè basto nè sella.
Il cervello lo perde chi ce l'ha.
Il coccodrillo divora l’uomo e poi lo piange.
Il colpo era bello, ma è scappato l'uccello.
Il comprare insegna a vendere, guadagnare insegna a spendere, ricevere insegna a dare e fare insegna a fare.
Il coniglio fa coraggio alla lepre.
Il consiglio del traditore è come la semplicità della volpe.
Il consiglio è disprezzato, se non chiesto o non pagato.
Il contadino che non vuol fatiche, mieterà soltanto ortiche.
Il contadino portò il cacio al padrone e se lo rimangiò tutto a colazione.
Il coraggio chi non l’ha non se lo può dare.
Il coraggio delle pecore presto viene e presto va.
Il corpo alle grole e l’anima a chi la vuole.
Il corpo è un orologio: si carica e si scarica.
Il credito ti mette in carrozza e poi ti porta alla fossa.
Il creditore ha buona memoria.
Il creditore ricorda meglio del debitore.
Il cuore delle donne è fatto a melone: a chi ne va uno spicchio, a chi un boccone.
Il cuore lieto è la più grande delle ricchezze.
Il cuore non invecchia mai.
Il cuore non sbaglia.
Il cuore non sente tutto quello che riesce a dire la bocca.
Il cuore vede meglio degli occhi.
Il cuore è come il vino: ha il fiore a galla.
Il cuore è il primo a nascere e l’ultimo a morire.
Il danaro arriva col sudore, resta col timore e parte col dolore.
Il danaro chi porta alla forca e chi porta alla sorca.
Il danaro entra e esce anche dalle borse sporche.
Il danaro fa l'uomo avaro.
Il danaro non ama la prigione.
Il danaro non conosce porte chiuse.
Il danaro restituisce la vista ai ciechi.
Il danaro viene al passo e fugge al trotto.
Il danaro è il vero padrone perchè non ha padrone.
Il danaro è un buon servo e un cattivo padrone.
Il danno è danno e dolori, ma le beffe sono peggiori.
Il debito viene ridendo e parte piangendo.
Il debito è un ladro in casa.
Il denaro è come il tempo: non serve nè quello che c’era, nè quello che ci sarà.
Il denaro è il re del mondo.
Il dente va cavato quando duole.
Il destino del caprone: nasce cornuto e muore scannato.
Il diavolo aiuta i suoi ma non li salva.
Il diavolo dove non mette le corna, mette la coda.
Il diavolo insegna a far le pentole, ma non i coperchi.
Il diavolo insegna a rubare e non a nascondere.
Il diavolo non lavora per riscaldarsi.
Il diavolo non litiga mai solo.
Il diavolo non è mai cosi brutto come si dipinge.
Il diavolo per dannare un’anima si tufferebbe nell'acqua santa.
Il diavolo quando è vecchio si fa frate.
Il diavolo si nasconde dietro la croce.
Il diavolo è cattivo perchè è vecchio.
Il diavolo è padre della menzogna.
Il difetto che piace diventa una qualità.
Il diffamato è quasi impiccato.
Il difficile sta nel cominciare.
Il digiuno fa dimagrire i monaci e ingrassar l'abate.
Il dire non va col fare.
Il discepolo non è superiore al maestro.
Il disprezzo del nemico è il principio della sconfitta.
Il dolce dell'osteria, mena all'amaro della spezieria.
Il dolore ammazza un cavallo.
Il dolore degli altri non arriva al cuore.
Il dolore è un gran maestro.
Il domani è un paese sconosciuto.
Il donato non si sceglie.
Il dottore va e viene, e chi ha il male se lo tiene.
Il dubbio è padre del sapere.
Il facile rubare fa l'uomo ladro.
Il fallo di uno è la pena di dieci.
Il falso ama stare tra la folla.
Il favore dei potenti cambia come la luna.
Il favore si ottiene, la parentela s’acquista, l’amore si conquista e l’invidia si trova per niente.
Il favore è un fuoco di paglia, ma scalda meglio d’un forno.
Il ferro va battuto quando è caldo.
Il filo della speranza non serve neppure ad attaccare un bottone.
Il fine giustifica i mezzi.
Il fiume infuria dove si stringe.
Il fiume non ingrossa d’acqua chiara.
Il forestiero sente la muffa nel vino.
Il fortunato cadde in mare e tornò a riva con le tasche piene di pesci.
Il freno tiene in strada il carro.
Il frutto migliore è il primo colto.
Il frutto più dolce è quello proibito.
Il frutto segue il fiore e buona vita onore.
Il fucile tira, dove il padrone mira.
Il fulmine atterra l’albero che ha resistito al vento.
Il fumo dei ricchi vale più del fuoco dei poveri.
Il fuoco che non mi scalda non voglio che mi scotti.
Il fuoco fa allegria e chiama la compagnia.
Il fuoco fa bene a chi ne sa star lontano.
Il fuoco scotta due volte e l’acqua annega una sola.
Il fuoco è l'allegria dei poveri.
Il fuoco è un buon servitore, ma un cattivo padrone.
Il furbo sa bene cosa pensa l'altro furbo.
Il furbo si conosce dalle belle parole.
Il futuro viene a rate.
Il galantuomo non sta sotto il cappello.
Il gallo prima di cantare batte tre volte le ali.
Il gatto del fabbro non si sveglia ai colpi di martello.
Il gatto fa danno senza far rumore.
Il gatto la fa e poi la copre.
Il gatto non è gatto se non è ladro.
Il gatto per il lardo vendette la vigna.
Il gatto prima lecca e poi graffia.
Il gatto tradisce il padrone sette volte al giorno.
Il gatto va lisciato per il verso del pelo.
Il gatto vendè il suo podere per una padella di pesce.
Il geloso semina corna.
Il genio comincia e il lavoro realizza.
Il genio è pazienza.
Il gioco non vale la candela.
Il gioco rende gli uomini uguali.
Il gioco è bello quando dura poco.
Il giuramento è l’arma dei mentitori.
Il gobbo vede la gobba del compagno e non la sua.
Il goloso scava la sua fossa coi denti.
Il gozzo è stretto, ma vi passa casa e tetto.
Il grano di due padroni restò da mietere.
Il grazie non entra nelle tasche.
Il grazie è una moneta che si dà anche al buio.
Il gregge è simile al pastore.
Il grillo ha il salto del cavallo e la fame del lupo.
Il ladro non ruba mai le galline al vicino.
Il ladro pensa che tutti rubino.
Il ladro quando non può rubare si sente un galantuomo.
Il ladro si contrista d’essere stato preso e non d’essere ladro.
Il lardo degli altri ha più sapore del nostro.
Il lardo piace ai topi e al gatto.
Il latte e il miele piacciono anche alle mosche.
Il lavoro ammazza i vizi.
Il lavoro della festa, va tutto dalla finestra.
Il lavoro di oggi non lo lasciare a domani.
Il lavoro porta pane e l’ozio porta fame.
Il legno torto fa il fuoco dritto.
Il letto caldo fa la minestra fredda.
Il letto e il gioco, la donna e il fuoco, non si contentan mai di poco.
Il letto è la prigione del pigro.
Il lungo cammino fa pesa la paglia.
Il lupo a scuola scrisse sempre pecora.
Il lupo dove campa mangia.
Il lupo e la disgrazia non vanno chiamati.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il lupo piange la pecora e poi se la mangia.
Il lupo prima muore e poi perde il vizio.
Il lupo sogna le pecore e la volpe le galline.
Il maldicente vive sulla porta e muore alla finestra.
Il maldicente è peggiore del serpente.
Il male che ha voluto ognuno se lo goda.
Il male dei pastori lo sentono anche le pecore.
Il male non è perdere, è volersi rifare.
Il male peggiore è quello che non si sente.
Il male è male a farlo, ma peggio a pubblicarlo.
Il mantello preso in prestito non tiene caldo.
Il mantello si taglia secondo il panno.
Il mare non rifiuta acqua.
Il mare più acqua ha più ne vorrebbe.
Il marito è il padrone e chi comanda è la moglie.
Il matrimonio è come il lotto: si gioca molto e si rimedia poco.
Il matrimonio è un fiore, per chi sposa il primo amore.
Il matrimonio è un porto di mare: chi è dentro vuole uscire e chi è fuori vuole entrare.
Il matrimonio è una botte di fiele, con sopra due dita di miele.
Il mattino è corto per chi si alza a mezzogiorno.
Il mattino è padre dei mestieri e la sera la madre dei pensieri.
Il matto sa sempre la risposta prima della domanda.
Il medico vive di carne malata e l’avvocato di carne infuriata.
Il meglio è nemico del bene.
Il mercante bada al quattrino e il diavolo all'anima.
Il miglior amico è un libro.
Il miglior boccone è del cuoco e non del padrone.
Il miglior guadagno è il tempo speso bene.
Il miglior orologio è l'appetito.
Il miglior podere è un buon mestiere.
Il miglior rimedio è dimenticare.
Il miglior specchio è l’amico vecchio.
Il miglior tiro di dadi è quello non giocato.
Il miglior vino è quello bevuto a casa d'altri.
Il migliore se lo porta per primo il diavolo.
Il molto fa l’uomo stolto.
Il mondo giudica dalle apparenze.
Il mondo non fu fatto in un giorno.
Il mondo paga con l'ingratitudine.
Il mondo è bello perchè è vario.
Il mondo è come il mare: affoga chi non sa nuotare.
Il mondo è dei furbi.
Il mondo è di chi se lo sa godere.
Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale.
Il mondo è fatto a scure: oggi nel culo a te e domani pure.
Il mondo è fatto alla rovescia.
Il mondo è grande: chi ci ride e chi ci piange.
Il mondo è pieno di guai: chi n’ha pochi e chi n'ha assai.
Il mondo è teatro e l’uomo e la marionetta.
Il mondo è tondo e chi non nuota va a fondo.
Il mondo è un sacco di granchi: i più furbi stanno sopra.
Il nemico peggiore è colui che fu amico.
Il nido all'uccello e al bottone l'occhiello.
Il nuovo è lodato e il vecchio disprezzato.
Il padrone imprudente, fa il servo negligente.
Il padrone è ritornato e il posto va ridato.
Il pappagallo non toglie mai il piede se non ha attaccato il becco.
Il pasto dello scemo: un pò di fegato e poco cervello.
Il pastore che loda il lupo non ama le pecore.
Il pauroso si spaventa della propria ombra.
Il pavone non pensa che alla sua coda.
Il pavone prestò le penne al corvo, ma non le regalò.
Il pazzo diverte in piazza, se non è della tua razza.
Il pazzo fa la moda e il saggio la segue.
Il pazzo ride allo specchio e lo specchio ride a lui.
Il peccato del signore fa piangere il vassallo.
Il peccato viene ridendo e se ne va piangendo.
Il peggior frutto è quello che non matura.
Il peggior nemico che l’uomo ha è se stesso.
Il peggior pericolo è quello che non si conosce.
Il peggior veleno è quello della lingua.
Il peggior veleno è quello della lingua.
Il pesce che ha morso l’amo mangia sempre di mala voglia.
Il pesce che scappa pare sempre il più grosso.
Il pesce puzza sempre dal capo.
Il pesce si prende coll'amo e l’uomo con la parola.
Il pesce si prende quando passa.
Il peso della gratitudine si porta con pena.
Il più dotto dei dotti non può insegnare la tela al ragno.
Il più tristo del casato più vuol essere ascoltato.
Il pollaio va chiuso prima che entri la volpe.
Il popolo piange quando il tiranno ride.
Il porco e la rana non li togliere dal fango.
Il porco grosso non paga dogana.
Il porco vuol mangiar da porco e dormir da signore.
Il potere logora chi non ce l'ha.
Il potere passa il volere.
Il potere è nella canna del fucile.
Il povero che va col ricco per compagnia, si ritrova servitore per necessità.
Il povero contento toglie il sonno al ricco.
Il prestare fa pentimento.
Il prete che si fidò della serva ebbe due gemelli.
Il primo amore non si scorda mai.
Il primo articolo di fede dello sciocco è credersi furbo.
Il primo bicchiere sorriso e piacere; bicchiere secondo più bello fa il mondo; il terzo boccale nè bene, nè male e quel che poi viene più male che bene.
Il primo che ebbe idea di lavorare mori di rimorso.
Il primo passo per gusto e il secondo per necessità.
Il primo passo è quello che costa di più.
Il primo scudo è il più difficile a guadagnare.
Il principio è sempre il più difficile.
Il proverbio è sempre vero, ma non lo si capisce per intero.
Il prudente compra la legna d'estate.
Il pudore della donna cade con la sua veste.
Il ramo somiglia al tronco.
Il rancore è una vecchia ferita che ogni tanto sanguina.
Il ricco mangia quando ha fame e il povero quando ha il pane.
Il ricco trova posto anche all'inferno.
Il riposo è la prima medicina.
Il risparmio d'oggi condisce la zuppa di domani.
Il risparmio della formica se lo porta via il vento.
Il risparmio è il pane della vecchiaia.
Il risparmio è la base del guadagno.
Il sacco del ladro non si riempie mai.
Il saggio si convince con la ragione e il folle col bastone.
Il sale è buono quando è poco.
Il salto del pesce dalla padella fini nella brace.
Il sangue del soldato fa grande il capitano.
Il sapere non è mai troppo.
Il sapere è senza fondo come l'ignoranza.
Il sapore lo dà l'appetito.
Il savio vince con la ragione e il matto col bastone.
Il si detto in fretta fabbrica il bugiardo.
Il soldo non è Dio, ma fa miracoli.
Il sole arrossisce di sera per quello che ha visto di giorno.
Il sole oscura le candele.
Il sonno non va a letto con gl'infelici.
Il sonno ti fa povero.
Il sonno è mezza salute.
Il sospetto caccia l’amore di casa.
Il sospetto canta la mattina con gli angeli, e cena la sera col diavolo.
Il sospetto comincia come un filo di ragno e finisce in un canapo.
Il sospetto mangia nel piatto del diavolo.
Il sospetto è il veleno dell'amicizia.
Il sospiro è la voce del cuore.
Il suono dell'oro è inteso anche dal sordo.
Il taglio della testa guarisce il mal di denti.
Il tasso non lascerebbe la sua tana, se non lo chiamasse la fame.
Il tempo asciuga le lacrime.
Il tempo cammina con le scarpe di stoppa.
Il tempo divora le pietre.
Il tempo e l'esperienza, generano la prudenza.
Il tempo guarisce ogni piaga.
Il tempo mantiene la parola.
Il tempo matura il grano, ma non ara il campo.
Il tempo non ha memoria.
Il tempo non prese moglie per fare a modo suo.
Il tempo non si ferma per nessuno.
Il tempo passa e la morte viene: beato chi ha fatto il bene.
Il tempo passa per tutti.
Il tempo perso si può solo rimpiangere.
Il tempo ruba la gioventù e l'amore.
Il tempo viene per chi sa aspettare.
Il tempo vola.
Il tempo è denaro.
Il tempo è galantuomo.
Il tempo è il miglior consigliere.
Il tempo è il miglior medico.
Il timore di uno cresce l'ardire dell'altro.
Il timore guarda la vigna più della siepe.
Il timore non leva la fame, ma salva la pelle.
Il timoroso muore povero.
Il tiranno teme più i buoni che i cattivi.
Il topo che per fuggire il gatto va nel bosco ci trova il gufo.
Il torto e la ragione non stanno mai dalla stessa parte.
Il torto e la ragione sono nemici indivisibili.
Il torto non sta mai da una parte sola.
Il torto è di chi perde.
Il torto è sempre di chi è morto.
Il tradimento è amato, e il traditore odiato.
Il troppo castigare, fa spesso peggiorare.
Il troppo e il poco, guastano il gioco.
Il troppo giurare manifesta la menzogna.
Il troppo guasta e il poco non basta.
Il troppo litigare riduce a mendicare.
Il troppo zucchero guasta le vivande.
Il vecchio è due volte bambino.
Il veleno si nasconde nel miele.
Il veleno si spegne col veleno.
Il velo non fa la monaca.
Il verbo fare spesso è senza futuro.
Il vero amico entra quando tutti sono usciti.
Il vero segreto sta nella tomba.
Il vile benedice ogni infortunio.
Il villan più che è pregato, più vien duro ed ostinato.
Il vino e la donna levano il giudizio all'uomo.
Il vino giovane fa ballare il bue vecchio.
Il vino guarisce tutti i mali, e l’acqua fa marcire tutti i pali.
Il vino migliore è quello che si beve con gli amici.
Il vino non fa allegria, se non si beve in compagnia.
Il vizio che si ha è la virtù che più si elogia.
Il vizio di moda diviene virtù.
Il vizio è come il puzzo: chi ce l’ha addosso non lo sente.
Imbrogliandoci uno con l’altro, si campa tutti quanti.
Imita la formica, se vuoi vivere senza pena e senza fatica.
Impara l'arte e mettila da parte; tempo verrà che ti bisognerà.
Impara piangendo, riderai guadagnando.
Imparando si diventa maestro.
Impresta il pane solo a chi ha la farina.
In amore e in guerra tutto è permesso.
In bocca chiusa non cade pera.
In bocca chiusa non entran mosche.
In bosco tagliato non si trovano lupi.
In bottega vacci, in campagna stacci.
In casa del povero si veste chi primo si alza.
In casa fai da talpa e fuori da falco.
In casa sua ciascuno è re.
In caso di bisogno il lupo caccia mosche.
In cima all'albero stanno i frutti migliori.
In commercio e in amore fai sempre da solo.
In compagnia del gufo e del lupo non s'impara a cantare.
In compagnia si conoscono gli uomini.
In discesa anche i rospi ribaltano.
In fretta e bene, non vanno insieme.
In fronte si legge quel che nel cor si porta.
In gioco e viaggio si conoscono gli uomini.
In giovinezza devi acquistare quel che in vecchiaia ti può giovare.
In granaio vuoto non entra sorcio.
In mancanza di buoi si lavora con gli asini.
In mare di vino si naviga senza timone.
In ogni cosa c'è un ma.
In ogni matrimonio c'è un angelo e un demonio.
In tempi felici non mancano amici.
In tempo di carestia si fa festa con le ghiande.
In tempo di tempesta ogni buco è porto.
In terra di ladri mano sul portafoglio.
In testa oziosa, il diavolo riposa.
In tribunale non basta aver ragione.
In una casa vuota tutti sono galantuomini.
Indietro prima torneran le acque, che sia civile chi villano nacque.
Indugio non toglie castigo.
Infamia ha colui che infamia pensa.
Inferno e tribunali sono sempre aperti.
Ingegno senza prudenza è un pazzo con un rasoio.
Innamorato vuol dire cieco e sordo.
Innocenza porta provvidenza.
Insegnando s'impara.
Insultando si dice la verità.
Interessi d'ebrei e baci di puttane costano cari.
Inutile far trappole se non si san nascondere.
Invecchiando si torna bambini.
Inventata la legge, inventata la frode.
Invidiare è lavoro da disperati.
Ira di fratelli, ira di diavoli.
Ira forte, ira breve.
L'Italia è un paradiso abitato da demoni.
L'abbondanza fa arroganza.
L'abbondanza genera fastidio.
L'abbondanza la fa il povero.
L'abbondanza non fa bene nemmeno al porco.
L'abbondanza porta arroganza.
L'abbondanza rende vile ogni cosa gentile.
L'abisso chiama l’abisso.
L'abito non fa il monaco.
L'abito portato con un nodo di pazienza fa di sè grata apparenza.
L'abito rubato non tiene caldo.
L'abitudine si fa forte con gli anni.
L'abitudine è una camicia di ferro.
L'abitudine è una tela di ragno che diventa una catena.
L'abuso non toglie l’uso.
L'acqua d'aprile il bue ingrassa, il porco uccide e la pecora se ne ride.
L'acqua del mare è tanta: c’è chi ci affoga e c’è chi ci canta.
L'acqua di maggio inganna il villano: par che non piova e si bagna il gabbano.
L'acqua ferma affoga il pescatore.
L'acqua rovina i ponti e il vino le teste.
L'acqua si chiede e il vino si offre.
L'acqua torba non fa specchio.
L'agio fa l'uomo poltrone.
L'albero buono dà frutti buoni.
L'albero cade dalla parte dove pende.
L'albero perde i frutti e le foglie: l’uomo perde la forza e non le voglie.
L'albero si conosce dal frutto.
L'allegria è d'ogni male il rimedio universale.
L'allegria è degli scapati, la malinconia degli ammogliati.
L'altezza è mezza bellezza.
L'ambizione e la pulce saltano in alto.
L'ambizione ubriaca come il vino.
L'ambizione, l'odio e la vendetta muoiono sempre di fame.
L'amicizia è bella, finché frigge la padella.
L'amicizia è una rendita e la passione una vendita.
L'amico non è conosciuto fino a quando non è perduto.
L'amico è come il vino: se è buono migliora col tempo.
L'amo migliore ce l'ha l'adulatore.
L'amor del militare dura un'ora e in ogni luogo lascia una signora.
L'amore arriva a cavallo e l’odio a dorso d’asino.
L'amore comincia con balli e canti e finisce con pene e pianti.
L'amore del soldato dura un’ora: ogni paese un fiasco e una signora.
L'amore della madre non invecchia.
L'amore e la fede dall'opera si vede.
L'amore e la fortuna, cangiano come la luna.
L'amore fa molto, il danaro tutto.
L'amore ha il becco di miele e la coda di fiele.
L'amore non ha consiglio.
L'amore vero non è messo in fuga dall’apparire della prima ruga.
L'amore vince tutto, il danaro governa tutto, il tempo consuma tutto e la morte vince tutto.
L'amore è bello quando comincia, il prosciutto quando è a metà e la predica quando finisce.
L'amore è come il cetriolo: comincia dolce e finisce amaro.
L'amore è come un fiore: se non s’annaffia muore.
L'amore è forte come la morte.
L'amore è per chi sogna, la fortuna è per chi dorme, la ragione è per chi veglia e il perdono è per chi muore.
L'amore è una montagna: chi sale ride e chi scende si lagna.
L'amore è una pillola inzuccherata.
L'amore, l'inganno e il bisogno insegnano la retorica.
L'angelo che chiede un prestito, diventa un diavolo quando lo restituisce.
L'ape che suda d’estate può mangiar miele d’inverno.
L'apparenza inganna.
L'appetito insegna all’asino a correre e la fame a saltare il fosso.
L'appetito vien mangiando.
L'appetito è la miglior salsa.
L'aquila quando è malata chiama il gufo fratello.
L'argento porta l’uomo all'inferno e resta fuori.
L'arrossire una volta risparmia d’impallidire cento.
L'arte degli osti, finisce in brutti posti.
L'arte del padre è mezza imparata.
L'arte di conservare è più difficile di quella d’acquistare.
L'arte non è il giocare, ma lasciare il gioco.
L'arte si ruba con gli occhi.
L'asino affamato vede i cardi da lontano.
L'asino che non ha fatto la coda in tre anni non la farà mai più.
L'asino del comune muore sempre di fame.
L'asino della marchesa corre solo quando è in discesa.
L'asino dove è cascato una volta non ci casca più.
L'asino morto lo piange solo il padrone.
L'asino s'accorse della coda quando non l’aveva più.
L'asino valente porta il basto e non lo sente.
L'astuzia imita la sapienza e la peggiora.
L'astuzia migliore è quella nascosta.
L'astuzia vince tutto meno la saggezza.
L'autunno fa cader le foglie e la vecchiaia fa passar le voglie.
L'avar fatica e pena per tenere gli eredi a pancia piena.
L'avarizia è ricca di quello che le manca.
L'avarizia è un pozzo senza fondo.
L'avaro fa come l’asino che porta il vino e beve acqua.
L'avaro nasce coi pugni stretti e muore con le mani chiuse.
L'avaro non mangerebbe per non cacare.
L'avaro sa fare solo le somme.
L'avaro scorticherebbe il pidocchio per berne il sangue.
L'avaro è come il porco che è buono dopo morto.
L'avere dà sapere.
L'avvoltoio giovane ha il becco tenero.
L'azione rivela la passione.
L'eccezione conferma la regola.
L'eco e la donna han sempre l’ultima parola.
L'economia è parente della fortuna.
L'elefante non sente il morso della pulce.
L'elefante non va a caccia di topi.
L'erba cattiva soffoca dove arriva.
L'erba che non ha radice muore presto.
L'erba che non si conosce non si raccoglie.
L'erba del piano non è per gli asini del poggio.
L'erba del vicino è sempre più verde.
L'erba velenosa non muore mai.
L'errore insegna e il maestro si paga.
L'errore non è colpa.
L'errore è un cieco che fa figli che vedono.
L'esercizio fa il maestro.
L'esperienza e la prudenza fanno indovini.
L'esperienza fa il maestro.
L'esperienza è una maestra muta.
L'età porta giudizio.
L'hai voluta la bicicletta, pedala.
L'ignorante cammina al buio.
L'ignorante loda l’ignorante.
L'ignorante è presuntuoso.
L'ignoranza fu levatrice della superbia.
L'ignoranza non sta nel numero dei peccati.
L'ignoranza è madre dell’arroganza.
L'impazienza aumenta la sofferenza.
L'impazienza tiene a balia la disperazione.
L'impazienza va a cavallo al pentimento.
L'incerto guarda gli altri ballare.
L'incerto rimane a casa.
L'incudine non ha paura del martello.
L'indovino che sa dell’avvenire lavora per sé.
L'indugio diventa vizio.
L'indulgenza non cancella il debito.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni.
L'inganno torna a casa dell'ingannatore.
L'ingegno con gli anni viene e con gli anni se ne va.
L'ingegno vince la forza.
L'ingiuria non è di chi la riceve, ma di chi la fa.
L'ingratitudine è dei signori, l’invidia dei servitori.
L'ingratitudine è la moneta con cui si paga il bene.
L'ingrato con tre favori ricevuti fa una pretesa.
L'innamorato e il geloso sanno quanto è lunga la notte.
L'intelletto cresce con la barba.
L'intelletto non sta sempre in casa.
L'intelletto non vien prima degli anni.
L'intenzione fa la colpa.
L'interesse gabba il predicatore.
L'interesse è figlio del demonio.
L'inutile spesso è dannoso.
L'invidia adora la mediocrità.
L'invidia invecchia lentamente e non muore.
L'invidia muore con l’invidioso.
L'invidia non muore mai.
L'invidia rode se stessa.
L'invidia segue la virtù.
L'invidia sta tra i pari.
L'invidia è come la gramigna: in ogni terra alligna.
L'invidia è la migliore spia.
L'invidia è legata al carro della gloria.
L'invidia è peggiore della ruggine.
L'invidia è serva, l’ingratitudine è padrona.
L'invidiato mangia pane e l’invidioso muore di fame.
L'invidioso fa indigestione di quello che vede mangiare agli altri.
L'invidioso ha del geloso.
L'invidioso si rode e l’invidiato gode.
L'invidioso è sospettoso.
L'ira dà cattivi consigli.
L'ira fa i figli ciechi.
L'ira non sa tener la lingua a segno.
L'ira placata non sana le offese.
L'ira turba la mente e acceca la ragione.
L'ira è sempre inseguita dal pentimento.
L'occasione fa l’uomo ladro.
L'occasione ha i capelli lunghi davanti e corti di dietro.
L'occasione mal si prende e ben si perde.
L'occhio attira amore.
L'occhio del contadino ingrassa il maiale.
L'occhio va dove è già il cuore.
L'odio e l'invidia fanno grande l'Inferno.
L'odio non si vede, ma ti distrugge.
L'odio è cieco e sordo come l'amore.
L'odio è figlio della paura.
L'offesa si scrive nel marmo, il beneficio nella polvere.
L'offesa è come la pagnotta: più è fresca e più scotta.
L'oggi fa scuola al domani.
L'onestà e la gentilezza, valgon più della bellezza.
L'onestà ha una corona in testa, ma la vedono solo i cornuti.
L'onestà mori di lode.
L'onestà non si compra.
L'onestà non trova lode, eppure è tanto rara.
L'onestà è un capitale che dà poca rendita.
L'onore e l'interesse non stanno mai nello stesso sacco.
L'onore la sera è una montagna e la mattina può essere una castagna.
L'onore è come il vetro: ogni fiato l'appanna.
L'onore è tanto delicato che chi se lo lustra lo sporca.
L'opera loda il maestro.
L'opinione propria non ha mai torto.
L'opinione è la regina del mondo.
L'orgoglio porta il naso in aria.
L'orgoglio precede la caduta.
L'orgoglio tentò gli angeli.
L'orgoglio va avanti a testa alta e la vergogna segue a testa bassa.
L'orgoglio va usato come il pepe.
L'orgoglio è fratello della superbia.
L'orgoglio è la dote degli stolti.
L'orgoglioso fa la ruota come il pavone.
L'oro e l'argento son buoni d’estate e d’inverno.
L'oro luce e la virtù risplende.
L'oro non ha macchia.
L'oro prestato quando si chiede diventa piombo.
L'oro s'affina col fuoco e l’amico nelle sventure.
L'oro si prova col fuoco.
L'oro vale quanto pesa.
L'orso sognava di farsi una scorpacciata di pere, e si svegliò che aveva fame.
L'ospite cortese, loda il pranzo e il paese.
L'ospite è come il fiore: tanto più gradito quanto è più fresco.
L'ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza.
L'ostinazione è dei muli.
L'ozio ha per moglie la noia e i vizi per figlioli.
L'ozio insegna a far male.
L'ozio è la sepoltura dell'uomo vivo.
L'ozio è la via sicura di miseria e di sventura.
L'ozioso è sempre bisognoso.
L'ubbidienza per paura, poco vale poco dura.
L'ubriaco cerca l'intelletto dove lo perde.
L'ultimo gocciolino ubriacò il prete.
L'ultimo ha i morsi dei cani.
L'ultimo vestito ce lo fanno senza tasche.
L'umiltà non deve essere quella del gatto, che s’abbassa per saltare più alto.
L'umiltà vince la superbia.
L'umiltà è vestito che sta bene addosso a tutti.
L'unione fa la forza.
L'unione è più forte d’un bastione.
L'uomo cattivo fugge anche quando nessuno l’insegue.
L'uomo che porta un fiore, o sente di pazzo o sente d’amore.
L'uomo non campa d'aria.
L'uomo propone e la donna dispone.
L'uomo prudente resta senza niente.
L'uomo savio prende la lepre col carro.
L'uomo si conosce in tre momenti: alla collera, alla borsa, al bicchiere.
L'uomo tristo è consumato dall'invidia, come il ferro dalla ruggine.
L'uomo è buono a piantare il cavolo e la donna a gabbare il diavolo.
L'uomo è fuoco, la donna è stoppa, vien poi il diavolo e li accocca.
La Provvidenza dà, ma non te lo porta fino a casa.
La balena non si piglia con la mosca.
La barba non fa il filosofo.
La bellezza va e viene, la bontà si mantiene.
La bestemmia, gira, gira torna addosso a chi la tira.
La bilancia non fa differenza tra oro e piombo.
La botte a suonare e l'uomo al parlare.
La botte piena non canta.
La bottega non conosce amicizia.
La bugia ha il naso lungo.
La bugia va a cavallo e la verità va a piedi.
La buona compagnia accorcia il cammino.
La buona cura, scaccia la mala ventura.
La buona fama è come il cipresso: una volta tagliata è morta per sempre.
La buona fede era un’erba e se l’è mangiata l'asino.
La buona fonte si conosce quando le altre s'asciugano.
La buona intenzione fa perdonare la cattiva azione.
La buona lama si spezza, ma non si piega.
La buona roba non sta in bottega.
La buona volontà sazia tutti.
La calma è la virtù dei forti.
La calma è una molla che a un certo punto salta.
La calunnia impicca l'uomo.
La calunnia è una serpe che passa attraverso le porte chiuse.
La camicia dei guai, non si consuma mai.
La campagna è una bottega senza tegole.
La campana canta per gli altri e non per sè.
La campana chiama chiama, ma non entra mai in chiesa.
La candela altri alluma e se stessa consuma.
La capra matta, alla fine si rompe la zampa.
La carità che fai alla porta ritorna dalla finestra.
La casa che ha ragazze innamorate non ha porte serrate.
La casa dei contenti è ancora da fabbricare.
La casa mal guardata fa le persone ladre.
La catena fa il cane cattivo.
La cattiva compagnia porta l’uomo in mala via.
La causa fa il martire.
La cera si scioglie al fuoco.
La chioccia non piange la morte dell’avvoltoio.
La cicala canta canta e alla fine poi si schianta.
La circostanza aggrava il peccato.
La civetta incanta gli uccelli finchè non cadono nei suoi tranelli.
La coda troppo lunga condanna a morte la volpe.
La collera della sera lasciala alla mattina.
La collera fa l'uomo cieco.
La collera finisce col pentimento.
La colpa era una bella donna, ma non la volle nessuno.
La colpa mori fanciulla.
La colpa è dei perdenti.
La colpa è di chi tace.
La colpa è sempre dell’ultimo bicchiere.
La compagnia fa sopportare meglio la sventura.
La confessione dei ladri è la lavatura del gatto.
La confidenza è la madre della cattiva creanza.
La conocchia vicino al fuoco resta sana solo per poco.
La consolazione dei disperati è trovarsi insieme.
La consolazione dello zoppo è trovare chi non cammina.
La consuetudine è sorella della natura.
La corda si rompe dov'è più sottile.
La cornacchia non conosce canto più bello del suo.
La cornacchia più si lava e più diventa nera.
La cornacchia si fece bella con le piume del pavone.
La corte è un carnevale dove tutti vanno in maschera.
La cortesia passa avanti alla bellezza.
La cosa comoda fa l'uomo ladro.
La cosa più difficile è conoscere se stessi.
La coscienza annegò nel pozzo perchè nessuno volle tirarla su.
La coscienza se la mangiò l'asino.
La coscienza vale più di mille testimoni.
La coscienza è come il solletico: chi la sente e chi non la sente.
La coscienza è come la trippa: si tira da tutte le parti.
La coscienza è fatta d’elastico: si stringe e s’allarga secondo il bisogno.
La coscienza è il miglior testimone.
La coscienza è una rete a maglia larga.
La creanza non dispiace nemmeno all'inferno.
La credenza è cattivo pagatore.
La critica è l'arte di chi non sa fare.
La croce dell’altro t’insegna a portar la tua.
La cucina piccola fa la casa grande.
La cupidigia sfonda il paniere e non porta a casa nulla.
La cupidità accieca.
La cupidità non ha mai abbastanza.
La curiosità porta gli uccelli nella rete.
La curiosità è femmina.
La dieta è la prima medicina.
La dieta, ogni male acquieta.
La diffidenza offende, ma protegge.
La diffidenza è la fantesca della prudenza.
La discordia fa concordia.
La discrezione è il manico di tutto il resto.
La disgrazia arriva alle gambe del ricco e al collo del povero.
La disgrazia è sempre alla porta.
La donna cambia come la luna.
La donna dal corpo perfetto, ha tanto di fianchi quanto di petto.
La donna dice anche quello che non sa.
La donna prudente, fa prima la servente.
La donna saggia edifica la casa.
La donna, il fuoco e il mare fanno l’uomo pericolare.
La donna, per piccola che sia, vince il diavolo in furberia.
La faina passa per la cruna d’un ago.
La falsità governa il mondo.
La falsità ha strade tortuose.
La fama precede e la gloria segue.
La fama è un fiume che nel corso aumenta.
La fame condisce il pane.
La fame fa buona cucina.
La fame insegna al lupo a mangiar l'erba.
La fame è cattiva consigliera.
La fame è il miglior condimento.
La fame è il seme della rabbia.
La famiglia piccolina mette la casa in rovina e, quando è rilevata, la casa è rovinata.
La farfalla che vola intorno alla candela, alla fine si brucia le ali.
La farina si risparmia quando il sacco è pieno.
La fatica fa cader la coda all'asino.
La fede non basta mai.
La fede può passare, ma la speranza dura.
La fedeltà poco è creduta e male compensata.
La fedeltà sta nella cuccia.
La fedeltà è un uccello raro.
La felicità fu vista passare, ma non prese alloggio.
La felicità è come il sole: sorge, brilla e muore.
La ferita non si rimargina mai tanto bene che non torni a dolere.
La festa dei briganti dura poco.
La fiducia si dà col bilancino.
La fiera dei ladri dura poco.
La fine del peccato è l’inizio del pentimento.
La fine dell’ira è il pentimento.
La foca balla come può.
La fortuna aiuta chi osa.
La fortuna aiuta gli audaci.
La fortuna aiuta il marinaio che rema.
La fortuna cammina su una ruota.
La fortuna gira con le scarpe rotte.
La fortuna ha i piedi di vetro.
La fortuna i forti aiuta e i timidi rifiuta.
La fortuna non gira sempre dalla stessa parte.
La fortuna non ha casa.
La fortuna passa una volta sola.
La fortuna sale e scende, anche in man di chi la prende.
La fortuna va presa per i capelli.
La fortuna è cieca.
La fortuna è come la luna.
La fortuna è una ruota che gira.
La frase più difficile da pronunciare è: Ho sbagliato.
La freccia del nemico ha la punta maligna, ma quella dell’amico ce l’ha avvelenata.
La fretta non fa levare il sole.
La fretta è zoppa.
La fronte e gli occhi sono gli spiragli del cuore.
La furia arde anche nell'acqua.
La furia non fu mai buona.
La gabbia d'oro non fa felice l'uccello.
La gallina chiama sorella la pavoncella.
La gallina fa l’uovo e al gallo gli prude il culo.
La gallina ha tante penne e non sa scrivere.
La gallina si spenna dopo morta.
La gamba fa quel che vuole il ginocchio.
La gatta frettolosa fa i gattini ciechi.
La gatta grassa fa onore alla casa.
La gatta non s’accosta alla pentola che bolle.
La gatta vorrebbe mangiar pesci, ma non pescare.
La gelosia è il tarlo dell'amore.
La gente beve più l’opinione che il vino.
La gentilezza è un abito da festa.
La gioia balla sulle spine.
La gioia degli altri è il cruccio dell’invidioso.
La gioia non ha famiglia; il dolore ha moglie e figli.
La gioia parla e il dolore è muto.
La giustizia ha un piede zoppo.
La giustizia piace fatta in casa d'altri.
La giustizia è bella, ma la carità è sua sorella.
La gloria è come il cerchio dell’acqua: s’espande e svanisce.
La goccia riempie il pozzo.
La goccia scava la roccia.
La goccia vuota la botte.
La gola ha il buco stretto, ma mangia la casa e il tetto.
La granita costa un quattrino: acqua per acqua, beviti il vino.
La grappa purifica, disinfetta e santifica.
La gratitudine fa gratitudine.
La gratitudine muore col bisogno.
La gratitudine non s'insegna.
La gratitudine presto ha le rughe.
La gru ama il pantano perchè ci stanno le rane.
La guerra fa i ladri e la pace li impicca.
La guerra è giusta quando è necessaria.
La lama consuma il fodero.
La legge nasce dal peccato.
La leonessa vecchia chiama sorella la capra.
La lepre insegnò la fretta e il ragno la pazienza.
La lepre nel cespuglio non è ancora cotta.
La lepre pensa al suo paradiso come a un campo di cavoli.
La lepre piglia il leone con laccio d'oro.
La libertà del povero è mendicare in pace.
La libertà non si vende al mercato.
La libreria non fa l'uomo dotto.
La lingua batte dove il dente duole.
La lingua non ha ossi, ma fa mali grossi.
La lingua non è sana quando il cuore ha la febbre.
La lingua unge e il dente punge.
La lingua è molle ma spezza cose dure.
La lode d'un amico e il biasimo d’un nemico hanno lo stesso peso.
La lode propria è seme d'odio.
La lontananza è una buona medicina.
La luce mostra l’ombra, la verità il mistero.
La mala lingua cerca cattive orecchie.
La malattia entra al trotto di cavallo ed esce al passo di formica.
La maldicenza torna sempre a casa.
La maldicenza è come la lumaca che segna da dove è passata.
La maldicenza è il piacere degl'imbecilli.
La maldicenza è il veleno dell'amicizia.
La maledizione s'attacca a chi la manda.
La maledizione viene e va e poi torna a chi la dà.
La malerba cresce in tutti gli orti.
La malerba non teme inverno.
La malerba va tolta alla radice.
La malizia beve il suo veleno.
La malizia fa il peccato.
La malizia non conosce giustizia.
La malizia ogni cosa vizia.
La malizia s'impara presto.
La man che dà raccoglie.
La mano che regala sta sopra a quella che riceve.
La mano tira e il diavol porta.
La matematica non è un'opinione.
La mattina c'è da fare e la sera da pensare.
La mela prende il sapore dall'albero.
La menzogna ha le ali, ma la verità la raggiunge.
La menzogna resta sempre con vergogna.
La meraviglia dell’ignoranza è figlia.
La meraviglia dura tre giorni.
La meraviglia è figlia dell’ignoranza e madre del sapere.
La miglior fretta è quella lenta.
La miglior opera che sia è di fare economia.
La migliore difesa è l'attacco.
La miseria non ha invidia.
La miseria è il castigo del goloso.
La miseria è la peggior malattia.
La modestia non s'impresta.
La modestia è madre d'ogni virtù.
La moglie, per quanto sia bella, dopo tre mesi diventa sorella.
La montagna più ardua è la porta di casa.
La morale non ha plurale.
La morte del creditore non è tutta tristezza.
La morte non guarda in faccia a nessuno.
La morte prende tutti, tanto i belli quanto i brutti.
La morte si sceglie per ultima.
La morte taglia tondo e non lascia cima o fondo.
La morte è un debito che abbiamo tutti.
La mosca che punge la tartaruga si rompe il becco.
La mosca vola, ma sempre il ragno trova.
La natura non procede per salti.
La nave a volte naufraga entrando in porto.
La nave che non obbedisce al timone obbedirà agli scogli.
La necessità abbassa l'orgoglio.
La necessità aguzza l'ingegno.
La necessità fa più ladri che galantuomini.
La necessità fa trottare gli asini.
La necessità insegna a bere con le mani.
La necessità insegna l'arte.
La necessità è per se stessa legge.
La notte assottiglia il pensiero.
La notte per pensare e la mattina per fare.
La notte porta consiglio.
La notte è fatta per gli allocchi: le lasagne paiono gnocchi.
La notte è la madre dei pensieri e la mattina è la madre dei mestieri.
La notte è lumaca per gli ammalati e lepre per gli amanti.
La padella e la griglia, consumano la famiglia.
La pancia non ha occhi: quel che gli dai prende.
La pancia non si riempie di belle parole.
La parola ha tradito il pensiero.
La parola migliore è quella che non fu mai detta.
La passione non ha pazienza.
La pastura fa il porco e la fama lo fa grasso.
La paura allunga i passi.
La paura fa cantare e fischiare.
La paura fa correre lo zoppo.
La paura fa passare anche il singhiozzo.
La paura fa sudar di gennaio.
La paura guarda la vigna.
La paura non conosce ragione.
La pazienza ha il manico corto.
La pazienza ha un limite.
La pazienza mori seduta in casa.
La pazienza vince tutte le guerre.
La pazienza è la madre di tutte le virtù.
La pazienza è una buona erba, ma non nasce in tutti gli orti.
La pazzia ha ali d’aquila, lingua di pappagallo e occhi di talpa.
La pazzia è un mestiere che s'impara presto.
La pecora libera finisce in bocca al lupo.
La pelle dell'asino non si vende due volte.
La penitenza corre dietro il peccato.
La penna è più terribile della spada affilata.
La perfezione non è di questo mondo.
La piaga riaperta fa più dolore.
La pianta dell'amicizia va annaffiata spesso.
La pianta si piega da piccola.
La pietà e l'ipocrisia, salva il ladro e più la spia.
La pigrizia del pastore è la cena del lupo.
La pigrizia è il pozzo dove attingono i vizi.
La pigrizia è la porta della povertà.
La più bella vendetta è il perdono.
La più grande gloria è l’indulgenza dopo la vittoria.
La polvere d'oro spiana le rughe.
La porta di dietro è quella che ruba la casa.
La povertà fa l'uomo ingegnoso e la donna avveduta.
La povertà non ha parenti.
La povertà non è un vizio, ma ci va molto vicino.
La povertà sveglia l'ingegno.
La povertà è come la morte: invocata da molti e fuggita da tutti.
La povertà è un servitore fedele.
La povertà è una medicina che nessuno vuole prendere.
La povertà è una triste compagnia.
La predica fa come la nebbia: lascia il tempo che trova.
La prima idea è sempre la migliore.
La prima scuola è la casa.
La prima veste che si fa chi arricchisce è di asino, la seconda è di lupo.
La prudenza non è mai troppa.
La rabbia avvelena il fegato.
La rabbia è il condimento della pazienza.
La raccolta del saggio dura tutto l'anno.
La radice della scienza è amara, ma dolci i frutti.
La ragazza com'è allevata e la tela com'è filata.
La ragazza dalle belle ciglia. tutti la vogliono e nessuno la piglia.
La ragion dei poveretti, sempre piena è di difetti.
La ragione si dà a chi non ragiona.
La ragione va a abitare all'albergo dei quattrini.
La ragione va con la stagione.
La ragione è dei forti.
La rana per non chiedere non ebbe la coda.
La rassegnazione è l'ultima faccenda da fare.
La regola regge il convento.
La reputazione è un buon patrimonio.
La ricchezza e la scienza non hanno residenza.
La ricchezza ha sempre compagnia.
La ricchezza munge la vacca della povertà.
La ricchezza serve al saggio e comanda allo stolto.
La ricchezza si conquista col sudore, si tiene con timore e si lascia con dolore.
La ricchezza si moltiplica e la miseria si somma.
La ricchezza sta nel sapersi accontentare.
La ricchezza è un buon servo, ma un cattivo padrone.
La ricchezza è un'amante che tiene sempre le valigie pronte.
La riconoscenza invecchia presto.
La riconoscenza è un dolce peso di cui ci si libera appena possibile.
La riconoscenza è un raro fiore.
La roba degli altri è sempre migliore.
La roba del comune è di tutti e di nessuno.
La roba della fortuna poco dura.
La roba di mal acquisto se la porta il vento.
La roba non è di chi ce l’ha, ma di chi se la gode.
La roba piace ai ladri come ai guardiani.
La roba raddrizza la gobba.
La roba regalata, non va più ridata.
La rosa vive tra le spine.
La rosa è rosa anche tra le ortiche.
La ruggine rode il ferro e i dispiaceri il cuore.
La ruota che cigola è la peggiore del carro.
La ruota non gira se non è unta.
La saggezza inutile è la peggiore follia.
La salute e il bel tempo non vengono mai a noia.
La salute non ha prezzo.
La salute non si paga con valute.
La salute è figlia della temperanza.
La sapienza non sta nella barba.
La scopa parla male del manico.
La scuola migliore è quella della vita.
La sera festa e il mattin dolor di testa.
La sera leoni e la mattina coglioni.
La serva mangia il tordo e la gatta prende le legnate.
La seta non tiene il nodo.
La sete fa dell'acqua il miglior vino.
La sfiducia è la madre della sicurezza.
La sigaretta è come l’amore: brucia e finisce in cenere.
La simpatia ha la chiave di tutte le porte.
La solitudine e la noia guastano ogni gioia.
La solitudine è la peggiore compagnia.
La solitudine è madre della malinconia.
La sorte è come uno se la fa.
La speranza è il rimedio della disperazione.
La speranza è la prima a nascere e l’ultima a morire.
La speranza è una buona colazione, ma una cattiva cena.
La storia è fatta dai vincitori.
La storia è maestra della vita.
La strada del Paradiso è piena di spine.
La strada del Paradiso è stretta e in salita.
La strada dell'inferno è larga e in discesa.
La strada della virtù è una sola, ma quelle dei vizi sono infinite.
La strada più stretta è quella che porta alla verità.
La superbia è figlia dell’ignoranza e madre dell’arroganza.
La sventura fa conoscere l'amico.
La tassa sulla pazzia farebbe ricco un regno.
La temperanza protegge la salute e il portafoglio.
La temperanza è il miglior medico.
La temperanza è la guardiana della vita.
La temperanza è la madre della salute.
La testa del saggio parla anche dopo la morte.
La testa dell'ozioso è l'officina del diavolo.
La testa savia ha la bocca stretta.
La torta è buona anche dopo Pasqua.
La troppa coda ammazza la volpe.
La troppa cortesia, fa temer che inganno vi sia.
La vanità allatta l'invidia.
La vecchia abitudine si lascia solo con la morte.
La vecchiaia arriva con gli anni: non viene sola, ma coi malanni.
La vecchiaia toglie le forze e lascia le voglie.
La vecchiaia è una brutta malattia.
La vera grandezza non ha compagnia.
La vergogna non s'impara e l'ira non s'insegna.
La verità fa comodo a pochi e la bugia a tanti.
La verità genera l'odio.
La verità ha bella faccia, ma brutti abiti.
La verità ha un asino e la menzogna un palafreno.
La verità inopportuna è peggio della bugia.
La verità la dicono i bambini e gli ubriachi.
La verità non ha varietà.
La verità non è la stessa in cima e in fondo a un bastone.
La verità non è mai tutta.
La verità punge e la menzogna unge.
La verità si dice tutta a casa del diavolo.
La verità viene sempre a galla.
La verità è amara.
La verità è bella, ma la menzogna è vestita meglio.
La verità è figlia del tempo.
La verità è scomoda.
La verità è un dono che si fa al vero amico.
La verità è una sola.
La vespa punge anche dopo morta.
La via del vizio, conduce al precipizio.
La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni.
La violenza ha vita breve.
La violenza non ascolta la ragione.
La violenza non ha legge.
La vipera che morse mia suocera morì avvelenata.
La vipera dove ti morde ti lascia.
La vipera morde il naso del cane.
La vipera morta appesta coll'odore del veleno.
La virtù fa tutte strade in salita.
La virtù ha molti predicatori e pochi martiri.
La virtù ha radici amare e frutti dolci.
La virtù sta in mezzo a due vizi.
La virtù è premio a se stessa.
La vita dell'adulatore poco tempo resta in fiore.
La vita dell'uom su questa terra, altro non è che una continua guerra.
La vita dà uno schiaffo e una carezza.
La vita è bella per chi se la sa godere.
La vita è brutta e bella: chi nasce per il basto e chi per la sella.
La vita è come l'albero di Natale: c'è sempre qualcuno che rompe le palle.
La vita è come l'ombra: quando è più bella svanisce.
La vita è come la scaletta del pollaio: corta e merdosa.
La vita è come la scuola: quando si è imparato si lascia.
La vita è dura, ma c'è chi la rode bene.
La vita è un banchetto: sul più bello bisogna alzarsi da tavola.
La vita è un baraccone e gli uomini i burattini.
La vita è un bottone: sta attaccata a un filo.
La vita è un lampo, e alla morte non c'è scampo.
La vita è un lampo, e prenderlo in culo è un baleno.
La vita è un mare in tempesta: è tutto un aspettare che cambi vento.
La vita è un passaggio: chi va, chi viene e chi l’ha in culo se lo tiene.
La vita è un teatro e ognuno ha la sua parte.
La vita è una cambiale, che non si sa quando scade né quanto vale.
La vita è una commedia: ognuno vi recita la sua parte.
La vita è una gran lotta: chi per l’uccello, chi per la potta.
La vita è una pulce che non si acchiappa mai.
La vita è una ruota che gira.
La voglia dei grandi vale più del diritto dei piccoli.
La voglia di guarire, aiuta a rifiorire.
La volontà caccia la difficoltà.
La volpe ama perdere la coda piuttosto che la pelle.
La volpe ha paura della sua coda.
La volpe in vicinato non fa danno.
La volpe lascia la tana, ma non le astuzie.
La volpe non perde il pelo per nulla.
La volpe non si fa trovare due volte nella stessa buca.
La volpe quando mangia nel pollaio, si misura al buco del muro.
La volpe si piglia con la volpe.
La zucca vuota sta a galla e non nuota.
Labbra senza colore, cuore cattivo o traditore.
Lacrime di donna, fontana di malizia.
Ladri e malattie entrano a porte chiuse.
Ladro che invola, appeso è per la gola.
Ladro giovane non muore di vecchiaia.
Lamentarsi è un vizio.
Lampi venuti all'improvviso di tempesta sono avviso.
Lardo con lardo non si ungono.
Larghe orecchie e corta lingua.
Lasagne e maccheroni, cibo da poltroni.
Lascia andare le cose per il loro verso.
Lascia che i topi li pigli il gatto.
Lascia che ognuno frigga nel suo olio.
Lascia i pensieri a chi ce l'ha.
Latte e vino, veleno sopraffino.
Lavoro di festa, non ti giova e non ti resta.
Lavoro fatto di notte, non vale tre pere cotte.
Le armi portano pace.
Le bacche della macchia sono per gli uccelli che hanno fame.
Le bugie hanno le gambe corte.
Le buone opere vivono dopo la morte.
Le campane non suonano se non sono tirate.
Le catene d'oro stringono più di quelle di ferro.
Le colpe dei padri ricadono sui figli.
Le corna chi se le taglia e chi le porta lunghe.
Le corna sono come i denti: quando nascono fanno male, ma poi ci si mangia bene.
Le corti son fatte di tre cose: creste di gallo, lingue di serpente e code di volpe.
Le cose lunghe diventan serpi.
Le cose si dovrebbero fare due volte: la prima per prova e la seconda per gusto.
Le critiche spingono e le lodi addormentano.
Le disgrazie sono come le ciliege: una tira l'altra.
Le disgrazie vanno in compagnia.
Le dita della mano non sono tutte uguali.
Le domande le fanno anche gli avari.
Le donne chiusero il diavolo nel forno.
Le donne dicono spesso il vero, ma non lo dicono tutto intero.
Le donne e le sardine, son buone piccoline.
Le donne ne sanno una più del diavolo.
Le donne non dicono i segreti che non sanno.
Le donne son segrete come l'aglio.
Le donne, quasi tutte, per parer belle si fanno brutte.
Le ferite della lingua non si rimarginano.
Le finestre del paese, sono tutte orecchie tese.
Le funi legano i buoi e le parole gli uomini.
Le galline s'acchiappano nel pollaio.
Le idee del ragno non son quelle della mosca.
Le labbra sono la difesa del saggio.
Le lacrime più dolorose sono quelle che non furono mai piante.
Le lacrime sono le armi delle donne.
Le leggi sono come le ragnatele, prendono i moscerini e fanno passare i mosconi.
Le lepri nascono con gli occhi aperti.
Le magagne non si dipingono sull'insegna.
Le mamme degli cretini sono sempre incinte.
Le mani dell'avvocato sono sempre nelle tasche degli altri.
Le meraviglie vanno a finire nella pentola.
Le migliori carte si serbano per la fine.
Le migliori pere cadono in bocca ai porci.
Le minacce non rompono le ossa.
Le mosche corrono dov'è il miele.
Le mosche e i falsi amici arrivano col bel tempo e se ne vanno con quello cattivo.
Le mosche magre pungono più delle grasse.
Le nozze dei furfanti, poco e male vanno avanti.
Le nozze dei lupi durano poco.
Le ore del mattino sono quelle dei mestieri, quelle della sera son l'ore dei pensieri.
Le parole convincono, gli esempi spingono.
Le parole della sera non arrivano al mattino.
Le parole disoneste, vanno in giro come la peste.
Le parole son leggere e vanno col vento.
Le parole sono fatte per nascondere i pensieri.
Le passioni son come le piante: nascono da un piccolo seme.
Le pene altrui non fanno gran male.
Le piante più belle crescono intorno al letamaio.
Le precauzioni non son mai troppe.
Le promesse son trappole per gli sciocchi.
Le promesse troppo belle son come la luna piena: diminuiscono tutti i giorni.
Le querce non fanno limoni.
Le radici della virtù sono amare, ma i frutti dolci.
Le ragioni del povero son piume.
Le redini d'oro non migliorano il cavallo.
Le rondini arrivano col canto e se ne vanno mute.
Le rose cadono, le spine rimangono.
Le rughe contano gli anni.
Le ruote più piccole portano i carichi più grandi.
Le scuse non mancano mai.
Le serve pigre fanno lavorar la lingua.
Le spezie migliori stanno nei sacchetti piccoli.
Le spiegazioni sono per gli ignoranti.
Le spighe e le teste vuote non abbassano mai il capo.
Le sue ragioni ce l'ha anche il lupo.
Le sventure misurano gli uomini.
Le sventure sono la scuola della saggezza.
Le tavole dei poveri s'apparecchiano alla svelta.
Le tegole sono state fatte quando c'era il sole.
Le vecchie ferite tornano a sanguinare.
Legge di Livorno non dura più d'un giorno.
Legge di Verona, dura da terza a nona.
Legge e giustizia son due cose diverse.
Legge fiorentina, fatta la sera e disfatta la mattina.
Legge napoletana, dura una settimana.
Legge veneziana, non dura una settimana.
Legge vicentina, dura dalla sera alla mattina.
Leggere e non capire è come mangiare e non digerire.
Legnate e pane fanno il buon cane.
Legno dritto, regge il tetto e il soffitto.
Legno storto si raddrizza nel fuoco.
Lenzuoli e figlioli non son mai troppi.
Lettere in carta, denari in tasca.
Letto e fuoco fan l'uom da poco.
Leva la legna e levi il fuoco.
Levata la sete si voltano le spalle alla fonte.
Levato il dente, levato il dolore.
Libertà e sanità, valgon più d'una città.
Libri e anni fanno gli uomini saggi.
Lingua ciarliera, fa presto carriera.
Lingua di miele, cuore di fiele.
Lingua lunga, corta mano.
Lingua sagace, sempre mordace.
Lite di somari sfascio di some.
Lite imbrogliata, mezza guadagnata.
Liti di cani non vanno in tribunale.
Lo scaltro con un dono si fa due amici.
Lo scemo dopo la festa, male le gambe e peggio la testa.
Lo scherzo deve mordere come un agnello e non come un cane.
Lo scherzo è bello quando dura poco.
Lo scherzo è riso e gioia, ma quando è troppo annoia.
Lo sciocco parla col dito e il pazzo con le mani.
Lo scrigno che ha più chiavi non custodisce nulla.
Lo sdegno degli amanti è fatto di ragnatele.
Lo sdegno impedisce all'uomo di vedere la verità.
Lo sdegno è cattivo consigliere.
Lo sparagno è il primo guadagno.
Lo spavento è compare del diavolo.
Lo stesso sentimento fa l'amicizia.
Lo stolto ha i soldi, l’asino ha fortuna e il giusto lavora.
Lo stolto impara a vivere a sue spese, il saggio a quelle degli altri.
Lo zucchero più si cuoce e più diventa amaro.
Loda il buono e diverrà migliore, biasima il tristo e lo farai peggiore.
Loda il mare e tieniti alla terra.
Loda il pazzo e fallo saltare: se non è pazzo lo farai diventare.
Lontan dagli occhi, lontan dal cuore.
Lontananza porta dimenticanza.
Lunga abitudine diviene un tiranno.
Lunga assenza, certa dimenticanza.
Lunga gugliata, maestra sgarbata.
Lupo in bocca, lupo alla porta.
Lupo non mangia lupo.
Madre pietosa fa la figlia tignosa.
Madre valente fa la figlia buona a niente.
Magnato il fico perduto l’amico.
Mai dire mai.
Mal che non duole, guarire non puole.
Mal consiglio va raro invano.
Mal di ventre e mal di dente, quand’è finito non pare niente.
Mal frutto coglie chi serve gl’ingrati.
Mal si caccia col cane che abbaia.
Mal si mangia con chi conta i bocconi.
Mal si prendono le pulci con i guanti.
Mala lingua, malo vicino: brutta la sera e brutta al mattino.
Malanni e guai, vanno a chi crede troppo e a chi non crede mai.
Male altrui consiglia, chi per sè non lo piglia.
Male e bene a fine viene.
Male non fare, paura non avere.
Male si nuota contro la corrente.
Male si scioglie il nodo stretto a lungo.
Malinconia non paga debiti.
Malinconia è quasi malattia.
Mamma mamma: chi l’ha la chiama e chi non l’ha la brama.
Mamma, com’è grande il mondo! Disse il bambino che aveva fatto il giro dell’orto.
Mancamento d'argento porta pena e tormento.
Mancando i saggi i folli tengono banco.
Mangia oggi quel che hai e domani quello che avrai.
Mangia poco, bevi meno e a lussuria metti freno.
Mangia quanto hai, ma non dire quanto sai.
Mangiamo e beviamo e al domani non pensiamo.
Mangiare e grattare, tutto sta a cominciare.
Mani calde d'ammalato, mani fredde d’innamorato.
Mano di ferro e guanto di velluto.
Mano fredda caldo amore.
Mare per onde, non si nasconde.
Mare, femmina e fuoco, non son cose da poco.
Marito e morte, vengono per la sorte.
Martello d'oro rompe le porte di ferro.
Matrimonio contrattato, presto guasto e tribolato.
Matrimonio fatto per amore, si vive sempre con dolore.
Matrimonio senza suoni, temporale senza tuoni.
Meglio abbondare che farla mancare.
Meglio arrossire da giovani che impallidire da vecchi.
Meglio asino tristo che portare il sacco in spalla.
Meglio avere uno che dover dare due.
Meglio cader dal letto che dal tetto.
Meglio capo di gatto che coda di leone.
Meglio cento beffe che un danno.
Meglio contrastare col birbante, che avere a che far coll’ignorante.
Meglio crepi la panza che la roba avanza.
Meglio danno che cattivo guadagno.
Meglio danno segreto che vergogna palese.
Meglio dare e pentire che tenere e patire.
Meglio davanti alla spada d’un turco, che a tavola con un tedesco.
Meglio dieci colpevoli in festa che un innocente in prigione.
Meglio dieci donare che cento prestare.
Meglio dolore di borsa che di cuore.
Meglio domandare tre volte che sbagliare una.
Meglio essere amato che temuto.
Meglio grossi debiti che vecchi rancori.
Meglio il poco che dura, che l’assai che manca.
Meglio incontrarsi che cercarsi.
Meglio invidia che falsa compassione.
Meglio l'avuto che l’atteso.
Meglio l'invidia del nemico che quella dell’amico.
Meglio libero e povero, che schiavo con le catene d’oro.
Meglio mangiare quel che si ha, che dire tutto quel che si sa.
Meglio nascere fortunato che figlio di re.
Meglio nascere in povertà che andarci a cadere.
Meglio non aver mai avuto che l’avere e aver perduto.
Meglio non dire, che cominciare e non finire.
Meglio non sapere che saper male.
Meglio odiati che compatiti.
Meglio oggi un carlino che domani un fiorino.
Meglio pane e cipolla in casa tua che arrosto in casa d’altri.
Meglio piede bagnato che testa rotta.
Meglio pochi, ma sicuri.
Meglio poco con amore, che tanto con rancore.
Meglio regalar poco che prestare assai, perchè quello che presti non ti tornerà mai.
Meglio schiaffi sinceri che baci falsi.
Meglio serva in casa propria che padrona in casa d’altri.
Meglio soli che male accompagnati.
Meglio tardi che mai.
Meglio un aiuto che cento consigli.
Meglio un asino vivo che un dottore morto.
Meglio un ben fatto che un ben detto.
Meglio un coniglio in mano che una lepre nel bosco.
Meglio un corto dono che un lungo grazie.
Meglio un leone a guidar le pecore, che una pecora a guidare i leoni.
Meglio un oggi sicuro, che cento nel futuro.
Meglio un sincero no che un falso si.
Meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Meglio un'aringa al caldo che un cappone al freddo.
Meglio un'oncia di libertà che dieci libbre d’oro.
Meglio una bugia al momento buono che una verità al momento sbagliato.
Meglio una certa pace che una sperata vittoria.
Meglio una coscienza un pò sporca che le tasche troppo pulite.
Meglio uno sfizio levato che cento fiorini in tasca.
Meglio vivere di roba rubata che di roba elemosinata.
Meglio vivere un giorno da leone che cent’anni da pecora.
Meno male che non era forcuto! disse quello che si cavò un occhio cadendo su uno stecco.
Mente intera, virtù vera.
Mentre l'erba cresce il cavallo muore di fame.
Mentre la bella vien guardata la brutta è sposata.
Mercante che non mente, non sa cosa vuol la gente.
Mercante e porco, pesalo dopo morto.
Mercanzia maneggiata, mercanzia disprezzata.
Merito sconosciuto vale poco.
Metti la roba in un cantone, che verrà la sua stagione.
Miele fresco e vino vecchio.
Mille formiche divorano un leone.
Mille libbre di pensieri non pagano un quattrino di debiti.
Mille probabilità. non fanno una verità.
Mille sospetti non fanno una certezza.
Minestra riscaldata non fu mai buona.
Miseria e povertà erano sorelle: una andava in ciabatte e l’altra era in pianelle.
Miseria e povertà tengono lontani i ladri.
Miseria fa ingegno.
Misura gli altri col tuo stesso metro.
Misura il tempo, farai buon guadagno.
Misura sette volte e taglia una volta sola.
Moglie che ritorna, porta sempre un pò di corna.
Moglie e buoi, dei paesi tuoi.
Moglie e guai, non mancan mai.
Moglie e guai, o presto o mai.
Moglie e marito: amore finito.
Moglie e ronzino, pigliali dal vicino.
Molta acqua porta via i ponti, e molto vino i cervelli.
Molte gocce fanno una pioggia.
Molte gocce un ruscello, molti ruscelli un fiume, molti fiumi il mare.
Molte mani fanno l'opera leggera.
Molte mosche vinsero un leone.
Molti ammazza la cucina e tanti altri la cantina.
Molti cercano e pochi trovano.
Molti disprezzano l’arrosto e poi vanno in cerca del fumo.
Molti fanno come le lanterne che illuminano gli altri e rimangono al buio.
Molti hanno molto, ma nessuno abbastanza.
Molti hanno vergogna, dove meno bisogna.
Molti nemici, molto onore.
Molti son più per la maldicenza che per la lode.
Molti tornano dalla guerra e non sanno raccontare la battaglia.
Molto cibo e mal digesto non fa corpo sano e lesto.
Molto gridare fa fuggire un lupo.
Molto guadagna chi a tempo lascia il gioco.
Molto vale e poco costa, a mala parola buona risposta.
Monaco vagabondo non disse mai bene del convento.
Monete e legnate, van sempre contate.
Morta la bestia, morto il veleno.
Morta la pecora, finita la lana.
Morto il leone anche le lepri gli fanno il salto.
Morto un papa se ne fa un altro.
Muoiono gl'invidiosi ma non l'invidia.
Muove la coda il cane non per te ma per il pane.
Naso a punta, furbizia con la giunta.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
Nave senza timone, nave senza direzione.
Ne dovrà passare dell’acqua sotto i ponti!
Ne uccide più la gola che la spada.
Neanche dopo un secolo si dà la fiducia ad occhi chiusi.
Neanche il cinghiale vuol sentir dire che il porco è suo fratello.
Nega più un asino di quanto affermino dieci sapienti.
Negli affari non si conosce amico.
Negli affari è come al gioco della dama: perde chi pensa solo alle proprie mosse.
Negli altrui difetti, guardati e rifletti.
Nei fiori sta la serpe.
Nei grandi laghi si prendono grossi pesci.
Nei pericoli si vede chi d’amico ha vera fede.
Nei sacchi e nei patti trovi quello che ci metti.
Nel bene prudenza, nel male pazienza.
Nel campo dell'accidia non crescono che ortiche.
Nel difficile sta la virtù.
Nel dono si guarda il cuore e non si guarda il valore.
Nel dubbio, aspetta.
Nel giardino del tempo c’è anche il fiore della rassegnazione.
Nel latte si conoscono bene le mosche.
Nel letto d'argento si sogna d’oro.
Nel lungo viaggio anche una piuma pesa.
Nel mare si pigliano i pesci grandi.
Nel matrimonio un mese di miele e il resto di fiele.
Nel paese degli asini il mulo è podestà.
Nel paese della speranza, né si cena né si pranza.
Nel palazzo della giustizia prima passa il danaro e poi la legge.
Nel piccolo ruscello non si prendono grossi pesci.
Nel vino e nel gioco, si conosce l’uom da poco.
Nella bandiera il colore, nel vino il sapore e nella donna il pudore.
Nella bocca del discreto, cio` che è pubblico è segreto.
Nella buona compagnia non ci sta malinconia.
Nella casa non c'è pace quando la gallina canta e il gallo tace.
Nella felicità ragione, nell’infelicità pazienza.
Nella guerra d'amor vince chi fugge, disse il promesso sposo che scappò dall’altare.
Nella miseria la vita è noia.
Nella neve i ciechi vedono il bufalo.
Nella terra del tiranno, tristi quelli che vi stanno.
Nelle botti piccole ci sta il vino buono.
Nelle più belle ciliegie stanno i più grossi bachi.
Nemico diviso, mezzo vinto.
Nero con nero non si tingono.
Nessun furbo lo è tanto che un altro non lo sia più di lui.
Nessun ladro è ladro finchè non è scoperto.
Nessun lupo saluta la pecora.
Nessun male e nessun bene, senza pena va o viene.
Nessun sonno perso pagò mai un debito.
Nessun vuole consiglio di fallito, nessun chiede consiglio d’arricchito.
Nessuna cosa è più cara di quella pagata con le preghiere.
Nessuno ammazza la gallina che gli fa l’uova d’oro.
Nessuno credette al bugiardo quando il lupo gli mangiò le pecore.
Nessuno dice che il suo granaio è pieno.
Nessuno dà quel che non ha.
Nessuno fa niente per niente.
Nessuno fu impiccato due volte.
Nessuno ha mai abbastanza.
Nessuno mette la fascia senza dolore.
Nessuno mette una candela tanto in alto che un invidioso non cerchi di spegnerla.
Nessuno nasce maestro.
Nessuno può essere giudice di se stesso.
Nessuno sa cos'è la guerra se non vi ha suo figlio.
Nessuno sa quanto pesa il cesto che porta l’altro.
Nessuno sa quel che bolle nella pentola degli altri.
Nessuno sa stare nella propria nicchia.
Nessuno si salva dal maldicente.
Nessuno ti conosce come il tuo nemico.
Nessuno urla come il ladro quando viene derubato.
Nessuno vede i propri difetti.
Nessuno vede le proprie mancanze e grida a quelle degli altri.
Nessuno vuole attaccare il sonaglio al collo del gatto.
Nessuno è contento della sua sorte.
Nessuno è perfetto.
Niente costa meno del tempo, e nessuno lo vende.
Niente fa chi comincia e non finisce.
Niente facendo s'impara a far male.
Niente s'asciuga prima delle lacrime.
Niente si scorda presto come un beneficio.
Non affumicare la tana se non sei certo che ci sia la volpe.
Non appesantire il sacco che devi portare.
Non basta essere onesto se gli altri non lo sanno.
Non basta incominciare, bisogna anche finire.
Non basta rubare, bisogna saperla raccontare.
Non basta una viola a far primavera.
Non bisogna allargare le ali più del nido.
Non bisogna andare contro corrente.
Non bisogna contare i pulcini che sono ancora nell'uovo.
Non bisogna dare le pecore in guardia al lupo.
Non bisogna fidarsi della volpe neppure quando è morta.
Non bisogna impiccarsi con la propria fune.
Non bisogna mettere il carro innanzi ai buoi.
Non bruciar la casa per far fuggire i topi.
Non c'è amore senza gelosia.
Non c'è avere che valga il sapere.
Non c'è bue che non sia stato vitello.
Non c'è casa senza tegola rotta.
Non c'è cattiva causa che non trovi il suo avvocato.
Non c'è colla per tenere insieme le bugie.
Non c'è danaro che possa pagare la salute.
Non c'è disgrazia tanto grande che non abbia la sua consolazione.
Non c'è dolore che col tempo non passi.
Non c'è due senza tre e il quarto vien da sè.
Non c'è erba che guarda in su: che non abbia la sua virtù.
Non c'è estate senza mosche.
Non c'è felice al mondo che non gli manchi qualcosa.
Non c'è fortezza che sia assediata come una bella donna.
Non c'è fumo senza arrosto.
Non c'è fumo senza fuoco.
Non c'è genio senza pazzia.
Non c'è grano senza paglia.
Non c'è l'un per cento, che della propria sorte sia contento.
Non c'è lampo senza tuono, non c’è festa senza suono.
Non c'è legge cosi dura che non abbia la sua eccezione.
Non c'è libro cosi cattivo che non contenga qualcosa di buono.
Non c'è maestro migliore del bisogno.
Non c'è mai un male per uno che non sia un bene per un altro.
Non c'è miele senza api.
Non c'è miglior specchio dell’amico vecchio.
Non c'è pane senza fatica.
Non c'è peccato che sia più grande del perdono.
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non c'è pianta senza fiore, non c’è mamma senza amore.
Non c'è piccola casetta, che non abbia una crocetta.
Non c'è re tanto potente al quale non manchi qualcosa.
Non c'è rosa senza spine.
Non c'è sabato senza sole, non c’è donna senza amore; né domenica senza sapore, né vecchio senza dolore.
Non c'è strada che non abbia fine.
Non c'è uomo più povero dell’avaro.
Non ce n'è abbastanza se non n’avanza.
Non ci si lagna: oggi si perde, domani si guadagna.
Non ci si leva la sete col prosciutto.
Non comprare mai il gatto nel sacco.
Non comprare ombrelli quando piove.
Non conosce la pace e non la stima, chi provato non ha la guerra prima.
Non consigliare chi non t’ha cercato, non andare da chi non t’ha chiamato.
Non convien cantar vittoria prima della battaglia.
Non credere alle lodi di chi ti vuol vendere un cavallo e di chi ti vuol dar moglie.
Non dar consiglio a chi non te lo chiede.
Non dar fune a chi si vuole impiccare.
Non dir tutto all'amico che un giorno potrà esserti nemico.
Non domandar mai a chi tiene, ma a chi sai che ti vuol bene.
Non dona chi tiene, ma dona chi vuol bene.
Non esiste saponata, per lavar l’anima ingrata.
Non faccia il bene chi non sa sopportare l’ingratitudine.
Non far male che è peccato, non far bene che è scordato.
Non fare conto sull'elemosina dei ricchi.
Non fu gloria senza invidia.
Non giocare con chi propone il gioco.
Non giova fortezza senza giustizia e temperanza.
Non giova guadagnare, a chi non sa risparmiare.
Non giova tanto correre quanto arrivare.
Non giudicar per legge, nè per carte, senza ascoltare l’una e l’altra parte.
Non giudichi chi non è dell’arte.
Non ha il dolce caro, chi non provò l’amaro.
Non importa alzarsi presto: l’importante è arrivare in tempo.
Non importa che il gatto sia bianco o nero, basta che prenda i topi.
Non insegnare alla lepre a correre.
Non lasciare il miele in guardia all'orso.
Non lasciare il poco per aver l’assai, che forse l’uno e l’altro perderai.
Non mettere e levare asciuga il mare.
Non morde l'elefante, ma la vipera.
Non ogni fiore, fa buon odore.
Non parlare di corda in casa dell’impiccato.
Non perse mai uno che non guadagnasse un altro.
Non prender vino senza sentire, né donna senza vedere.
Non può avere cosa buona, chi non liscia la padrona.
Non quel che si mangia nutrisce, ma solo quel che si digerisce.
Non s'ammazza tutti i giorni il porco.
Non sa donare, chi tarda a dare.
Non sei stimato senza l’avere.
Non sempre fugge chi volta le spalle.
Non sempre ride la moglie del ladro.
Non serve la scienza, se non la governa l’esperienza.
Non si affondano le navi per cacciare i topi.
Non si consuma una candela per cercare un pisello.
Non si danno le perle ai porci.
Non si danno salsicce in guardia ai cani.
Non si deve dar la lattuga in guardia ai paperi.
Non si deve dare la lattuga in guardia ai paperi.
Non si deve fare il lupo pecoraio.
Non si deve lasciare il certo per l’incerto.
Non si devono usare due pesi e due misure.
Non si dice cosa, che non sia qualcosa.
Non si fa un ponte più corto del fiume.
Non si fan nozze coi fichi secchi.
Non si fan patti col terremoto.
Non si fece mai bucato di notte che non si tendesse di giorno.
Non si fecero mai nozze che il demonio non le condisse con la sua salsa.
Non si giudica la spada dal fodero.
Non si hanno gli anni che si dimostrano, ma quelli che si sentono.
Non si lasciano le pere in guardia all’orso.
Non si lega il cane con le salsicce.
Non si mette la paglia accanto al fuoco.
Non si mettono le pecore in guardia al lupo.
Non si nascondono gli aghi nei sacchi.
Non si prende due volte una volpe alla stessa tagliola.
Non si può avere il lardo in dispensa e il maiale sotto la quercia.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Non si può avere la pelle, la pecora e la lana.
Non si può avere la rosa senza le spine.
Non si può avere la settimana con sette feste.
Non si può avere tutto quello che si desidera.
Non si può digiunare e far la festa.
Non si può dispiacere a tutti.
Non si può dormire e far la guardia.
Non si può far la frittata senza rompere le uova.
Non si può far sempre come si vuole.
Non si può fare d'ogni erba un fascio.
Non si può lamentarsi di oggi senza sapere quel che sarà domani.
Non si può nascere e volare.
Non si può star seduto su due sedie.
Non si può vendere la pelle dell’orso prima d’averlo ucciso.
Non si può volare senz'ali.
Non si salta il fosso per lungo.
Non si sputa nel piatto dove si è mangiato.
Non si tiene acqua che corre nè lingua che dice.
Non si va dalla gatta per il lardo.
Non si va per ossi dal cane.
Non si vende il sale per comprar l’olio.
Non si vive del senno di domani.
Non si è mai troppo vecchi per imparare.
Non son tutti cavalieri quelli che portano l’anello al dito.
Non sorge il sole perché il gallo canta.
Non stuzzicare l'orso quando gli fuma il naso.
Non t'impicciare, non t’intrigare, lascia fare a chi vuol fare.
Non tanto il fuoco cuoce, quanto l’invidia nuoce.
Non ti far caso della mia bua: oggi è la mia, domani è la tua.
Non ti fidar più di chi una volta ti ha ingannato.
Non ti fidare di chi ride e non ti guarda.
Non ti fidare di nemico riconciliato e di roba cotta due volte.
Non ti lagnar del ben, che peggio ti viene.
Non ti mettere con chi non ha nulla da perdere.
Non toccare il can che dorme.
Non tutte le ciambelle riescono col buco.
Non tutte le ostriche hanno la perla.
Non tutte le verità sono da dirsi sempre.
Non tutte le volte che si vedono i denti si ha paura dei morsi.
Non tutti gli alberi crescono dritti.
Non tutti gli asini hanno le orecchie lunghe.
Non tutti i legni torti si possono raddrizzare.
Non tutti i peccati si lavano con l’acqua santa.
Non tutti possono avere la casa in piazza.
Non tutti quelli che ballano sono allegri.
Non tutti quelli che mostrano i denti mordono.
Non tutto il male vien per nuocere.
Non v'è acqua più pericolosa di quella che dorme.
Non v'è miglior messo che se stesso.
Non vi sono frutti duri, che il tempo non maturi.
Non vi è gioia senza noia.
Non vi è peggior ladro d’un cattivo libro.
Non v’è peggior veleno che la malalingua.
Non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace.
Non è bovaro chi non abbia ribaltato almeno un carro.
Non è buona fonte quella che dice male del mare.
Non è buono chi non cerca di diventare migliore.
Non è col correre che si piglia la lepre.
Non è da savi rispondere ai matti.
Non è difficile adoperare, è difficile conservare.
Non è l'amo nè la canna, ma è l’esca che ti inganna.
Non è la cattedra che fa il maestro, ma il maestro che fa la cattedra.
Non è mai tardi per far bene.
Non è mai troppo tardi.
Non è mal detto quel che non è mal pensato.
Non è male lisciare la coda anche al diavolo.
Non è malvagio uguale, a quel che si compiace di far male.
Non è povero chi ha quanto gli basta.
Non è sempre domenica.
Non è sempre notte quando si vede scuro.
Non è tanto furbo chi è conosciuto per tale.
Non è tutto saggio chi non sa esser pazzo.
Nozze e maccheroni, se non son caldi non sono buoni.
Nulla tanto caro si vende, come quello che si fa chiedere e si fa attendere.
Nulla è impossibile a chi vuole.
Nulla è più dolce del dolce far niente.
Nuova legge, nuovo inganno.
Nutri la serpe in seno, ti renderà veleno.
Né a tavola né a letto, si porta rispetto.
Né di tempo, né di signoria non ti dar malinconia.
Né fiamma senza fumo, né virtù senza invidia.
Né minestra riscaldata, né serva ritornata.
Né muro né porte, valgon contro la morte.
Né tanto dolce che ognuno ti succhi, né tanto amaro che ognuno ti sputi.
Né troppo tardi a tavola, né troppo presto in chiesa.
O cotta o cruda il fuoco l’ha veduta.
O danni o malanni: continui affanni.
O di stoppa o d'oro, quel che s’apprezza è sempre il lavoro.
O la va, o la spacca.
O nel petto o nella spalla, il puledro somiglia alla cavalla.
O rosichi quest'osso o salti questo fosso.
Occhi di fuoco hanno labbra ardenti.
Occhio di falco, ala di colombo volano per tutto il mondo.
Occhio per occhio, dente per dente.
Occhio scuro, capello biondo il più bello che c’è al mondo.
Odio e invidia non muoiono mai.
Offese e legnate van sempre contate.
Oggi in alto, domani in basso.
Oggi in canto, domani in pianto.
Oggi incudine, domani martello.
Oggi male, doman bene piglia il mondo come viene. Oggi ben, domani male: questo mondo è sempre uguale.
Oggi non si fa credito; domani forse si. Venite pur domani: sarà sempre cosi.
Oggi pioggia e doman vento, tutto muta in un momento.
Oggi si perde, domani si guadagna.
Oggi è il figlio di ieri e il padre di domani.
Ogni Paradiso ha il suo serpente.
Ogni aiuto è buono, tranne quello a tavola.
Ogni animale fa il suo verso.
Ogni arte ha i suoi segreti.
Ogni bel fiore, perde l'odore.
Ogni briccone ha la sua devozione.
Ogni cane abbaia bene a casa sua.
Ogni cane mena la coda.
Ogni cane è leone in casa sua.
Ogni casa ha una tegola rotta.
Ogni colpa ha il suo castigo.
Ogni convento ha la sua regola.
Ogni cosa ha due lati.
Ogni cosa novella pare bella.
Ogni cosa va presa per il suo verso.
Ogni cosa vuol misura.
Ogni creatura, ha la sua natura.
Ogni domane, porta il suo pane.
Ogni eccesso è vizioso.
Ogni erba ha il suo seme.
Ogni erba si conosce per lo seme.
Ogni famiglia ha la sua pecora zoppa.
Ogni favola ha la sua morale.
Ogni fidanzata, studia per sposata.
Ogni fiore ha i propri odori, ogni mano ha i suoi lavori.
Ogni fortezza, ha la sua debolezza.
Ogni frutto vuol la sua stagione.
Ogni gioco ha la sua legge.
Ogni giorno fa la luna, e ogni giorno se ne impara una.
Ogni giorno ha il suo malanno, non c’è vita senza affanno.
Ogni gravidanza, ha la sua usanza.
Ogni gregge ha la sua pecora nera.
Ogni grillo si crede cavallo.
Ogni guerra porta miseria.
Ogni inganno ritrova la strada di casa.
Ogni laccio prende il lupo e il cane.
Ogni mal guadagno piglia mala via.
Ogni mal'erba cresce.
Ogni male vuol la giunta.
Ogni medaglia ha il suo rovescio.
Ogni mercante loda la sua mercanzia.
Ogni mosca ha la sua ombra.
Ogni pazzo loda la sua pazzia.
Ogni pazzo par savio quando tace.
Ogni popolo ha il governo che si merita.
Ogni prete loda le sue reliquie.
Ogni promessa è debito.
Ogni re porta la sua legge.
Ogni regola ha la sua eccezione.
Ogni ricchezza ha la sua amarezza.
Ogni risata toglie un chiodo dalla bara.
Ogni rosa ha la sua spina.
Ogni strada, ogni sentiero ci conduce al cimitero.
Ogni trista acqua leva la sete.
Ogni uomo ha la sua panza, ogni paese ha la sua usanza.
Ogni veleno ha il suo antidoto.
Ogni verità non è da dirsi sempre e a chiunque.
Ogni vizio ha il suo castigo.
Ogni vizio ha la sua scusa.
Ognun dà quello che ha.
Ognun sa navigare col bel tempo.
Ognuno all'arte sua e il lupo alle pecore.
Ognuno ama la giustizia in casa d'altri.
Ognuno ascolta a modo suo.
Ognuno crede quel che desidera.
Ognuno deve pagare il suo debito alla natura.
Ognuno dice per certo e nessuno sa per visto.
Ognuno dà la colpa al destino e al cattivo tempo.
Ognuno fa a suo modo e i somari come sanno.
Ognuno fa il suo interesse.
Ognuno fa quello che può.
Ognuno ha buona moglie e cattiva arte.
Ognuno ha ciò che si merita.
Ognuno ha i suoi difetti.
Ognuno ha i suoi guai.
Ognuno ha il suo destino.
Ognuno ha il suo lato debole.
Ognuno ha la propria opinione.
Ognuno ha la vecchiaia che si prepara.
Ognuno impara a sue spese.
Ognuno la pensa a modo suo.
Ognuno loda il suo mestiere.
Ognuno mette la mano dove gli duole.
Ognuno misura col suo metro.
Ognuno porta la sua croce.
Ognuno raccoglie quel che ha seminato.
Ognuno s'aiuta con l'unghie che ha, disse l’asino.
Ognuno sa quanto stringono le proprie scarpe.
Ognuno scaccia le mosche con la coda che ha.
Ognuno sceglie la sua maschera.
Ognuno sente dolere il suo.
Ognuno si crede senza vizi perché non ha quelli degli altri.
Ognuno stia al suo posto.
Ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Ognuno vede coi propri occhi.
Ognuno vuol dire la sua.
Ognuno è amico, di chi ha buon fico.
Ognuno è bravo a casa sua.
Ognuno è brutto a modo suo.
Ognuno è figlio delle proprie azioni.
Ognuno è nemico dell'arte sua.
Ognuno è padrone in casa sua.
Ognuno è utile e nessuno è necessario.
Oltre il rogo non vive ira nemica.
Onda di fiume torbido non lava.
Onesti e disonesti hanno tutti le stesse vesti.
Onor perso in un momento, non s'acquista in anni cento.
Onore e gioventù, una volta partiti non tornan più.
Onore e sale preservano da ogni male.
Onore e salute non si trovano al mercato.
Onore, vetri e fortuna son mercanzie fragili.
Orecchie d'asino e bocca di formica.
Orecchio di lepre sente l'erba nascere.
Oro e cannone, danno torto alla ragione.
Ospite raro, ospite caro.
Oziosi e noci non danno frutti se non si bastonano.
Pace tra suocera e nuora, dura quanto la neve marzola.
Padre e padrone, han sempre ragione.
Padre pietoso fa figli infelici.
Padrone indulgente fa servo negligente.
Paese che vai usanza che trovi.
Paesi piccoli, scandali grandi.
Paga il giusto per il peccatore.
Pancia piena non crede a digiuno.
Pancia piena vuol riposo, pancia vuota vuol qualcosa.
Pancia vuota non si racconta.
Pane a bilancia, non sazia la pancia.
Pane di governo, pane eterno.
Pane di sudore, ha gran sapore.
Pane fin che dura, e vino con misura.
Pane invidiato, con gusto mangiato.
Pane mangiato, presto dimenticato.
Pane misurato, uomo affamato.
Parente che non è buono, fuggilo come il tuono.
Parente lontano amato e benedetto.
Parente o non parente va male a quello che non ha niente.
Parenti, male di denti.
Parere e non essere è come filare e non tessere.
Parla all'amico come se dovesse diventar nemico.
Parla poco e ascolta assai e giammai non fallirai.
Parlano i pappagalli e tacciono i gufi.
Parlar molto e parlar bene, mai si trovano assieme.
Parlar senza pensare è tirar senza mirare.
Parlare e sapere contan meno dell’avere.
Parlare poco e tacere a tempo è arte che pochi conoscono.
Parola detta e sasso tirato non fu più suo.
Parola di gentiluomo non ha bisogno di giuramento.
Parola riportata, fa più male d’una coltellata.
Parole di santo e unghie dentro il guanto.
Parole d’angioletto, unghie di diavoletto.
Parole uscite di bocca non si possono richiamare.
Passata la doglia, tornata la voglia.
Passata la festa, il pazzo in maschera resta.
Passata la gola, perduto il sapore.
Passata la trentina, contentati bambina.
Passata la trentina, nessuna donna è più bambina.
Passati i trentuno, non le vuole più nessuno.
Passato il fiume, scordato il santo.
Passato l'asso finito lo spasso.
Passo a passo si va lontano.
Patti chiari, amici cari e borse del pari.
Patti chiari, amicizia lunga.
Pazzo lodato ne produce cento.
Pazzo è chi vive povero per morire ricco.
Peccare è da uomini, ostinarsi è da bestie.
Peccati e debiti son sempre più di quelli che si crede.
Peccato confessato è mezzo perdonato.
Peggio dell'amico l'invidia che del nemico l’insidia.
Peli e guai, non mancan mai.
Pelle che non puoi vendere, non la scorticare.
Pena pari si dà a chi consente e a chi fa.
Pene e guai, ne trovi dove vai.
Pene e guai, non finiscono mai.
Pensa ai casi tuoi e agli altri quando puoi.
Pensa ben per non peccare, pensa mal per non sbagliare.
Pensa che un giorno il nemico potrà diventarti amico.
Pensare a morire fa passare la voglia di vivere.
Per Carnevale ogni scherzo vale.
Per abitudine la pecora va dietro all'altra.
Per amore del lardo, si bacia il culo al porco.
Per andare diritto bisogna camminare storto.
Per annegare basta una pozza.
Per arricchire bisogna avere mani lunghe e coscienza corta.
Per avere il lardo bisogna ammazzare il maiale.
Per bastare deve avanzare.
Per cavallo di razza non serve mazza.
Per chi aspetta un’ora pare un giorno.
Per chi ha invidia non aver pietà.
Per conoscere un amico bisogna averci mangiato tre moggi di sale.
Per conoscere un bolognese ci vuole un anno e un mese.
Per conoscere un bugiardo bisogna farlo parlare tre volte.
Per conoscere un furbo ci vuole un furbo e mezzo.
Per conoscere un novarese ci vogliono sette anni e un mese, quando poi l’hai conosciuto rimpiangi il giorno che l’hai veduto.
Per conservare l'amicizia la cosa migliore è una siepe tra due orti.
Per desiderio nessuno s’arricchisce.
Per digerire a modo, mastica piano e sodo.
Per essere ignorante non ci vuole tanto studio.
Per fama volano i somari.
Per far crescere bene il bambino pane coll'olio e pane nel vino.
Per far elemosina nessuno divenne mai povero.
Per fare il signore bisogna saper fare il povero.
Per fare un buon aceto ci vuole un buon vino.
Per fare vita pura, ci vuol arte e misura.
Per finir giù a basso, sono in cento a darti il braccio.
Per forza non si fa nemmeno l’aceto.
Per giudicare non bisogna aver fretta.
Per gratitudine il maiale rovescia il secchio.
Per guarire il dente che duole, metti per un giorno le sue radici al sole.
Per i buoni bocconi si fanno le questioni.
Per i malati c'è la china e per i coglioni non c’è medicina.
Per il buco della gola fugge la salute.
Per il grasso il gatto lecca il tegame.
Per il vile ogni scusa è buona.
Per imparare a nuotare bisogna entrare nell'acqua.
Per l'assalto bisogna partire in modo da poter tornare.
Per l'ospite importuno non si trova seggiola.
Per la discesa non serve aiuto.
Per la fame l'orso pescò i gamberi.
Per la gola si piglia il pesce.
Per la superbia il diavolo perse il Paradiso.
Per litigare bisogna essere in due.
Per lucidare ci vuol olio di gomito.
Per mangiar le pere bisogna salire sull'albero.
Per mangiare si fa guerra.
Per mantenere il vino a lungo, bisogna lasciare la botte piena.
Per mantenere pipa o sigaretta, va in fumo un angolo della borsetta.
Per mantenere un segreto bisogna essere in numero dispari e meno di tre.
Per necessità ballano gli orsi.
Per necessità corrono gli zoppi.
Per necessità il gatto attraversa il fiume.
Per niente nessuno dà niente.
Per nulla neanche il cane dimena la coda.
Per ogni volpe in giro, c'è sempre un pollo a tiro.
Per parlar di gioco bisogna aver tenuto le carte in mano.
Per perdere il cervello bisogna averlo.
Per più non potere l'uomo si lascia cadere.
Per prendere un ladro ce ne vuole un altro.
Per quanta abbondanza ci sia pensa sempre alla carestia.
Per quanto l'onda salga torna sempre al mare.
Per quanto si lavi la cornacchia resta nera.
Per quanto è profonda la radice è alta la vetta.
Per ragioni di terre e di confini, son rovinati ricchi e poverini.
Per risparmiare il sale si rovina la minestra.
Per salire una scala bisogna fare un gradino alla volta.
Per saper cavalcare bisogna saper cadere.
Per sapere la verità ci vogliono due bugiardi.
Per spavento e per paura, non c'è metro né misura.
Per stare al mondo ci vuol pazienza e per andarsene coraggio.
Per trattar coi pazzi ci vuole molto ingegno.
Per un cattivo monaco non si chiude il convento.
Per un giorno di gioia, mille di noia.
Per un piccolo gusto, un eterno guaio.
Per un pò di godimento, spesso vien gran patimento.
Per una casa basta un matto.
Per una corda gratis un ebreo si fece impiccare.
Per una lieve colpa affondò una grande nave.
Per vincere una lite non basta aver ragione.
Per vivere bisogna imparare a sopportare la maldicenza.
Perché si rompe il manico non si getta via la scure.
Perché vada il carro bisogna unger le ruote.
Percosse per amore non danno dolore.
Perdere fa parte del gioco.
Pericolo disprezzato arriva in capo all'anno.
Persi i denti, finiti gli ardimenti.
Pesa più la penna che la zappa.
Pesce fuggito non canta in padella.
Piacere preso in fretta è quasi una disdetta.
Pianta che ha molti frutti, non li matura tutti.
Piccola compagnia pace e allegria.
Piccola fortezza, debole resistenza.
Piccola pietra rovescia gran carro.
Piccola scintilla, può bruciare una villa.
Piccola volontà fa grandi cose.
Piccoli son fiori e grandi son dolori.
Piccolo debito fa un debitore, grosso debito fa un nemico.
Piedi asciutti e borsa piena fanno l'uom di buona lena.
Pittore e pescatore, vanno a giorni o vanno a ore.
Piuttosto magro del mio che grasso dell'altrui.
Pizzica e gratta, rogna fatta.
Più alta è la torre e più è vicina ai fulmini.
Più bene fai, più calci prendi.
Più che forza umana, vale virtù soprana.
Più cresce il danaro più cresce l'avarizia.
Più desideri semini meno felicità raccogli.
Più digiuna l'avaro e più mangiano i suoi eredi.
Più forte è il veleno, più piccolo il barattolo.
Più frutti ha l'albero, più bastonate piglia.
Più frutti ha l'albero, più vermi vi salgono.
Più ignoranza, più superbia.
Più il cervo è vecchio più ha le corna ramose.
Più il fungo è velenoso e più è bello.
Più la bugia cammina più diventa grande.
Più la causa pende più la causa rende.
Più risparmia l'avaro, più ridono gli eredi.
Più s'invecchia e più s’impara.
Più se ne guadagna e più se ne spende.
Più si disputa di gusci e baccelli, che di fagioli e di piselli.
Più si disputa e meno ci si accorda.
Più si promette in un'ora di quanto si mantiene in cent'anni.
Più si sale in alto, più si vede lontano.
Più si vive e più s'impara.
Più uno arricchisce e più risparmia.
Più vicini sono i cani più sono svelte le gambe.
Più è bramato quel che è negato.
Più è stretta la gabbia e più bella è la libertà.
Placato il cane è facile rubare.
Poca coscienza e molta diligenza fanno l’uomo ricco.
Poca scienza e molta coscienza.
Pochi uomini si vantano della loro fedeltà.
Poco cervello, pochi pensieri.
Poco cibo e niente affanno sanità di corpo fanno danno.
Poco fuoco incendia un bosco.
Poco ingegno, pochi pensieri.
Poco non chiede chi molto si lamenta.
Poco parlare e bene operare.
Poco vale che uno sia saggio quando l'altro è scemo.
Poeti, pittori e pellegrini, a fare e a dire sono indovini.
Poltrone a mangiare, poltrone a lavorare.
Porco grasso, mai contento.
Povera quella nuora, che trova mamma e figliola.
Povera tavola, poveri amici.
Povera è la casa dove gioventù governa.
Povero è chi dice: Se avessi!
Povero è chi non sa far niente.
Povertà e disprezzo vanno a braccetto.
Povertà e pigrizia s'accompagnano.
Povertà non toglie gentilezza.
Predicare ai sordi è fatica sprecata.
Prego di ladro non passa le forche.
Prendere e non dare l'amicizia non può durare.
Prendi il bene quando viene.
Prendi il buono quando ce l’hai che il cattivo non manca mai.
Prendi il tempo come viene e la gente com'è.
Prendi l'uomo per il suo vizio.
Prendi moglie e ammazza il maiale son otto giorni di carnevale.
Presa la lepre, il tegame e` trovato.
Prestare nel gioco è pisciare sul fuoco.
Presto a tavola e tardi alla battaglia.
Presto e bene, non stanno insieme.
Presto guadagnato, presto speso.
Presto imparato, presto dimenticato.
Presto si crede quel che molto si spera.
Presto è fatto quel che è ben fatto.
Preti e frati di carità son privi: sotterrano i morti e fregano i vivi.
Preti, medici e avvocati si trovan sempre d’accordo.
Prigione e galera, lascian l'uomo com'era.
Prima dare e poi pigliare è lo stesso che rubare.
Prima delle nozze rose e fiori e il giorno dopo spine e dolori.
Prima di camminare s'impara a cascare.
Prima di dire e prima di fare, bisogna pensare e ripensare.
Prima di fare un passo, misura con il piombo e col compasso.
Prima di lamentarti guardati indietro.
Prima di picchiare si ragiona.
Prima di vendere la pelle bisogna ammazzar l’orso.
Prima il dovere e poi il piacere.
Prima intendi e poi parla.
Prima rose e fiori, dopo spine e dolori.
Prima s'ammazza l'orso e poi si vende la pelle.
Prima si compra la gabbia e poi l'uccello.
Prima si fa la roba e poi la nobiltà.
Prima si mangia e poi si ragiona.
Primo mese poesia e canto, quel che viene prosa e pianto.
Promesse di ricchi, speranze di stolti.
Prometti quel che vuoi e mantieni quel che puoi.
Provare per credere.
Qual di ferro e qual di noce, ogni altare ha la sua croce.
Quand'uno dice i suoi malanni in piazza, chi se ne ride e chi se ne sollazza.
Quand'uno è buono tutti se n’approfittano.
Quand'è finita la battaglia, si contano i morti.
Quand'è spremuto si getta via il limone.
Quando al padre non manca la roba al figlio manca la virtù.
Quando arriva il dottore, scompare il dolore.
Quando arriva la forza se ne va la ragione.
Quando arriva la gloria, svanisce la memoria.
Quando arriva superbia parte amicizia.
Quando beve il padrone ha sete anche il servo.
Quando brucia nel vicinato, porta acqua a casa tua.
Quando c'è il sole non ti curare della luna.
Quando c'è la volontà c’è tutto.
Quando cade la trave cadono anche i travicelli.
Quando canta la cicala: taglia, taglia, al padrone il grano e al contadino la paglia.
Quando ce n'è abbastanza ce n’è per altri tre.
Quando comincia una guerra il diavolo allarga l’inferno.
Quando credi d'essere arrivato non sei che a mezza strada.
Quando dal cuor non viene, nessuno canta bene.
Quando domina la passione, serve la ragione.
Quando dorme la ragione, il cuore esce dalla buca.
Quando fa freddo si fa fuoco anche con la legna verde.
Quando giugno è più asciutto che bagnato, lava il barile e tienlo preparato.
Quando gli asini parleranno latino la fine del mondo sarà vicino.
Quando ha bevuto il maiale si rotola nella fontana.
Quando ha mangiato il mulo alla greppia volta il culo.
Quando hai visto il lampo non aver paura del tuono.
Quando i furbi vanno in processione, il diavolo porta la croce.
Quando i maccheroni cadono in bocca tutti sanno mangiare.
Quando i ragni sognano, sognano ragnatele piene di mosche.
Quando i serpenti escono, c’è il fuoco nella selva.
Quando il baco s'affaccia alla mela trova il becco del merlo.
Quando il boccone è caro anche il dolce pare amaro.
Quando il cane non può mordere abbaia.
Quando il capo non sta bene, ogni membro ne risente.
Quando il cervello troppo varia bisogna dargli aria.
Quando il coniglio entra nel buco la volpe digiuna.
Quando il corpo si frusta l’anima s’aggiusta.
Quando il corpo sta bene l’anima è contenta.
Quando il corvo vola sopra la pecora, male per quella.
Quando il dente sbatte a vuoto, scuote più del terremoto.
Quando il diavolo ti carezza vuole la tua anima.
Quando il dolore gira il male è leggero.
Quando il forte fa le parti il debole sa già quel che gli tocca.
Quando il fuoco piglia in vetta è segno che non ha fretta.
Quando il fuoco scoppia dentro, vivi lieto e stai contento.
Quando il fuoco scoppietta davanti, in arrivo guai e pianti.
Quando il gallo canta a pollaio, aspetta l’acqua sotto il grondaio.
Quando il gatto sta accanto al fuoco, il maltempo tarda poco.
Quando il governo traballa, tutte le magagne vengono a galla.
Quando il grano è nè granai, non se ne può aver senza denai.
Quando il ladro fugge va a farsi impiccare altrove.
Quando il lupo è in gabbia fa l’agnello.
Quando il malato è a letto, a nessuno porta rispetto.
Quando il mare è calmo, ognuno è marinaio.
Quando il padre marita la figlia, ha la casa e la vigna; quando l’ha maritata, casa e vigna se n’è andata.
Quando il parente viene a sapere, il vicino ha già dato aiuto.
Quando il pastore dorme il lupo canta.
Quando il pazzo non dice niente, non è dal saggio differente.
Quando il pericolo è passato il voto è dimenticato.
Quando il portafoglio è grosso tutti gli amici ti saltano addosso; quando resta pulito addio compagno e arrivederci amico.
Quando il povero arricchisce diviene un tiranno.
Quando il povero dona al ricco, il diavolo se la ride.
Quando il povero fa il pane, o crolla il forno o non basta la legna.
Quando il povero monta a cavallo è più superbo del ricco.
Quando il prete entra nel pollaio, invece d’una gallina ne piglia un paio.
Quando il servizio è avuto, si dimentica chi l’ha fatto.
Quando il sole tramonta, l'oziosa al lavoro è pronta.
Quando il tiranno ride il popolo piange.
Quando il tuo diavolo nasceva, il mio già andava a scuola.
Quando il verme esce dalla terra il merlo canta.
Quando il viandante ha bevuto, gira le spalle al pozzo.
Quando il villano è sul fico, non conosce né parente né amico.
Quando il vino arriva alla testa le gambe son perdute.
Quando il vitello è affogato, non serve chiudere il pozzo.
Quando l'abate beve i frati bevono e giocano, quando l’abate beve e gioca i frati cantano e ballano.
Quando l'acqua arriva al culo tutti imparano a nuotare.
Quando l'acqua sale dalla valle mena le bestie nelle stalle.
Quando l'albero ha preso la piega è inutile raddrizzarlo.
Quando l'allegria è in casa il pianto e` alla porta.
Quando l'ape si chiude nell’arnia arriva l’inverno.
Quando l'asino è troppo felice va a ballare sul ghiaccio.
Quando l'età è tanta l’anima diventa santa.
Quando l'ha saputo un dente, l’han saputo gli altri trenta.
Quando l'oro chiama, anche lo zoppo corre.
Quando l'oro è avvocato ogni eloquenza tace.
Quando l'ospedale brucia si vede chi è malato.
Quando l'uomo è sotto terra, la donna diventa più bella.
Quando la botte comincia a sonare tutti i compari hanno da fare.
Quando la carne diventa frusta anche l’anima s’aggiusta.
Quando la casa brucia si lascia ogni faccenda.
Quando la casa brucia tutti si scaldano.
Quando la civetta canta al mattino la pioggia sta vicino.
Quando la cornacchia scende dal monte, gronda la fronda e canta la fonte.
Quando la donna abbassa gli occhi pensa una bugia.
Quando la donna canta, vuole quello che le manca.
Quando la donna fa l’occhietto, vuol veder quel che fai a letto.
Quando la donna grida il diavolo scodinzola.
Quando la fame entra dalla porta, l’amore se ne va dalla finestra.
Quando la fortuna suona bisogna ballare.
Quando la frittata è fatta si rivolta.
Quando la gallina canta prima del gallo, il pollaio va a rotoli.
Quando la gatta è in paese i topi ballano.
Quando la gente dice, se non è rapa è radice.
Quando la merda costerà cara, i poveri nasceranno senza culo.
Quando la miseria entra dalla porta, l’amore salta dalla finestra.
Quando la miseria fa scuola molti diventano maestri.
Quando la morte chiama non si può mandare il servitore.
Quando la nave affonda i topi fuggono.
Quando la paura è tanta l’anima diventa santa.
Quando la pecora balla coll'asino torna a casa con le gambe rotte.
Quando la pera è matura cade da sè.
Quando la quercia è vecchia mostra i nodi.
Quando la rondine sfiora l’acqua con l'ale, s’avvicina il temporale.
Quando la serpe vuol morire esce dal bosco.
Quando la superbia corre, la miseria la segue.
Quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa.
Quando la tasca è piena l’anima canta.
Quando la vedova si rimarita, la penitenza non è finita.
Quando la volpe non arriva all'uva dice che è acerba.
Quando la volpe predica, guardatevi galline.
Quando lavora la lingua del pazzo riposano le orecchie del savio.
Quando le carte sono sul tavolo il diavolo è sotto.
Quando le cose non si sanno fare non si sanno nemmeno comandare.
Quando le formiche vanno in processione, le giornate non son più buone.
Quando le gambe sono stanche vogliono andare sotto il tavolo.
Quando le tasche piangono le scarpe ridono.
Quando manca la farina, il diavolo entra in cucina.
Quando muore il lupo la pecora canta.
Quando nasce la forza muore la giustizia.
Quando non c’è più legna il fuoco si spegne.
Quando non c’è rimedio è inutile piangere.
Quando non si può battere l’asino si batte il basto.
Quando non si può entrare si guarda dall'uscio.
Quando non viene acqua provvedi con la zappa.
Quando passa l'imperatore l’asino fa le sue faccende.
Quando perde la pazienza un buono non ce la possono cento cattivi.
Quando s'ammala la ragione muore la giustizia.
Quando s'asciuga si stima la fontana.
Quando sei in campagna guarda la montagna.
Quando si chiude una porta spesso s’apre un portone.
Quando si gratta uno per piacere, bisogna grattarlo dove vuole.
Quando si ha fame, la polenta pare salame.
Quando si sente lodato il pavone fa la ruota.
Quando si suona con una corda si balla con un piede.
Quando si tira il fango, fango resta attaccato alla mano.
Quando si vuol lodare una cosa, si trovano facilmente le ragioni.
Quando si vuole tutto si fa.
Quando si è in ballo bisogna ballare anche colle scarpe strette.
Quando son felici la matta e il matto, il matrimonio può dirsi ben fatto.
Quando sorge l'orgoglio tramonta la fortuna.
Quando suona l'Avemaria o a casa o per la via.
Quando suona l'or di notte, si chiudono tutte le porte.
Quando tuona d'aprile buon segno per il barile.
Quando tutti comandano non si fa mai nulla.
Quando tutti dicono che sei un asino, ti convien ragliare.
Quando tutto va bene tutti sono maestri.
Quando tutto va bene è facile dar consigli.
Quando tutto va in rovina, la Provvidenza s’avvicina.
Quando un prete mette la mano in un cesto di polli, tira su sempre tre zampe.
Quando una disgrazia viene ne chiama altre due.
Quando uno fugge tutti gli danno dietro.
Quando uno ha mangiato si chiede a cosa serva la cucina.
Quando uno si vuole impiccare non gli manca la corda.
Quando uno è caduto tutti gli dicono come doveva mettere la scala.
Quando uno è disgraziato si rompe, la testa con una balla di lana.
Quando uno è sfortunato, gli piove sul culo anche quando è seduto.
Quando vedi correre il pigro è segno che va a fuoco la casa.
Quando vedi il greco e il lupo, ammazza il greco e lascia il lupo.
Quando vien la sera, il malvagio si dispera.
Quando viene il sole si spegne la lampada.
Quando è alta la passione è bassa la ragione.
Quando è chiamato il lupo corre.
Quando è finita l'ora dei sermoni a chi gira l’ arrosto e a chi i coglioni.
Quando è perduto il re è finito il gioco.
Quando è spenta la candela non c’è bianca e non c’è nera.
Quanto meno si può, più si vorrebbe.
Quanto più la scimmia va in alto, tanto più mostra il culo.
Quanto più si ha, tanto più si desidera.
Quanto più uno è pregato, tanto più è ostinato.
Quattrini prestati, nemici guadagnati.
Quattrino risparmiato, due volte guadagnato.
Quel che all'uccello manca nel becco l’ha negli artigli.
Quel che alla donna ogni segreto fida, ne vien col tempo a far pubbliche grida.
Quel che ammassano le braccia non basta alla gola.
Quel che l'intelletto non comprende il cuore non ammira.
Quel che non costa non ha sapore.
Quel che non esce dal cuore non entra nel cuore.
Quel che non si piglia coll’amo si piglia con la rete.
Quel che non si può cambiare conviene sopportare.
Quel che non si può curare, si deve sopportare.
Quel che occhio non vede, cuore non crede.
Quel che piace, non dà pace.
Quel che risparmia l'onesto lo mangia il briccone.
Quel che sempre si ha meno si stima.
Quel che si dimentica non si rimpiange.
Quel che si dà al comune non tocca a nessuno.
Quel che si fa di notte si vede di giorno.
Quel che si fa il primo dell’anno si fa per tutto l’anno.
Quel che si getta oggi come inutile, si cerca domani come necessario.
Quel che si mangia con appetito non si racconta al medico.
Quel che si promette in mare in terra non si mantiene.
Quel che si rimanda non si nega.
Quel che si semina da giovani si raccoglie da vecchi.
Quel che si vuole presto si crede.
Quel che vien di penna e stola come viene cosi vola.
Quel che è di patto non è d’inganno.
Quel che è fatto è reso.
Quel che è gratis non lo guardare da vicino.
Quel che è passato è già scordato.
Quel che è stato non tornerà.
Quel che è utile a tutti nessuno lo chiama ingiusto.
Quelli che non han denti, han freddo in tutti i tempi.
Quello che avanza sazia.
Quello che cacciava leoni a parole, fuggiva i topi nei fatti.
Quello che lascia il grillo se lo mangia il bruco.
Quello che nuoce insegna.
Quello che per il gatto è ragione, è torto per il topo.
Quello che puoi fare oggi, non lo rimandare a domani.
Quello che s'impara da giovani non si dimentica più.
Quello che si fa volentieri non è fatica.
Quello che si semina si raccoglie.
Quello giusto lo misero in croce.
Quest'anno ci saranno molte pere, disse l’orso che n’avrebbe volute.
Questa ruota sempre gira: chi sta lieto e chi sospira.
Rane, donne e oche, sembran tante anche se son poche.
Rara Fenice è un uomo felice.
Raramente il povero ha ragione.
Raramente nella storia, l’umiltà sale alla gloria.
Raro vedesi felice, voler bene all’infelice.
Raro veduto caro è tenuto.
Redini e sprone, li governa la ragione.
Regalo aspettato è venduto e non donato.
Reputazione è cristallo fino e debole canna, che ogni aura inchina e ogni respiro appanna.
Rete nuova non piglia uccello vecchio.
Ricchezza mal acquistata, va via in una soffiata.
Ricchezza mal disposta, a povertà s’accosta.
Ricchezza poco vale a quei che l’usa male.
Ricchezza è mezza bellezza.
Riccioli per forza, durano fino alla porta.
Ricco è chi non ha debiti.
Ricevi col sacco e dà i con la mano.
Ridi e il mondo riderà con te.
Ringraziare non paga il debito.
Ritirarsi non è fuggire.
Roba a credito si paga una volta e mezzo.
Roba buona da sé si loda.
Roba cara e donne brutte, se ne trova dappertutto.
Roba data è come comprata.
Roba del comune: un pò a me e un pò a te.
Roba del governo: chi non la ruba va all’inferno.
Roba ereditata è meno stimata.
Roba impegnata quasi venduta.
Roba mal acquistata, non dura un’annata.
Roba non faticata, non dura una giornata.
Roba non pagata, roba non apprezzata.
Roba prestata non torna più a casa.
Roba rara, roba cara.
Roba rubata, dura una giornata.
Roba sprecata fu rimpianta.
Roba sudata non si getta al vento.
Rodendo il cuoio s’impara a mangiar la carne.
Roma non fu fatta in un giorno.
Rosso di mattina, la pioggia s’avvicina.
S'impara il nuovo e si dimentica il vecchio.
S'impara più con la pratica che con la grammatica.
S'impiccano i ladruncoli e non i ladroni.
Sacco legato fu mal giudicato.
Sacco pieno rizza l’orecchio.
Sacco vuoto, gambe stanche.
Saggiamente si governa, chi fugge dado e taverna.
Saggio è colui che impara a spese altrui.
Saluta come sei salutato.
Salutare è cortesia, rispondere è dovere.
Salute e libertà, valgon più d’una città.
Saper fingere è una virtù.
Saper grammatica, non è metterla in pratica.
Sapere è potere.
Sapiente non è chi ha letto molto, ma chi ha letto bene.
Sarà quel che sarà.
Sasso con sasso non fa muro.
Savio è colui che leva dal buco la serpe con la mano altrui.
Sazia l'abbastanza come il troppo.
Sbagliando s'impara.
Scalda più un amore che mille fuochi.
Scappare è mezza astuzia.
Scarpa larga e tasche piene: piglia il mondo come viene.
Scarpe, guanti e berretti, meglio più larghi che più stretti.
Scherzando si dice il vero.
Scherzo fatto a casa torna.
Scherzo lungo non fu mai buono.
Scherzo ripetuto, sempre malvenuto.
Scherzo, riso e gioia, quando è troppo annoia.
Scordati delle offese e non dei benefizi.
Scrupoli e malinconia, lontan da casa mia.
Scure non taglierebbe albero, se albero non desse manico.
Scuse e monete false son buone finché vanno.
Sdegno e vergogna son pieni d’ardire.
Sdegno non sa tener la lingua a segno.
Se abbaia il cane vecchio affacciati alla finestra.
Se ascolti e poi dici ti compri nemici.
Se c'è il sole e tutti dicono che piove, tu apri l’ombrello.
Se cacci il cane tirandogli un osso non te lo leverai mai dai piedi.
Se cade un tizzo dal fuoco, buona nuova arriva tra poco.
Se devi andare a cena col diavolo devi avere un cucchiaio lungo.
Se di febbraio tuona, l'annata sarà buona.
Se doni tutto e presto non muori, da dentro presto ti trovi fuori.
Se facessi il cappellaio, nascerebbero gli uomini senza capo.
Se fischia l'orecchia mancina dice male la vicina.
Se gioventù sapesse e vecchiaia potesse, non ci sarebbe cosa che non si facesse.
Se giugno fa freddino, non avrai manco un quattrino.
Se giugno non fa sudare, pane e vino fa mancare.
Se guadagni otto e spendi nove, te n’accorgi quando piove.
Se hai guai piangi, se hai maccheroni mangi.
Se hai la fortuna d'ammazzare un orso, non raccontare che l’hai portato sulle spalle.
Se hai male alla panza mangia aglio in abbondanza; se hai male alla testa aggiungi aglio alla minestra.
Se hai per nemico una formica, pensa d’avere un elefante.
Se i gamberi vecchi sono andati sempre indietro i gamberi giovani non possono andare avanti.
Se i gatti sapessero volare, le beccacce sarebbero rare.
Se i ricchi avessero giudizio, i poveri morrebbero di fame.
Se il cielo cadesse lo reggerebbero le corna.
Se il corvo scende alla valle accendi, il fuoco e prepara lo scialle.
Se il giovane sapesse e il vecchio potesse, non c’è cosa che non si facesse.
Se il lavoro facesse bene lo darebbero ai malati.
Se il matto tacesse parrebbe savio.
Se il rosso fosse sincero, il diavolo sarebbe vero.
Se il serpente non mangiasse il serpente non si farebbe drago.
Se in casa c'è abbondanza dormi per terra.
Se l'abate porta i dadi, i frati portano i fiaschi.
Se l'invidia fosse febbre, tutto il mondo ce l’avrebbe.
Se l'invidia fosse pane, nessuno morrebbe di fame.
Se l'invidia fosse rogna tutti si gratterebbero.
Se l'odio fosse rogna appesterebbe il mondo.
Se l'orgoglio fosse un'arte vi sarebbero molti maestri.
Se la donna vuole, tutto puole.
Se la formica s'affretta acqua aspetta.
Se la fretta fosse un'arte, la lepre avrebbe ville e poderi.
Se la morte si potesse pagare, nessuno spenderebbe più un centesimo.
Se la pazzia fosse un male da ogni casa verrebbero lamenti.
Se la penna facesse lo scrittore, l'oca sarebbe la maestra.
Se la rana avesse i denti, morderebbe amici e parenti.
Se la roba rubata tornasse da dove è venuta tante case resterebbero vuote.
Se la superbia fosse un'arte, molti sarebbero dottori.
Se la tartaruga cerca il buco, il bel tempo è perduto.
Se la vipera sentisse e l'orbettino vedesse, non ci sarebbe uomo che vivesse.
Se la virtù avesse una rendita, tutti sarebbero virtuosi.
Se lasci il poco per l’assai, l’uno e l’altro perderai.
Se le corna fossero lampioni, Gesù mio che illuminazione!
Se le corna fossero scale, s’andrebbe tutti in Paradiso.
Se le corna venissero su come abeti, certe case sarebbero boschi.
Se le cose si potessero fare due volte, non si sbaglierebbero neanche i somari.
Se le volpi hanno le gambe, le galline hanno le ali.
Se lo vuol la moda le scimmie vanno in zoccoli.
Se m'inganni una volta colpa tua, se m’inganni due colpa mia.
Se metti man tra i cardini, ti schiaccerai le dita.
Se non ci fossero gli stupidi, i furbi morirebbero di fame.
Se non conosci la cornacchia dalle piume la conosci dal canto.
Se non hai guai, spòsati e li avrai.
Se non la ungi la ruota non gira.
Se non manca volontà, tempo e luogo non mancherà.
Se non neghi subito t’indovinano tutto.
Se non piove sgocciola.
Se non riesce la prima volta riesce la seconda.
Se non sei cieco nè zoppo sei bello anche troppo.
Se non vuoi essere preso per fesso, non ti fidar nemmeno di te stesso.
Se ognuno spazzasse davanti alla sua porta sarebbe pulita la città.
Se per ogni bugia cascasse un occhio, sarebbe un mondo di ciechi.
Se puoi farne a meno non ti fidare.
Se rannuvola sulla brina piove la sera o la mattina.
Se ridi il mondo ride con te; se piangi, piangi solo.
Se risparmi la moglie a letto, te la consumano gli altri nelle siepi.
Se rubare fosse un merito ci vorrebbe un altro paradiso.
Se rubare fosse una virtù si sarebbe tutti santi.
Se segreti vuoi sapere, nello sdegno e nel piacere.
Se segui il corvo ti porta a una carogna.
Se sei come ieri sei peggio di ieri.
Se sei dolce ti succhiano, se sei amaro ti sputano.
Se si conoscesse l'avvenire a nessuno capiterebbe niente.
Se si sapesse come tornare tutti partirebbero per la guerra.
Se ti devi ubriacare, ubriacati di vino buono.
Se ti risparmia il fulmine non far caso al tuono.
Se ti trovi impiccato a una corda c'è sempre qualcuno che ti tira i piedi.
Se tu vuoi far l'invidia del vicino metti una cipolla nel tegamino.
Se tutti avessero lo stesso gusto, non si venderebbero che ciambelle.
Se tutti i pazzi portassero una berretta bianca si sembrerebbe un branco d'oche.
Se volete ben falciare, non tardate a seminare.
Se volete star contenti, alla larga dai parenti.
Se vuoi arricchire fai un'arte vile.
Se vuoi cacciar di casa l’amico pan di granturco e legno di fico.
Se vuoi cogliere le spine non le prendere di punta.
Se vuoi conoscere l'uomo fallo ricco o potente.
Se vuoi conoscere un uomo ponilo in dignità.
Se vuoi custodire i tuoi frutti, siine cortese con tutti.
Se vuoi far credere d'essere beata, parla bene di tua cognata.
Se vuoi far sapere una novità, dilla in segreto.
Se vuoi far vita sana, sotto il cotone e sopra la lana.
Se vuoi farti amare, fatti desiderare.
Se vuoi la pace prepara la guerra.
Se vuoi la verità, chiedila al più piccolo di casa.
Se vuoi sapere quanto hai paga quello che devi.
Se vuoi viver lieto non ti guardar davanti, ma di dietro.
Se vuoi vivere cent'anni, fatti vecchio innanzi gli anni.
Se è il fratello di mai.
Se è offesa morde anche la pecora.
Secondo il tempo bisogna fare, e secondo il vento navigare.
Secondo l'abito si fa la manica.
Secondo l'impiego la stima.
Segreti importanti non son pasto da ignoranti.
Seguendo i ruscelli s'arriva ai fiumi e seguendo i fiumi s’arriva al mare.
Semina chi è loquace e raccoglie chi tace.
Seminare decembrino, vale meno d’un quattrino.
Sempre bene non si può stare, sempre male non può durare.
Sempre della stessa idea sono solo i matti.
Sempre stenta chi mai si contenta.
Senza controllo tutto va a rotta di collo.
Senza coraggio, non si va in viaggio.
Senza discrezione non vale nessuna virtù.
Senza faticare, non s'impara a nulla fare.
Senza fede non c'è speranza.
Senza fretta la tartaruga va dove corre la lepre.
Senza invidia, disse l'asino quando vide scannare il porco.
Senza la gelosia l’amor se ne va via.
Senza martello non si batte chiodo.
Senza meriti non si va in Paradiso.
Senza pazienza non c’è saggezza.
Senza regola non stanno neppure i briganti.
Senza sudore non si ottiene nulla.
Senza tonti i furbi morirebbero di fame.
Senza un duino si cerca il quattrino; fatto il quattrino, si vuole il fiorino.
Serba in gioventù e troverai in vecchiaia.
Serba una buona foglia, per l’ultima tua voglia.
Sereno d'inverno e nuvolo d’estate, duran quanto le serve ritornate.
Serva ripigliata è come minestra riscaldata.
Servitù offerta non è mai stimata.
Servizio offerto non è mai stimato.
Sfuggendo al falco si può finire negli artigli del gufo.
Si bacia talvolta quella mano che si vorrebbe mordere.
Si batte sempre nel dito che duole.
Si chiede l'ingiusto per avere il giusto.
Si comincia la guerra quando si vuole e si finisce quando si puole.
Si corre più con la fortuna che coi cavalli.
Si crede per quello che si vede.
Si crede più a un occhio che a due orecchi.
Si crede più al male che al bene.
Si crede più una bella bugia che una brutta verità.
Si crede solo a quel che si vede.
Si dice sempre il lupo più grande di quel che è.
Si discute più per puntiglio che per necessità.
Si dona a bocca chiusa e si riceve a bocca aperta.
Si fa carbone con un ramo torto come con un ramo dritto.
Si fa guerra per un uovo mentre scappa la gallina.
Si fa più con la volontà che con la forza.
Si fa più presto a dire che a fare.
Si gioca per vincere.
Si lavora malamente, senza niente sotto il dente.
Si ottiene più con le buone che colle cattive.
Si parla del lupo e spuntano gli orecchi.
Si parla più per voglia che per ragione.
Si perde per pigrizia, quel che si è avuto con giustizia.
Si perdona, ma non si scorda.
Si pigliano più mosche con una goccia di miele che con un barile d’aceto.
Si può imparare da un giovane e da un vecchio, da un savio e da un matto.
Si può perdonare, ma non dimenticare.
Si rispetta il cane per il padrone.
Si rispetta il porco per la salciccia.
Si vive per imparare, e s’impara per vivere.
Si vive una volta sola.
Si è perdonato quando tutto è scordato.
Sicuro è nel cammino, chi in borsa non ha un quattrino.
Sinistra o destra è tutta una minestra.
Sognare e pensare, son grandi come il mare.
Sogno, vento, fede umana sono ognuna cosa vana.
Soldi chiamano soldi.
Soldi di gioco, non fan pro e duran poco.
Soldi e botte non tornano indietro.
Soldo che viene senza lavoro ha fretta d'andar via.
Sole di marzo, calma di mare, amor di donna: non ti fidare.
Sole di marzo, onda di mare, pianto di donna non ti fidare.
Sole negli occhi, battaglia perduta.
Soli non si sta bene nemmeno in Paradiso.
Solo chi è morto non sente più niente.
Solo il pazzo prova se regge il ghiaccio.
Solo l'ignorante osa quel che non può.
Solo la miseria non ha invidia.
Solo lo stolto prova il vetro e la donna.
Solo non vuol stare neanche il Diavolo.
Son più gli asini con due gambe che gli asini con quattro.
Son più le voci che le noci.
Sono di poche parole, disse il pappagallo.
Sono usanze antiche, mangiare prima croste e poi molliche.
Sopporta e non biasimare, quel che non puoi cambiare.
Sopra la scottatura l'acqua bollente.
Sotterrata la mia testa, vada in culo chi ci resta.
Sotto i ricci ci stanno i capricci.
Sotto il ginocchio è padrone ogni occhio, dal ginocchio in su, solo io e tu.
Sotto la cenere e i carboni spesso si nasconde il fuoco.
Sovente giurare, fa spesso spergiurare.
Spandere e spendere: alla fine bisogna rendere.
Sparagna sparagna, vien la gatta e se lo magna.
Spartire insegna a litigare.
Spera il meglio e aspetta il peggio.
Speranza mattutina i fossi alla marina.
Speriamo che duri, col pane fresco e i fichi maturi.
Spesso ci si consiglia non per sceglier bene, ma per dormire.
Spesso l'ombra è più grande del campanile.
Spesso si dona alla forza quello che si nega alla cortesia.
Spesso si giudica meglio da lontano che da vicino.
Sta meglio un topo in bocca a un gatto che un cliente in mano a un avvocato.
Stare nel campanile non aumenta la fede al gufo.
Stendi i piedi quant'è lungo il lenzuolo.
Stimarsi saggio è principio di pazzia.
Stolta proposta non vuole risposta.
Stomaco digiuno, non spregia cibo alcuno.
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Su epitaffi e manifesti, non esiston disonesti.
Sui gusti non si discute, diceva lo scarabeo che rotolava la merda.
Sulla testa del calvo non passeggiano pidocchi.
Sulle tombe spariscono i fiori e restano le bugie.
Suocere e cognate, spine avvelenate.
Suocere e nuore van d’accordo attaccate al muro.
Suon di campana non caccia cornacchia.
Superbia di povero e fuoco di paglia durano poco.
Superbia e follia, vanno sempre in compagnia.
Taci di quel che dai, parla di quel che ricevi.
Taglia più la lingua che la spada.
Tal abate, tali i monaci.
Tal giocata, tal guadagnata.
Tal padrone, tal servitore.
Tal ti bacia la bocca e dietro te l’accocca.
Tal è il convento qual è l’abate.
Tal è il gregge qual è chi lo regge.
Tale la madre tale la figlia.
Tale padre, tale figlio.
Taluni hanno una coscienza tanto larga, che vi passa una nave.
Talvolta anche una gallina cieca trova un granello.
Tanta gioia, porta noia.
Tante son le salite che le discese.
Tante teste, tante tempeste.
Tante volte al pozzo va la secchia ch’ella ci lascia il manico o l’orecchia.
Tanti fratelli, tanti castelli.
Tanti grazie non fanno bollire un pentolino.
Tanti sono i fiori, quanti l’amore ha dolori.
Tanto arriva chi corre che chi zoppica.
Tanto fumo e poco arrosto.
Tanto salta la pulce che finisce tra due unghie.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Tanto vale un basta che un troppo.
Tanto è ladro chi ruba che chi para il sacco.
Tanto è non intendere che esser sordo.
Tardi parte e presto viene, chi davvero ti vuol bene.
Tardi piange il topo quando è nella trappola.
Tardi s'impara a fare il vecchio.
Tardi si copre la fossa quando vi è caduto il vitello.
Tardi venuto, niente tenuto.
Tartaruga che più s’interra, il freddo prepara la guerra.
Tasca piena ha dolce suono.
Temperanza ti freni e prudenza ti meni.
Tempo e volontà mutano spesso.
Tempo perduto mai non si riacquista.
Temporali e dispiaceri, di lontano son più neri.
Tentare non costa nulla.
Terra che ha sete produce fame.
Testa alta l'ha detta, testa bassa l’ha fatta.
Testa senza lingua, non vale una stringa.
Teste senza sale, presto vanno a male.
Testo senza testa, bestia manifesta.
Tira tira la corda si rompe.
Tocca a volte baciare la mano che vorremmo mozzare.
Togliere quattrini a un avaro è come aprire una pina verde.
Tonaca non fa monaca.
Torna la carne della malattia, non torna quella della malinconia.
Torrente gelato, amico non fidato.
Tosto scaldato, tosto raffreddato.
Tra amici due testimoni e un notaio.
Tra asino e asino non corron che calci.
Tra briglia e sprone consiste la ragione.
Tra cani grossi non ci si morde.
Tra due litiganti il terzo gode.
Tra i dottori in medicina, il più bravo è chi indovina.
Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare.
Tra il lupo e la brutta bestia c’è poco da scegliere.
Tra il parere e l’essere ci sta quanto tra il cucire e il tessere.
Tra il si e il no d’una donna, non entra la punta d’un ago.
Tra l'incudine e il martello, man non metta chi ha cervello.
Tra lupo e lupo s’intendono a urli.
Tra mala lingua e cattive orecchie è difficile scegliere.
Tra mangiate e bevute, si saluta la salute.
Tra moglie e marito, non mettere il dito.
Tra parente e parente, alla larga da chi non ha niente.
Tra suocera e nuora, il diavolo lavora.
Tra verità e bugia si vende mercanzia.
Tradimento piace assai, traditor non piacque mai.
Tre cose al mondo hai da tener presenti: non costruir casa vicino ai torrenti, non fare società con i parenti, non fare mai question con i potenti.
Tre cose cambiano l’uomo: la donna, il vino e la ricchezza.
Tre cose fanno arricchire: guadagnare e non spendere, promettere e non attendere, accattare e non rendere.
Tre cose fanno ben guadagnare: il sapere, la corte e il mare.
Tre cose non guardano la condizione: necessità, amore e morte.
Tre cose non si devono fare: confidare segreti alle donne, prestare danari al giocatore, esser generosi coi nemici.
Tre cose servono al dongiovanni: molto coraggio, tante chiacchiere e poca vergogna.
Tre cose si vedono in tre prove: il senno nell'ira, amicizia nel bisogno e coraggio in guerra.
Tre cose son buone vecchie: i libri, il vino e la legna per il fuoco.
Tre cose son buoni servitori e cattivi padroni: donna, acqua e fuoco.
Tre cose sono difficili a lasciare: l’amico, il gioco e il primo amore.
Tre cose sono dure a vincere: spalle d’asino, muso di porco e orecchie di mercante.
Tre cose sono insopportabili: ricco avaro, povero superbo e vecchio innamorato.
Tre cose stanno male in tre luoghi: asino nell'orto, cane in chiesa, frate in taverna.
Tre cose vanno sempre insieme: notte e giorno, fama e invidia, amore e gelosia.
Tre devono sopportare in pace: cacciatori, pescatori e cornuti.
Tre dicono sempre la verità: i fanciulli, i pazzi e gli ubriachi.
Tre figlie e una madre, quattro diavoli per un padre.
Tre molti rovinano l’uomo. molto parlare e poco sapere, molto spendere e poco avere, molto presumere e poco valere.
Tre sono difficili da ingannare: vecchia volpe, vecchio villano e vecchia puttana.
Tre sono le parole dei preti: dammi, vammi e fammi.
Trista la musa, che non sa trovar la scusa.
Trista notizia ha spesso conferma.
Trista quella casa che ha due porte.
Trista quella pecora che al lupo si confessa.
Triste l'arte che non campa il maestro.
Tristezza e malinconia, sono mezza malattia.
Tristo abate, tristo frate.
Tristo è chi crede sempre e chi non crede mai.
Tristo è quel servo che ha l’arte d’aprire senza chiave.
Tristo è quel topo che ha un solo buco per fuggire.
Troppa abbondanza è castigo di Dio.
Troppa familiarità genera disprezzo.
Troppa modestia è orgoglio nascosto.
Troppa speranza ammazza l’uomo.
Troppi cuochi guastan la cucina.
Troppi ringraziamenti son sospetti.
Troppo dormire fa impoverire.
Troppo foraggio vizia il cavallo.
Troppo giudizio fa andare a precipizio.
Troppo grattar coce, troppo parlar nuoce.
Troppo grattare e troppo parlare, non fanno che male.
Troppo riso finisce in pianto.
Tura la gola che passa l’ora.
Tutte le scuse sono buone.
Tutte le strade portano a Roma.
Tutte le zucche stanno a galla.
Tutti bravi a casa propria.
Tutti gli asini si somigliano, ma non son tutti fratelli.
Tutti hanno opinione e pochi discrezione.
Tutti i beni del mondo non cancellerebbero un’avarizia.
Tutti i desideri stanno in un sacco.
Tutti i giocatori alla fine restano con le mani vuote.
Tutti i giorni s’impara qualcosa.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Tutti onesti, ma il prosciutto è finito.
Tutti possono aver gentilezza e pochi la vogliono.
Tutti s'affrettano per salire sul carro del vincitore.
Tutti sanno navigare quando il vento è buono.
Tutti son savi nel dar consigli.
Tutti sono onesti a parole.
Tutti sotto la forca diventano predicatori.
Tutti vedon pazzi in piazza, ma nessun della sua razza.
Tutto a suo tempo.
Tutto fa brodo.
Tutto ha il suo tempo, meno che la vecchiaia.
Tutto ha un prezzo.
Tutto il mondo è paese.
Tutto muore fuorchè l’invidia.
Tutto non è una misura.
Tutto quello che è stato può tornare.
Tutto s'accomoda fuorche´ l’osso del collo.
Tutto si cura, tranne la paura.
Tutto si può dire e tutto si può fare, ma quando è l’ora bisogna mangiare.
Tutto sta a rompere il ghiaccio.
Tutto è fumo e vento, fuorchè l’oro e l’argento.
Uccello in gabbia, canta per amore o per rabbia.
Umiltà, bella virtù, orna la vecchiaia e la gioventù.
Un anno di malinconia non toglie un’ora di collera,
Un asino bianco ne sa quanto uno bigio.
Un asino carico d’oro non è nemmeno un asino ricco.
Un asino trova sempre un altro asino che lo ammira.
Un avaro non è mai ricco.
Un bacio dato non fu mai perduto.
Un basto solo non s’adatta a ogni dorso.
Un bel discorso non fu mai lungo.
Un bel gioco è far fatti e parlar poco.
Un bel viso è la migliore raccomandazione.
Un boccone e cento guai.
Un buon esempio vale due prediche.
Un buon martello raddrizza un vecchio chiodo storto.
Un buon sospetto non è peccato.
Un cane vivo vale più d’un leone morto.
Un cappello non sta bene su tutte le teste.
Un carro di lamenti non paga una lira di debiti.
Un cattivo ne fa un altro.
Un coniglio ha più d’un buco per scappare.
Un debito tira l'altro.
Un delitto si copre con un altro delitto.
Un diavolo conosce l'altro.
Un diavolo scaccia l'altro, ma uno sempre resta.
Un dolore fa dimenticare l’altro.
Un esempio non fa regola.
Un estremo ne produce un altro.
Un favor molto aspettato è mal fatto e assai pagato.
Un figliolo amore e gioco, più di uno fiamme e fuoco.
Un gallo basta a dieci galline e dieci donne non bastano a un uomo.
Un giorno insegna all’altro.
Un giuramento distrugge l’altro.
Un grano di pazienza vale più che un secchio di furbizia.
Un guaio aspetta l’altro.
Un lamento qualcosa porta.
Un malvagio nuoce a molti giusti.
Un matto butta in un pozzo una pietra che cento savi non riescono a cavar fuori.
Un mestiere non guasta l’altro.
Un nano sopra le spalle d’un gigante vede più di due giganti.
Un nemico è troppo e cento amici non bastano.
Un piccolo errore porta la nave lontano.
Un pugno d'oro infrange una porta di ferro.
Un pò per uno non fa male a nessuno.
Un salto lo fa anche il rospo.
Un secchio di lacrime non paga una lira di debiti.
Un sol legno non fa fuoco, due ne fanno troppo poco, tre lo fanno tale che ognun si può scaldare.
Un uomo non s'impicca due volte.
Un uomo tra due dame, fa la parte del salame.
Un vagone di chiacchiere non sfonda una porta.
Un vizio costa più di sette figli.
Un vizio da togliere è una montagna da spianare.
Un'armata di cervi condotta da un leone è più temibile di un’armata di leoni condotta da un cervo.
Un'oncia d'allegria sana ogni malattia.
Un'onda spinge l’altra.
Un'ora di contento, sconta cent’anni di tormento.
Una bocca sporca cerca di sporcarne un'altra.
Una bugia ne tira dieci.
Una bugia sola non basta mai.
Una bugia tira l'altra.
Una buona ancora non teme la ruggine.
Una buona coscienza è il miglior guanciale.
Una buona cura, scaccia il morto dalla sepoltura.
Una camicia addosso e una al fosso.
Una ciotola di fatti vale più d'una botte di consigli.
Una cornacchia non cava gli occhi all'altra.
Una cortesia chiama l'altra.
Una cosa pensa l’asino e un’altra l’asinaio.
Una domanda non costa nulla.
Una donna ha due lacrime sincere e cento d’inganno.
Una donna ha due lacrime sincere e cento d’inganno.
Una donna per camino, e un prete per campanile.
Una figlia aiuta a maritare l’altra.
Una goccia al giorno fa un grande buco.
Una goccia di favore vince un tino di sapere.
Una goccia di fiele guasta una conca di miele.
Una goccia fa traboccare il vaso.
Una mano lava l’altra, tutte due lavano il viso.
Una mano non deve sapere quello che fa l’altra.
Una mela al giorno, leva il medico di torno.
Una mela marcia ne guasta cento.
Una mosca sopra un cavallo corre più d’una lepre.
Una parola o una scintilla, posson perdere una villa.
Una pecora nera ci scappa sempre.
Una piccola catena muove un gran peso.
Una pietra non fa muro.
Una pulce accecò un elefante.
Una risata è un bicchiere di salute.
Una rondine non fa primavera.
Una spada tiene l’altra nel fodero.
Una suocera è buona e lodata, quando è morta e sotterrata.
Una testa savia ha la bocca chiusa.
Una visita in cantina fa bene alla sera e alla mattina.
Una volta non fa usanza.
Una volta per uno non fa male a nessuno.
Una volta s'ingannano i prudenti e due gli stolti.
Una volta si frega anche la vecchia.
Ungere e pungere.
Uno non fa numero.
Uno scuote la pianta e l’altro mangia le pere.
Uno spavento ne vale cento.
Uno stolto trova sempre uno più stolto di lui che lo ammira.
Uno tira una mucca per la coda, l’altro per le corna e l’avvocato la munge.
Uomo affamato, guardati da ogni lato.
Uomo amante, uomo zelante.
Uomo avvisato mezzo salvato.
Uomo avvisato è mezzo armato.
Uomo che molto abbaia, sa men di quel che paia.
Uomo cortese, dall'entrata misura le spese.
Uomo d'ingegno, uomo d’impegno.
Uomo di corte: miele in bocca e veleno nel cuore.
Uomo di vino, non vale un quattrino.
Uomo forte, piega la morte.
Uomo ingegnoso, non è mai bisognoso.
Uomo lento, non ha mai tempo.
Uomo nato, destino dato.
Uomo non invidiato, non è uomo fortunato.
Uomo non puole, se donna non vuole.
Uomo poltrone, uomo poverone.
Uomo senza barba e donna smorta, fuggi dalla finestra se non puoi dalla porta.
Uomo sospettoso, cornuto nato.
Uomo timido, coscienza sporca.
Uscita fuor dai denti, la sanno amici e parenti.
Vacca invidiata campò cent’anni.
Vai a ballare dove senti suonare e a mangiare dove vedi fumare.
Vai da chi è guarito e lascia dire il medico.
Vai in piazza, vedi e odi, torna a casa, bevi e godi.
Val più gentilezza senza bellezza che bellezza senza gentilezza.
Val più il legno che la scorza, più l’ingegno che la forza.
Val più la pratica che la grammatica.
Val più un cavolo con amore che un cappone con dolore.
Val più un'ape che cento mosche.
Val più un'oncia di reputazione che mille libbre d’oro.
Val più una cosa fatta che cento da fare.
Val più una vecchia in un canto, che una giovane in un campo.
Val più uno a dir male che cento a dir bene.
Vale più il certo di dieci incerti.
Vale più la corda che il fagotto.
Vale più un testimone di vista che cento d’udito.
Vale più un vicinato che un parentato.
Vale più un'occhiata del maestro che cento colpi dell’operante.
Vale più un'oncia d'amicizia che una libbra di parentela.
Vale più un'oncia di reputazione che cento libbre d’oro.
Vale più un'ora d’allegria, che cento di malinconia.
Vale più una bugia saputa dire che una verità detta a sproposito.
Vale più uno a fare che cento a comandare.
Vari sono degli uomini i cervelli: a chi piace la salvia e a chi gli uccelli.
Vaso che va spesso al fonte, ci lascia il manico o la fronte.
Vecchie abitudini e vecchie botti non cambiano.
Vecchio camino non manda fumo.
Vecchio innamorato, giovane impazzito.
Vede più il padrone con un occhio che il servo con quattro.
Vede più l'ospite che passa del padrone che sta.
Vede più una madre con un occhio che un padre con una dozzina.
Vedendo si conosce la metà, ascoltando si conosce l’intero.
Vedi il bruscolo nell'occhio del prossimo e non la trave che hai nel tuo.
Vedo la moglie e conosco il marito.
Vendetta di cent'anni ha sempre i denti di latte.
Ventre digiuno, non ode nessuno.
Verso il peccato si corre, verso la virtù si zoppica.
Vesti un bastone, pare un barone.
Vesti una villana, pare una sovrana.
Via il dente, via il dolore.
Vicinanza è mezza parentela.
Vicino al fiume e in cima al burrone non si sa chi sia padrone.
Vicino al pepe il sale, vicino al bene il male.
Vicino alla chiesa, tardi alla messa.
Vicino alla sua tana la volpe non fa danno.
Viene il tempo che matura anche la nespola.
Vigilia e digiuno, non piace a nessuno.
Villan nobilitato, non conosce il parentato.
Villani e cani, a chi li bastona leccan le mani.
Villani e cani, a chi li carezza mordon le mani.
Vince più la cortesia che la forza.
Vince solo colui che soffre e dura.
Vino buono, cattiva testa.
Vino dolce fa aceto amaro.
Vino e fuoco sono utili e buoni, solo se non diventano padroni.
Virtù e fortuna non stanno a casa insieme.
Visita rara, più desiderata.
Visse bene chi visse nascosto.
Vivi di quel che hai e non di quel che aspetti.
Vivi e lascia vivere.
Vizio di natura, fino alla fossa dura.
Vizio non punito, cresce all’infinito.
Vizio rinato, vizio peggiorato.
Voglia di lavorar saltami addosso, e fammi lavorar meno che posso.
Voglia di lavorar saltami addosso, lavora tu per me che io non posso.
Volentieri non dispiace a nessuno.
Volentieri non è lontano.
Volentieri si fa presto e bene.
Volere è potere.
Volpe che dorme vive sempre magra.
Volpe vecchia non si fa prendere al laccio.
Vuole il cavallo e compra la frusta.
È come tutti gli anni: viene il freddo prima dei panni.
È difficile che il ladro rubi senza che qualcuno gl’insegni la strada.
È difficile dire qual sia l’asino più bello.
È facile far paura al toro dalla finestra.
È facile migliorare l’invenzione.
È giusto che parli anche la volpe.
È inutile chiudere la stalla, quando sono scappati i buoi.
È inutile comprare la frusta prima del cavallo.
È inutile fasciarsi il capo prima d’esserselo rotto.
È inutile insegnare ai gatti a rampicare.
È inutile piangere sul latte versato.
È inutile risparmiare quando il barile è vuoto.
È meglio consumare le scarpe che le lenzuola.
È meglio contentarsi che lamentarsi.
È meglio dare che ricevere.
È meglio domandare che errare.
È meglio fare invidia che pietà.
È meglio giovare a due che piacere a cento.
È meglio mangi quello che ha, che uno dica quello che sa.
È meglio perder la lana che la pecora.
È meglio perdere la camicia che la pelle.
È meglio scivolare coi piedi che con la lingua.
È meglio un buon amico che cento parenti, siano pur ricchi e potenti.
È peccato imbrogliare, ma anche farsi imbrogliare.
È pericoloso sedere vicino ai bicchieri di vino e alle belle donne.
È più amato un reo che si pente di chi è stato sempre innocente.
È più facile acquistare la gloria che conservarla.
È più facile che una formica mangi un tordo, che la nuora e la suocera vadan d’accordo.
È più facile criticare che far meglio.
È più facile desiderare che arricchire.
È più facile esser saggi per gli altri che per se stessi.
È più facile ferire che guarire.
È più facile governare un regno che una casa.
È più facile levare un chiodo da un legno di pioppo che un soldo di tasca a un prete.
È più facile lo sfare che il fare.
È più facile prendere che rendere.
È più facile presumere che sapere.
È più facile togliere a un avaro che a un goloso.
È più la spesa che l’impresa.
È re chi ruba un regno, ladro chi ruba un legno.
È un gran medico chi conosce il proprio male.